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venerdì 9 dicembre 2016

FRANCESCO E LA COPROFAGIA!!!



COME COPRIRE LE MALEFATTE ACCUSANDO LA STAMPA E IL POPOLO  DI ESSERE MANGIA M.





CITTA’ DEL VATICANO – I media “possono essere tentati di calunnia, e quindi essere usati per calunniare, per sporcare la gente, questo soprattutto nel mondo della politica. Possono essere usati come mezzi di diffamazione”. Lo ha denunciato Papa Francesco nell’intervista al settimanale cattolico belga “Tertio”. “I media – ha scandito – devono essere molto limpidi, molto trasparenti, e non cadere, senza offesa, per favore, nella malattia della coprofilia, che è voler sempre comunicare lo scandalo, comunicare le cose brutte, anche se siano verità. E siccome la gente ha la tendenza alla malattia della coprofagia, si può fare molto danno”. Ogni persona ha diritto alla buona fama, però magari nella sua vita, in precedenza, nella vita passata, o dieci anni fa, ha avuto un problema con la giustizia, o un problema nella sua vita familiare, e portare questo alla luce oggi è grave, fa danno, si annulla una persona!”, ha lamentato il Papa. “Nella calunnia – ha ricordato – si dice una bugia sulla persona; nella diffamazione si mostra una cartella, come diciamo in Argentina: ‘Se hace un carpetazo’, e si scopre qualcosa che è vero, ma che è già passato, e per il quale forse si è già pagato con il carcere, con una multa o con quel che sia. Non c’e’ diritto a questo”. Secondo Francesco, “questo è peccato e fa male. E una cosa che può fare molto danno nei mezzi di informazione è la disinformazione: cioe’, di fronte a qualsiasi situazione dire solo una parte della verità e non l’altra”. Per il Papa, “questo è disinformare. Perché tu, all'ascoltatore o al telespettatore dai solo la metà della verità, e quindi non può farsi un giudizio serio”. “La disinformazione – ha osservato nell'intervista – è probabilmente il danno più grande che può fare un mezzo, perché orienta l’opinione in una direzione, tralasciando l’altra parte della verità”. Se non cadono in queste “tentazioni”, allora i media, ha concluso il Papa, “sono costruttori di opinione e possono costruire, e fare bene immenso, immenso”.

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Visto che questo pontefice ama molto usare paroloni altisonanti, senza per altro spiegarne il senso, perché ovviamente così intende quello che gli pare a lui, come al solito.

Vediamo di spiegare questo suo curioso termine,


Due farfalle argo celeste si nutrono di un mucchietto di feci posato su una pietra.


La coprofagia

(dal greco κοπρος, kopros, 'feci'; e φαγω, phago, '(io) mangio') è un comportamento animale che consiste nell'ingoiare escrementi propri o altrui. Molte specie animali si sono evolute per praticare la coprofagia, pratica dalla quale assumono sostanze preziose per la propria sopravvivenza; altre specie non consumano normalmente feci ma potrebbero farlo in condizioni inusuali. Abbastanza diffusa nel regno animale, è considerata in ambito umano come parafilia sessuale, che in un esiguo numero di pazienti è associabile a disturbi di schizofrenia[1].

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Coprofilia

La coprofilia è una parafilia caratterizzata dal particolare interesse per gli escrementi che diventano oggetto di piacere e, in alcuni casi, di eccitazione sessuale.
Nelle pratiche erotiche BDSM e fetish consiste in una serie di giochi connessi alla defecazione.
In alcuni casi la coprofilia può essere correlata alla coprofagia; ciò accade soprattutto nell'ambito di giochi sessuali espletati all'interno di una relazione improntata a sadismo o masochismo, come espressione di sopraffazione o sottomissione di un partner nei confronti dell'altro, spesso con forti connotati di umiliazione. La pratica viene chiamata scat

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Ci dobbiamo prima di tutto chiedere perché di questa curiosa e fantasiosa uscita, del Vescovo Francesco, cosa sta tentando di fare o per chi?

Prima di tutto sta terrorizzando i giornalisti, e mediante loro ovviamente il popolo, questa è la finalità principale, quindi in sostanza il suo è un monito che trasmette una vera minaccia di non dir la Verità vera, ma di trasmettere una verità completa ma edulcorata, secondo quello che taluni vogliono. Quindi dare da mangiare al popolo M, tanto secondo Bergoglio il popolo mangia lo stesso M.


Già il fatto che preannuncia il discorso della diffamazione significa che ha tutta la volontà di usare i mezzi contro di essa, a livello legale Italiano, quindi esercitare una pressione sul governo e non è un caso.

Il suo discorso molto generale ",per sporcare la gente", a chi è realmente riferito?

A se stesso, mi sembra più che ovvio!

Secondo Francesco, non bisogna dire la Verità.

I media – ha scandito – devono essere molto limpidi, molto trasparenti, e non cadere, senza offesa, per favore, nella malattia della coprofilia, che è voler sempre comunicare lo scandalo, comunicare le cose brutte, anche se siano verità."

Bisogna nasconderla perché alle volte certa verità fa più male che bene, specialmente quando interessa direttamente lo stato della chiesa o le direttamente Bergoglio stesso, perché è questa la reale finalità di questo discorso.

