Papa: Gesù ha solo parole di perdono.
Non pronuncia mai condanna. Dona più di quanto gli si chiede
24 novembre, 2013 12:33
(ANSA) - ROMA, 24 NOV - "Gesù pronuncia solo la parola del perdono, non quella della condanna; e quando l'uomo trova il coraggio di chiedere questo perdono, il Signore non lascia mai cadere una simile richiesta". Lo ha detto il papa nell'omelia della messa per la chiusura dell'Anno della Fede. "Il Signore dona sempre di più di quanto gli si domanda", ha detto."L'atteggiamento richiesto al credente - ha spiegato - è quello di riconoscere e di accogliere nella vita la centralità di Gesù in pensieri, parole e opere".
Ma chi dice, che Gesù non è lo stesso Padre eterno?, non è forse Gesù in Dio ?…
Gesù infatti disse:
Giovanni 12,44-50 “ chi crede in me, crede non in me, ma in colui che mi ha mandato; e chi vede me, vede colui che mi ha mandato. …. Perché io non parlo per me stesso; ma il Padre stesso, che mi ha mandato, mi ha ordinato quello che devo dire e quello che devo insegnare ….” Quindi se Gesù è il Padre e nella Genesi il Padre ci da una legge perché noi l’applichiamo in noi e verso il prossimo, chi siamo noi per dire che il Padre non comanda? E non condanna? Il decalogo antico è una serie di precetti e leggi inderogabili che Dio Padre manifesta, prima di tutto perché le sue creature vengano ammonite dal compierle, perché la condanna ricade poi su di esse ed è severa e definitiva. Gesù essendo Dio con Dio, ed essendo esso stesso il Padre, come Gesù bene specifica in tanti passi dei vangeli, non può esso stesso non condannare, e non può esso stesso smentire quanto il Padre suo ha detto, comandando e condannando, ed essendo Gesù nel seno del Padre, fa esattamente quello che il Padre gli dice di fare, attenendosi perfettamente alla legge!
Per quel che riguarda la condanna di Gesù, ne descrivono chiaramente tutti gli evangelisti:
in merito agli scribi e ai farisei..
Gesù....non condanna forse? non critica forse ? Non richiama e non rimprovera? Non ammonisce? .Non avrà usato il termine condanna , ma in realtà Egli ha condannato!
.leggiamo meglio invece di fare orecchie da mercante...LUCA : 11,37-13,9.
«Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito! ".......«Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti..."
In tanto il termine, GUAI sta proprio ad indicare un avviso, di una possibile condanna che Gesù fa verso questi soggetti … esistiti ed esistenti in tutte le società.
..Luca 7,31-35… Gesù giudica i suoi contemporanei. …
Un conto è dire non giudicate e non condannate, perché è rivolto a noi uomini terreni e un conto dire che Gesù non possa giudicare o non possa condannare, questo è falso, perché essendo Gesù nel PADRE esso è con il Padre il giudice eterno, può giudicare e può condannare. Come scritto Egli è il giusto giudice, e solo e solamente lui può avere l’ultima parola in merito, Egli quando parla a noi nei vangeli , lo fa per noi, non per lui, che Egli è già giustizia, non dice a se stesso che Egli non condanna, non giudica e non critica, lo dice a noi, perché noi siamo imperfetti, mentre lui è perfetto e solo Lui nel seno del Padre può giudicare e condannare, noi no! Chi siamo noi per giudicare l’opera di Gesù? E porre la nostra Parola superiore alla sua?
I comandamenti prima di essere una condanna, sono degli ammonimenti, ma se un soggetto non li rispetta alla fine della sua vita diventeranno la sua condanna.
1)"Io sono il Signore, il tuo Dio, ….. Non avere altri dèi oltre a me.2) Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
3) Non pronunciare il nome del Signore, Dio tuo, invano; perché il Signore non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano.(condanna)
4) Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa' tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo.
5) Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà.
6) Non uccidere.
7) Non commettere adulterio.