I giornalisti e il popolo sarebbero malati di croprofilia e coprofagia, in sostanza si mangiano M. tutto il giorno, bisogna capire da chi viene fuori la M, se da se stessi o da chi l'ha esternata per primo, cioè colui che va anche dicendo la verità, quindi chiunque può dire M.

Un offesa così grande al popolo Mondiale un pontefice non l'aveva mai fatto, ma evidentemente forte del suo potere di star ed idolo mondiale, si sente nelle condizioni di poter offendere liberamente tutti. Ma questo è un pontefice che viaggia su un binario diverso, in pratica l'insulto elegantemente farcito di coprofilia e coprofagia è stato diretto non solo verso i giornalisti, ma anche verso chi amministra la verità (la giustizia umana) degli stati, in particolare quello Italiano, oltre ai popoli.

"Ogni persona ha diritto alla buona fama, però magari nella sua vita, in precedenza, nella vita passata, o dieci anni fa, ha avuto un problema con la giustizia, o un problema nella sua vita familiare, e portare questo alla luce oggi è grave, fa danno, si annulla una persona!”


Non sapevo che avesse avuto problemi con la giustizia o chi sta tentando di difendere?


Vedete che astuto, "alla buona fama" ecco cosa è importante per questo vescovo, non la Verità, ma la fama, la notorietà, l'importanza, molto più importante anche delle Verità stessa, non solo quella umana ma sopratutto quella di Cristo, come dire che la giustizia dovrebbe essere cieca, è lo stesso concetto, che ha esternato sul discorso che Dio deve essere misericordioso che non esiste un Dio che non perdona il peccato anche grave. Quindi sta tentando di annullare la verità, prima di tutto quella di Cristo, e poi quella delle Leggi degli uomini, dando a tutti di essere dei mangia M.

“Nella calunnia – ha ricordato – si dice una bugia sulla persona; nella diffamazione si mostra una cartella, come diciamo in Argentina: ‘Se hace un carpetazo’, e si scopre qualcosa che è vero, ma che è già passato, e per il quale forse si è già pagato con il carcere, con una multa o con quel che sia. Non c’e’ diritto a questo”.



Questo discorso potrebbe essere giusto, se non fosse che per quale ragione nascondere il proprio reato, certo la gente è pettegola questo lo si sa, ma la gente ricorda quanto la persona a fatto nel passato, per cui è inutile tentare di nascondere il male compiuto, sarebbe invece intelligente da parte di chi commette reati di qualsiasi natura, entrare in una comunità, anche perché nella società difficilmente un soggetto potrà ricominciare un tragitto lavorativo, sereno, tutto lo vedranno sempre per come è stato, meno che non cambi faccia e nome.

Per cui questo discorso è giusto fino ad un certo punto. La società si deve anche tutelare da questi soggetti che hanno in se una vena al male e deve anche capire se essi veramente non sono più un pericolo per se stessa, non possiamo affidare ad un delinquente, lo stesso lavoro che faceva in precedenza sarebbe un volerlo istigare a commettere lo stesso errore.

Prima di tutto quando una persona ha commesso un reato di qualsiasi tipo difficilmente anche se passano anni ed anni, potrà mai dimenticare il suo reato e cosa lo ha portato a compierlo, per cui potrebbe aver ancora in se, il seme di quel reato ed aver ancora voglia di reiterare il reato.

Bisogna anche distinguere la calunnia e diffamazione da una sana informazione su chi è il soggetto, e solo le autorità possono e dovrebbe se vogliono dar questa indicazione. I giornalisti dal canto loro dovrebbe semplicemente dare un informazione limpida, e trasparente senza commenti di alcun genere.

Non confondiamo un assassinio con una multa...sono due aspetti completamente in opposizione, non facciamo tutt'un erba in fascio, che qui generalizzare si fa sempre presto. Se il soggetto è pericoloso per la comunità lo si pone nelle condizioni di essere seguito e non libero di poter reiterare lo stesso reato a danno della società, è come se in Vaticano si mandasse un prelato mafioso, non credo che sia un bel sapere, si danneggerebbe tutto lo stato della chiesa.

La calunnia o diffamazione è sempre un peccato, ma mentire e nascondere la verità, è anche peggio, è giusto che la società conosco i soggetti pericolosi a se stessa e a quanti possono averne di danno.

Ed è giusto che la società si tuteli, da questi, ed è giusto che la società prenda i giusti provvedimenti, con di essi. Giusto è anche non diffamare ne calunniare ne esagerare nel parlare.

Ma trovo veramente curioso che un pontefice, invece di esaltare la Verità vorrebbe nasconderla, sotto la scusa della calunnia e della diffamazione. 

E una cosa che può fare molto danno nei mezzi di informazione è la disinformazione: cioe’, di fronte a qualsiasi situazione dire solo una parte della verità e non l’altra”.

Qui è chiaro il riferimento a se stesso!
Non difende il popolo, non difende i carcerati, ma solo se stesso!

Certo è giusto e sacrosanto dire tutta la Verità e nient'altro che la Verità, non solo una parte, per cui invito i giornalisti di non farsi intimorire, ma di sviscerare tutta la verità pubblicamente invece di celarla anche perché se la stampa non pubblica la verità cosa dovrebbe pubblicare, un menzogna fatta verità, come vorrebbe lo stesso Francesco, perché da questo discorso si evince, ciò.

Perché tu, all'ascoltatore o al telespettatore dai solo la metà della verità, e quindi non può farsi un giudizio serio”. “La disinformazione – ha osservato nell'intervista – è probabilmente il danno più grande che può fare un mezzo, perché orienta l’opinione in una direzione, tralasciando l’altra parte della verità”. Se non cadono in queste “tentazioni”, allora i media, ha concluso il Papa, “sono costruttori di opinione e possono costruire, e fare bene immenso, immenso”.


Che astuto, fa ben capire ha chi gestisce i media, che possono trarne un maggiore beneficio se fanno quello che lui vuole, che non è detto che sia la verità quella vera, ma una verità, che va bene a tutti, ma che sia completa di tutto, cioè costruita.


Un pontefice più volgare non l'ho mai sentito in vita mia e "penso" che non sia mai esistito!!

Come dire che siamo un popolo di prostituti, di gente che si beve tutta la merda in circolazione vera o falsa che sia, veramente squallido il discorso che all'apparenza vuole sembrare elegante.





mercoledì 7 dicembre 2016

RITO CONSACRAZIONE SACERDOTALE PROPOSTO DA FRANCESCO E' INVALIDO

GESÙ CREO' IL RITO DI ORDINAZIONE !



Non è vero quanto si legge in questo articolo, che Gesù non creo il rito di ordinazione, perchè nei vangeli si evince altro!

Link :"I seguenti punti sono altrettanto significativi perciocché il Sacramento dell'Ordine, benché istituito da nostro Signore Gesù Cristo, non fu da Lui istituito con una forma Sacramentale specifica"

SE  leggiamo bene il passo del vangelo come io per primo l'ho tradotto e intepretato esattamente come deve essere interpretato alla luce della divina sapienza cioè dello Spirito Santo, il vero rito di ordinazione di un sacerdote è descritto nel passo del Vangelo riguardante la lavanda dei piedi.. che qui riporto annesso il link sempre del mio Blog.  http://vangelodicristo.blogspot.it/2015/01/la-lavanda-dei-piedi-un-investitura-un.html

La lavanda dei piedi è la vera investitura che Nostro Signore Gesù Cristo ha voluto espressamente trasmettere agli Apostoli di tutti i tempi, e quindi ha voluto imprimere nei suoi primi apostoli la funzione sacerdotale mediante questo rito, che non era affatto un rito di umiliazione, ma ben superiore di importanza proprio un investitura, così andrebbe fatto, secondo volontà di Dio, in pratica con esso Cristo fa divenire gli Apostoli un tutt'uno con esso, le parole che Egli dice, in questo momento, sono fondamentali , per altro bisogna dire che qualsiasi altro tipo di investitura è invalida perchè solo quella con uso dell'acqua come fece Cristo stesso ha la vera validità, tutti gli altri riti non trasmettono realmente il potere di Cristo, ma sono riti potremo dire accettati, ma non sono il rito fondamentale, quello vero, per essere veri apostoli di Cristo.


Giovanni 13,1-20

La frase fondamentale, Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». 

Intanto la parola lavare indica il rendere pulito, eliminare lo sporco, cioè rendere bianco, eliminare il peccato,  rendere puro …. Il senso del lavare, indica il rendere puro.
Poi dice “non avrai parte di me” significa che non può diventare partecipe della sua gloria.  Curioso l’abbinamento delle due parole avrai - parte … avere parte cioè diventare parte di qualcosa, far parte, non farai parte di me, cioè non sarai dei miei … 
cioè non ti potrò riconoscere come uno dei miei.

In pratica Gesù dice:  Se io non ti rendo puro, senza peccato, cioè se non ti tolgo il peccato, non potrò riconoscerti come uno dei miei, e anche non potrai essere parte di quel che io sono, così Gesù? Il Maestro, Il Pastore dei pastori, il Re dei Re, quindi essere parte, di una parte, è divenir parte di quella parte, cioè far parte di LUI. 

Cioè non potrai entrare nel mio regno!

In pratica questa lavanda dei piedi assume un valore di sigillo, cioè Cristo mediante questa operazione pone un sigillo sui suoi, quindi la lavanda dei piedi è necessaria per poter divenire parte di Cristo. 

Quando poi dice, 10, “Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo;”  precisa che la lavanda dei piedi è proprio indispensabile per divenire puro, cioè togliere il peccato, e porre su quel soggetto il sigillo di Cristo per renderlo e riconoscerlo come parte di Cristo. Cioè di sua proprietà. 

Non è solo un atto di umiltà come tutti vogliono farlo passare, è molto di più, è proprio un rito ben preciso, che Gesù insegna agli apostoli e comanda loro di farlo ai loro simili, cioè a tutti coloro che gli apostoli volessero.

Non da preclusione in ciò, però dice: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato.  Gesù ancora una volta distanzia la funzione dell’apostolo da chi è il maestro o padrone e da chi lo manda.

“anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri” questa parte identifica che ognuno di loro lavando i piedi vicendevolmente trasferisce l’uno all'altro la stessa funzione, in pratica l’uno e l’altro diventano partecipi della medesima natura dell’uno e dell’altro, ma essendo cristo il primo, riconfermano sempre la medesima natura.

Praticamente la lavanda dei piedi, ha una funzione di natura sacerdotale è come un investitura. Diventando parte di Cristo diventano sacerdoti di Cristo!

“Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».  La frase è molto semplice, chi accoglie un fratello, accoglie cristo, che accoglie il Padre eterno! Quindi accogliendo il fratello si accoglie Padre nel Figlio.