8) Non rubare.
9) Non attestare il falso contro il tuo prossimo.
10) Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo"
Gesù non ha mai condannato i 10 comandamenti, anzi li ha osservati, per cui essi sono DNA di Gesù.
Gesù quando scaccia i profanatori del tempio, non esegue una condanna?
"Sta scritto: "La casa mia sarà chiamata casa di preghiera; ma voi ne fate una spelonca di ladri"" questa è una condanna, proprio verso i sacerdoti.
Un'altra condanna che Dio trasmette all'umanità riguarda le pratiche sessuali.
(Genesi 19, 1-29) e il delitto degli uomini di Gàbaa (Giudici 19, 11-30) « 4Non si errano ancora coricati, quand'ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono attorno alla casa [di Lot], giovani e vecchi, tutto il popolo al completo.5Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini [gli angeli] che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». »
(Levitico 18, 1-30) « 22Non ti coricherai con un uomo come si fa con una donna: è cosa abominevole. 24Non rendetevi impuri con nessuna di tali pratiche, poiché con tutte queste cose si sono rese impure le nazioni che io sto per scacciare davanti a voi. 29Chiunque praticherà qualcuna di queste abominazioni, ogni persona che le commetterà, sarà eliminata dal suo popolo. »
Castighi (Levitico 20, 1-27)« Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte: il loro sangue ricadrà su di loro. »
Gesù, non ha mai condannato questi scritti, di conseguenza egli non esprimendo condanna di questi, li sostiene.
Perché se nell'immediato Gesù non condanna, ma egli condannerà dopo la morte del soggetto.
Certo, Gesù preferisce amare le persone che condannarle, ma quando si trova innanzi a certi fatti, non può tacere e cerca di far capire con l’ammonimento, il comando e il giudizio cosa e come ci si deve comportare l'essere umano per evitare la successiva condanna. Le parole di Gesù sono principalmente di insegnamento, egli ci trasmette la legge del Padre Suo che è in lui, non può parlare diversamente e quindi fa il possibile per farci capire come noi dobbiamo comportaci per non essere condannati. Il Signore Gesù insegna il perdono, ma nell'amore della legge del Padre Suo.
Non diciamo l’eresia che Dio perdona tutto, anche se non chiediamo perdono, perché ciò non è vero, Egli perdona se noi chiediamo umilmente perdono e se siamo realmente pentiti, se noi tentiamo con tutte le nostre forze a non commettere più quel peccato e cerchiamo di comprendere l’amore che Dio riversa in ognuno di noi, diventiamo come suoi figli. Allora facciamo la volontà vera di Dio.
Ma dicendo che Egli perdona sempre, facciamo un azione negativa perché non insegniamo nulla di ciò che Gesù ha insegnato, ammonendo e richiamando l’umanità alla conversione.
E se un cristiano non ammonisce, non corregge il prossimo, che cristiano è?
Anche la legge degli uomini è fatta per ammonire, e fatta per essere rispetta non per essere prevaricata, così è per la legge di Dio, non si deve prevaricare, con la propria volontà.
“e quando l'uomo trova il coraggio di chiedere questo perdono, il Signore non lascia mai cadere una simile richiesta". Lo ha detto il papa nell'omelia della messa per la chiusura dell'Anno della Fede”
Senza ombra di dubbio Gesù ascolta sempre la richiesta di soccorso dei suoi figli, ma ogni caso va da se, Egli si basa innanzi tutto, su quello che legge nel cuore, nella mente di quel soggetto che si avvicina a lui, e giudica quel soggetto, da ciò che vede, non è detto che il nostro vedere sia uguale a quello di Dio, anzi noi non siamo in grado di giudicare e vedere realmente l’animo, la mente di questo soggetto e per noi tutto potrebbe essere possibile di perdono, quando nella realtà può non essere come noi pensiamo. Certo il Signore spera sempre che ogni persona si converta e lui stesso è desideroso di perdonare quella persona, ma Egli sa giudicare noi no!
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