Praticamente la lavanda dei piedi, ha una funzione di natura sacerdotale è come un investitura. Diventando parte di Cristo diventano sacerdoti di Cristo!

La mia impressione è che Gesù vuole far capire che alcuni gesti sono molto importanti per trasmettere l'identificazione e l'appartenenza ad un gruppo oltre che trasferire un potere, perchè il gesto della lavanda dei piedi non è inteso come la chiesa erroneamente ha sempre inteso come gesto di umiltà, non centra nulla, non c'è nessuna umiltà in questo gesto!, Ma come vera investitura, una vera approvazione al sacerdozio, e non va fatta a tutti come la chiesa crede, ma dice Gesù gli uni e gli altri cioè tra voi come comunità degli apostoli è il modo per riconoscersi e il modo per approvarsi, quindi fa capire che alla fine del periodo di "studio teorico e pratico " della fede, ci deve essere questa lavanda dei piedi a sancire l'apertura alla vita religiosa, questo è il fondamento che Gesù insegna....  c'è un latro aspetto che Gesù afferma come legge certa e sicura che ogni volta che un membro della comunità viene elevato nel suo ruolo, gli altri lo devono confermare mediante la lavanda dei piedi, infatti nell'espressione vi dovete lavare i piedi l'un altro, è una confermazione, non solo per attestare e stabilire un fondamento tra di voi, ma anche per elevare di grado, si comprende dal discorso. 
Ciò significa che ogni qualvolta un sacerdote, viene elevato di grado deve ripetere il rito, perchè questa elevazione di grado sia effettiva, altrimenti non conta nulla. 





Oltretutto tenete ben presente anche un altro fattore, dice Gesù: 

«Se non ti laverò, non avrai parte con me». 



Chi fa questa operazione non è uno qualsiasi, ma Cristo! 

Questo cosa ci fa capire, che l'operazione non la può fare uno sconsacrato, perchè altrimenti tu diventi parte di lui, ma deve essere fatta da un Santo, uno che ha le stigmate, perchè deve essere più possibile vicino alla realtà di Cristo. 
Solo un sacerdote stigmatizzato, può fare questo, oppure un apostolo che Cristo abbia designato di sua volontà, anche fuori dalla chiesa. Se un Pontefice, un vescovo, un cardinale, un prete è eretico, nessuno si faccia imporre le mani, ne tanto mento si faccia lavar i piedi, perchè esso trasmette al soggetto parte di se, anche nel male, attenzione! 


Qui abbiamo in sostanza il vero e unico sacrosanto rito che Gesù nostro Dio insegnato agli Apostoli, e non ve n'è altro che possa eguagliare o poterlo sostituire, per cui tutti i riti di consacrazione all'ordine sacerdotale fin ora ideati dalla chiesa, sono sconfessati, perdono di qualsiasi importanza, perchè nel vangelo c'è esattamente scritto come Cristo voleva che venisse fatto il rito di iniziazione al vita sacerdotale. 

Di conseguenza abbiamo, che neppure il rito della prima chiesa, non sarebbe stato valido effettivamente, ma proprio guardando bene neppure quello di rito romano, per cui non è valido neppure quello che il "genio" di Francesco ha ideato, sottraendo al precedente, totalmente qualsiasi validità. In pratica i soggetti che dovessero ricevere questo rito ideato da Francesco, non avrebbero alcuna validità e praticherebbero una messa sconsacrata è quello che Francesco in realtà vuole. 

Quindi guardatevi bene dove andrete a messa. 


Se manca la lavanda dei piedi nel rito, il rito è invalido!

martedì 6 dicembre 2016

Espressione di San Tommaso D'Aquino non di Dio.

Domanda a tutti gli internauti!


Secondo la Madre di Cristo, Gesù stesso, lo Spirito Santo e il Padre Celeste, avrebbero mai fatto una simile dichiarazione?

Prima di rispondere pensare bene, ma proprio bene!!!


Ragioniamo un po insieme usando al regoletta d'oro dello Spirito Santo!

 La ripropongo così, siamo sicuri di non errare..

Lo Spirito Santo è perfetto!
Lo Spirito Santo non sbaglia mai!
Lo Spirito Santo non si contraddice mai!
Lo Spirito Santo non smentisce mai!
Lo Spirito Santo dice sempre la Verità!

Il Padre Celeste avrebbe mai usato il termine Idiota?
Lo Spirito Santo avrebbe mai usato il termine Idiota?
Gesù Cristo avrebbe mai usato il termine Idiota?
L'Immacolata Madre di Cristo, avrebbe mai usato il termine Idiota?

Nessuno di loro avrebbero mai usato il termine Idiota!

Perchè se non lo usa la Madre di Dio, non lo usa neppure il Figlio, lo Spirito Santo ne il Padre Celeste.


A confutare queste parole di S.Tommaso D'Aquino  che non sono di Dio, c'è un dato di fatto assolutamente vero, ed inizia tutto, con gli apostoli, potremo dire anche prima, senza voler offendere i 12 apostoli, ma loro quanto erano "idioti"? o meglio considerati ignoranti, perchè idiota, è in sostanza l'ignorante, in questo senso, perchè in realtà il termine idiota sostituisce la parola ignorante. 

Dio quante volte ha usato l'ignorante "idiota" per dimostrare al mondo il suo potere? Molto spesso e perchè lo ha usato? Se per S.Tommaso l'idiota considera tutto falso ciò che non comprende?


Invece dico, che a causa del fatto che l'idiota non comprende tutto, proprio per questa ragione, esso accetta più facilmente quello che non comprende, non capisce se è buono o no, infatti la massa del popolo che ignora certe realtà, si adatta meglio ad esse, ed è portata maggiorente a credere; non per nulla oggi si parla di credulità popolare. Invece è proprio il sapiente che pone mano a tutto, pur di contestare e porre sotto lente tutto quello che qualsiasi afferma, anche fosse Dio stesso, ed infatti i più grandi oppositori dei veri santi, furono nella chiesa stessa, è da essa che parte questa idea della scienza del fatto di non credere a tutto quello che si vede o si percepisce o si sente.

L'idiota dal canto suo, più di quello non arriva, ma perchè Dio usa l'idiota? Come ho già detto, l'idiota o ignorante, proprio per il fatto che è vuoto di sapere si lascia meglio plasmare da Dio,  ha più fiducia in Dio, anzichè un sapiente, che ha molti, moltissimi dubbi, pone uno sterminio di paletti, perchè non permetterebbe a Dio di forgiare la sua personalità, per cui il sapiente si pone innanzi a Dio senza fede. Non per nulla l'angelo bambino esprime un concetto semplice a S.Agostino che voleva a tutti i costi tentare di spiegare la grandiosità di Dio, con quel misero cervello che aveva a paragone di Dio, S.Agostino era un idiota. 

Questo fa capire che Dio apprezza molto di più l'idiota, che non il sapiente, spesso arrogante e per questa ragione l'affermazione di S.Tommaso D'Aquino non è di ispirazione divina, ma è solo farina del suo sacco!  Perchè con questa frase che appare poco importante egli voleva stabilire un metro di valutazione per distinguere il santo ignorante, dal santo sapiente, ha commesso un grave peccato innanzi a Dio, ha preteso di stabilire con la sua misera testa, cosa era giusto o non giusto per Dio, come per dare un metro di valutazione umana sulla base del quale stabilire il grado di elevazione nella santità. Invece il poveretto S.Tommaso D'Aquino, non capi che per Dio il metro non era quello, ma bensì l'umiltà, anzi è molto facile che un "idiota"o ignorante raggiunga le vette dei cieli che un sapiente. Come disse Cristo, "è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco(sapiente) entri nel regno dei cieli" Quindi il metro di Dio è completamente rovesciato.

Se la chiesa invece di arroccarsi dietro ad un falsa sapienza, si fosse appoggiata con umiltà alla sapienza divina, avrebbe capito che questa espressione non apparteneva a Dio. Chissà quante espressione usate e credute per vere la chiesa oggi ancora usa .


Dio non da del'idiota a nessuno, neppure ad un vero idiota!


Oltretutto dire di un idiota che è incapace di comprende, è come dire a Dio che non è capace di scegliere tra un idiota e un sapiente!

In pratica è la stessa cosa, che hanno fatto dire certi "veggenti" alla Madre di Dio, in un video di don Pompei, poveri loro.

Pensiamoci prima di stabilire chi è l'idiota!

FRANCESCO CONTINUA IL SUO GIUDIZIO SULL'OPERA DI DIO.

alle volte mi leggo le perle di  inesatta sapienza.






Un conto è chi desidera salvare qualcuno e un conto è chi si lascia salvare.

Sulla balaustra di un ponte  c’è una donna che vuole buttarsi di sotto, si avvicina un uomo che dice alla donna, perché vuole buttarsi di sotto, questa spiega, ma le risposte che l’uomo le da non la convincono e si butta, ma se quella donna avesse avuto fiducia in quell'uomo forse sarebbe ancora viva.

La posizione di Pilato e di Giuda sono molto diverse.

Pilato è  un giudice romano, che deve giudicare un accusato non sa assolutamente nulla su di lui, se non le chiacchiere di chi lo accusa e su quelle si deve basare per stabilire un verità, cerca anche in qualche modo di salvarlo, di evitargli la pena chiesta dal sinedrio che lo accusa, ma nulla può fare innanzi al suo assordante silenzio, perché nulla vi era da dire, a sua discolpa perché nulla aveva fatto. Pilato ha la colpa di aver assecondato le volontà false del Sinedrio.


Dall’altra parte abbiamo un apostolo, un suo fedelissimo, che lo conosceva molto bene, esso va al tempio e vende Gesù per poche monete.
Costoro non comprano Gesù se non dopo essersi accertati che Gesù era chi tutti andavano dicendo, per cui Giuda deve assicurare che Gesù è quel che lui stesso asserisce, perché Giuda sa bene che Gesù è realmente figlio di Dio, Giuda sa, e ha capito che Gesù può tutto se vuole.

Ora chi tra Pilato e Giuda ha commesso il Peccato più grande?
Un Pilato che ha dovuto giudicare Gesù senza prove contro di lui, se non quelle false prodotte dal sinedrio o un Giuda che più di tutti gli altri apostoli aveva ben inteso cosa e chi fosse realmente Gesù?
Ovviamente Giuda!

Francesco asserisce che la misericordia di Dio è più grande di questi peccati, secondo Francesco, “ Dio non vuole la condanna di nessuno” e dice “che la vera giustizia non infligge una pena al colpevole, ma cancella il male”

 Per cui secondo l’intendere di Francesco, Dio avrebbe dovuto perdonarli, indipendente dal peccato loro commesso. Evidentemente secondo l’intendere di Francesco non esiste nessun peccato, il quale si faccia realmente del male, che non possa essere perdonato, e qua direi che ben si capisce dove voglia parare.

Francesco senza rendersi conto, forse! Continua a giudicare l’operato di Dio, volendosi ergere lui stesso a giudice, perché dire “che la vera giustizia non infligge una pena al colpevole” è come dire che Dio sta sbagliando nel suo giudizio.

Francesco di proposito mescola la misericordia di Dio con la sua giustizia aggiungendo la parola vera, come per dire che c’è una giustizia di Dio che è meno vera e forse meno giusta. Come se Dio usasse due pesi e due misure, dire un pensiero a dir poco satanico.

La cosa terribile di questo tutto quello che fa uscire da quella bocca, è che tutta la pletora del clero e laici che lo segue gli da pure ragione, solo per accreditarsi, un vantaggio social-ecclesiastico nel sostenerlo ed  entrare nelle sue grazie, come se fosse cosa tanto importante.

Se le due lame della stessa spada sono giustizia e verità, la misericordia è un riflesso di queste. Perché è assodato che non esiste Giustizia senza verità e il contrario, basta queste due per coprire tutto il resto.

Per il vescovo di Roma, invece la misericordia deve superare la giustizia, quando senza il giusto giudizio nessuno potrebbe neppure parlare, ne con giustezza, ne con verità, per cui non sussisterebbe neppure la misericordia.
Se togliamo il giudizio, dalla mente di un soggetto, questo con cosa potrà giudica il pensiero che formula un giudizio gli viene a mancare?

Non può esserci misericordia senza verità, perché quello che fa la differenza è proprio la Verità, e la giustizia è sempre vera quando la verità c’è, ecco che il caso Pilato sarebbe andato diversamente se ad esso fosse stata fornita la verità, anziché l’inganno, Pilato avrebbe avuto due riferimenti ed essendo uomo intelligente avrebbe capito l’inganno.

 Il caso Giuda è completamente diverso, egli sapeva benissimo chi era realmente Gesù, lo aveva ben compreso con tutto quello che gli aveva visto fare, sapeva che avrebbe potuto anche distruggere le legioni Romane se lo avesse voluto, ma non era lì per far guerra a Roma, era lì per conquistare il mondo in altro modo. Per cui l’atto di giuda, è un vero tradimento, non paura ma per sfida, a Dio stesso, un peccato che non può essere perdonato, oltretutto Gesù offrì a Giuda un ripensamento, quando durante l’ultima cena gli disse che l’avrebbe tradito, se avesse avuto in cuore l’amore verso Dio, si sarebbe ricreduto, invece siccome si fatto prendere da satana, ovviamente ha agito come era il suo intento, per cui il giudizio che Dio riversa su di lui è giusto. E Gesù ebbe misericordia di Lui, ma Giuda non accolse la sua misericordia, che anzi la rigetto. Per cui avendo provato con esso, di riportalo sulla retta via, altro non poteva fare. E la condanna non l’ha voluta Cristo, ne Dio, ma Giuda stesso se l’è attirata a se, ponendo un cappio al collo che poi divenne reale.

Dovremo invece dire che Dio agisce sempre nelle misericordia verso di noi, siamo solo noi che la rifiutiamo, e siamo solo noi che attiriamo la condanna su di noi stessi, spesso Dio neppure agisce, perché il nostro agire e parlare mette in moto la giustizia nelle Verità.

Siamo noi che condanniamo noi stessi, siamo noi che ci auto escludiamo dall'amore di Dio, non è Dio che si vuole escludere da noi.

Anche queste parole che Francesco sagacemente usa, per confondere i credenti e il clero stesso lui stesso le sta attirando a se, non sarà Dio a condannarlo ma lui si condannerà da se, come potrà Dio aver misericordia di chi non l’ha avuta per se?

Come disse Gesù, con il metro che usi per giudicare verrai giudicato, ma l’uomo non comprende. Peggio ancora chi si pone a giudice di Dio.
Perché l’ignorante ha una colpa inferiore del sapiente a parità dello stesso peccato.

Dovremo dire invece che Dio non vorrebbe condannare nessuno, ma siamo noi che ci condanniamo da soli, questa è la Verità che il Vescovo Francesco vuol camuffare. Quello che importa non sono le parole di un vescovo che durerà il tempo in un tempo, ma sono le parole Eterne di Cristo che non passeranno mai. Le parole degli uomini oggi ci sono domani non più, ma Dio ha una sola parola eterna.

Purtroppo se un uomo non ha la sapienza infusa dallo Spirito Santo, parla da uomo e deve inventarsela, altrimenti non è nessuno e Francesco sta dando proprio queste dimostrazioni. Francesco non ha capito le parole di Cristo, “con il metro che usi per giudicare verrai giudicato”, chi ti giudica? 

Il tuo peccato giudica te stesso(satana) è il nostro accusatore, per cui l’anima innanzi a Dio non sa mentire, anche se è il peggior peccatore esistente, satana, neppure lui sa mentire innanzi a Dio, per cui egli stesso si condanna, sono le sue opere e parole che lo condannano, che poi Dio intervenga è un altro discorso.

Se sapesse la verità non direbbe una sola parola fuori posto, ma da quello dice, si evince che non sa un tubo delle cose celesti!

Farfuglia di ipotesi umane, sulla base di leggi umane, credendo che la realtà celeste sia simile, ma così non è!






mercoledì 23 novembre 2016

15enne Beatificato - Quando l'uomo si sente Dio.





Carlo Acutis era un ragazzo esperto di computer e molto religioso. È morto nel 2006 a 15 anni per una leucemia fulminante. Proprio lui potrebbe essere il primo caso di santità 2.0.

Il processo di beatificazione è appena partito: saranno presentati un libro e un documentario che lo raccontano come “un adolescente del nostro tempo”, ma non solo. “Era un ragazzino come gli altri – dice la madre Antonia a Corriere.it – ma al tempo stesso mostrava qualità, energia e carisma fuori del comune”.

Carlo andava a messa tutti i giorni e recitava il rosario. Faceva volontariato alla mensa dei poveri, era catechista e giocava a calcio.

Due mesi prima di morire, quando non era ancora malato, aveva registrato un video, ritrovato dai genitori molto tempo dopo: “Sorridendo diceva di essere pronto alla morte e chiedeva di essere sepolto ad Assisi“. Il processo di Beatificazione dovrà esaminare alcuni episodi che potrebbero essere considerati miracoli.

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In un mondo dove vige la confusione, un evento di questo tipo fa sempre piacere, sono contento che la Chiesa si sia accorta di questo giovanissimo, forse anche perchè qualcuno ha portato ad essa il caso, altrimenti sarebbe rimasto dimenticato. E certamente ora è in compagnia dei santi, per cui la sua santità l'ha già ottenuta. Ma questo ragazzo così generoso, avrebbe voluto essere santificato? Se veramente era santo, sicuramente no!

Ma c'è da chiedersi quanti ragazzi come questo ragazzo sono esistiti ed esisteranno che si sono comportati come un eccellente cristiano, come un piccolo santo? Molti di più di quanti non si immagini, perchè solitamente noi siamo propensi a vedere solo i casi che saltano alla cronaca, perchè morti per disgrazie e malattie improvvise, ma molti altri giovani, che come questo ragazzo si comportano in questo modo fanno del bene altrettanto se non anche di più, mai nessuno li canonizzerà, mai nessuno darà a loro il giusto risalto.

Il problema della nostra società è che molte persone, grandi fedeli e credenti si sono spesi per la Gloria di Dio, vivendo quasi invisibili, che fanno del bene senza muovere quasi una foglia, facendo anche piccoli o grandi miracoli, sia nella loro adolescenza che poi anche nella vita adulta, perchè non tutti se ne vanno per malattia improvvisa, ma quando costoro verranno canonizzati dalla chiesa? Mai! Perchè di questi il mondo non ne sa nulla, se non coloro che li conoscevano e alle volte nemmeno quelli. 

Mi chiedo, aldilà del caso specifico, ma chi siamo noi per decidere se santificare un uomo o una donna? Cioè, è giusto noi sostituirci a Dio? 

E' già sufficiente che l'uomo sappia che quell'anima è beata nella gloria di Dio, c'è anche bisogno di renderla santa? Oltre già la santità che ha ricevuto da Dio stesso? Insomma più di così mi pare che sia uno strafare, un volerci arrogare un diritto che non abbiamo, non ho mai sentito che Cristo nei vangeli abbia detto di sostituirci noi al posto di Dio, nel porre sugli altari altri uomini, donne o giovani; nel vangelo questo discorso non è mai stato contemplato, anche perchè i miracoli non sono di nostro appannaggio, se noi fossi in grado di far miracoli da noi, senza il potere di Dio, allora si che saremo veri "dei", ma non lo siamo, ma allora anche l'ateo, pagano, il satanista sarebbe un "dio". Ma questo significa che è Dio che fa il miracolo e non certo qualsiasi essere umano, noi siamo solo dei mezzi, veniamo usati da Dio per manifestare il Suo potere tra gli uomini, ma non per una nostra volontà. Potrei raccontarvi che mia madre per esempio ha fatto dei miracoli grandiosi, fin da quando era bambina, e poi anche da adulta, ma chi mai prenderà la cosa, nessuno e mia madre non gli interessa proprio per nulla esser ricordata come una santa, perchè per lei la cosa più importante come anche per me, e per chiunque ami Dio, è solo accettare la Sua volontà, non c'è nulla di più importante. Ma certamente tutti coloro che poi diventano santi per volontà umane non lo vogliono mai loro stessi, è lo Spirito Santo che gli fa comprendere questo, ma la Chiesa degli uomini fa da se, anche contro la volontà del Suo Dio.

Noi non abbiamo bisogno di milioni di santi proclamati da una chiesa, abbiamo bisogno solo di Dio, del Figlio Suo, della Madre Sua e dello Spirito Santo, tutti gli agli altri compresi gli Angeli sono suoi servitori e anche nostri e addirittura gli angeli stessi che sono infinitamente superiori a noi, lo dicono loro stessi, noi siamo solo suoi servitori e perchè mai noi dovremo sentirci superiori?

Metto le mani avanti, se mai dovesse accadere per me, ma sarà difficilissimo, perchè sono peccatore come tutti su questa terra, ma se dovesse fortuitamente essere, sollevo chiunque e la chiesa dal rendermi ciò che non voglio in terra, la santità o una qualsiasi forma di devozione anche la più microscopica, perchè non sono io il centro del mondo ma Dio, a cui noi tutti dobbiamo dare gloria e tutto quello che scrivo viene da Dio è di Dio non mio, se non per il fatto, che viene rivelato a me. 

Anche se fossero cose mie, sarebbero sempre un ispirazione di Dio.
Perchè ben poco viene da noi!










lunedì 21 novembre 2016

FRANCESCO DECIDE PER CRISTO!

NESSUN PAPA è CRISTO!


Frasi di papa Francesco:

"Assolvere le donne che sono pentite per il peccato di aborto"

Concedo ai sacerdoti la facoltà di assolvere quanti hanno peccato di aborto”


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Attenzione che qui non parliamo di adulterio, ma di aborto molto diverso il contesto, ma vediamo di far un po di chiarezza su tutto.

Mettiamo in chiaro un po di cosette, che ho l’impressione che la gente sia in una totale confusione, prima di dire se e cosa sia giusto, vediamo di recuperare il testo evangelico su questo genere di peccato e poi vediamo di capir bene la questione.


Marco 10,1- 10, 12E’ lecito a un uomo ripudiare la propria moglie?”  Gesù rispose:” che cosa vi ha prescritto Mosè?” e questi risposero:” Mosè ha permesso di scrivere un atto di divorzio e di ripudio”  ma Gesù disse loro:” A causa della durezza del vostro cuore, egli ha scritto per voi questo precetto”.
In questo passaggio Gesù ci parla della precetto che Mosè,  il quale lo ha scritto per assecondare la volontà dei suoi contemporanei e i desideri carnali, facciamo attenzione alle parole esatte che Gesù usa nella frase: ” A causa della durezza del vostro cuore, egli(Mosè) ha scritto per voi questo precetto”.

A causa della incapacità di amare con sincerità (durezza del cuore), ” ha scritto per voi” non dice che Dio ha dettato a Mosè quel precetto, dice diversamente sottolinea “ha scritto”,questo precetto non è stato dettato dalla voce di Dio, ma è opera della mente di Mosè che per venir incontro ai desideri del suo popolo ha cambiato il volere di Dio.

Poi Gesù aggiunge, “Ma nel principio della creazione Dio li fece maschio e femmina; per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre , e si unirà alla sua donna, e i due saranno una carne sola. Sicché non più due, ma una carne sola. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto”

Questa frase cosa significa in sintesi esattamente?

Che il figlio nasce dall’unione del maschio e della femmina e i due saranno una carne sola” crea la famiglia con i genitori, cioè il matrimonio in realtà si determina solo quando nasce il figlio “e i due saranno una carne sola”, non prima per volontà umana, ma solo e solamente quando nasce un figlio. Potremo anche dire questo, come ho sempre detto, noi tutti figli dei nostri genitori, siamo loro trinità, è vero perché in noi abbiamo il genoma di nostro padre e quello di nostra madre esattamente al 50% per ognuno, solo che la mescolata di entrambi produce un terzo che il nostro, per cui noi siamo trinità dei nostri genitori, in noi vivono loro, noi siamo il proseguo di loro, così lo saranno i nostri figli. Qualcuno potrebbe vedere nel termine trinità, un abuso sproporzionato, ma non è così, il termine trinità lo possiamo usare sia rivolto verso Dio che rivolto verso di noi, perché in realtà anche Cristo è Trinità dei suoi genitori.
Andiamo avanti..
la parte più importante di tutta la farse che noi cristiani di tutte le professioni di fede, dimentichiamo sempre è questa frase,

L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto” la dimentichiamo sopratutto quando si parla di pontefice che deve decidere per il bene del popolo di Dio, ma non è possibile dimenticare la legge scritta da Cristo in favori di chiunque altro, non si può, perché se quella legge è rigida, ed è eterna come Gesù stesso afferma, cio significa che essa non muta e non cambia e Cristo non la cambierà mai e poi mai, ciò fa capire che questa frase L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto” non può subire nessuna metamorfosi, non può cambiare il suo senso, se Cristo l’ha stabilità così, cosi deve rimanere e nessuno che sentenzi diversamente ha il potere di Cristo, perché chi stabilisce qualcosa di diverso si pone direttamente contro Cristo ed è un apostata, ce lo dice la frase stessa quale condanna ha su di se costui. Non conta nulla che costui sia papa, o vescovo o presidente o re della terra, proprio non conta nulla innanzi a Dio.
Quindi l’uomo deve sempre tener fisso il suo pensiero sulla legge perfetta di Dio e qualsiasi variazione fuori essa non è da Dio contemplata, perché toccare la sua legge che è Parola sacra è toccare Dio stesso e porsi sopra di lui.


“ Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei. E se essa ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio.” Qui Gesù va oltre il concetto di Matrimonio, e specifica che nessuno dei due partner devono ripudiare e unirsi con altri, perché entrambi fanno adulterio, l’uno nei confronti dell’altro.


Da ciò si comprendono chiaramente alcune cose, prima che Dio è contrario al Divorzio, “L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto” . Anche se l’uomo terreno modifica la legge per adattarla alle esigenze umane, ma l’uomo di chiesa tenga presente questo, qualsiasi legge stabilità in origine da Dio in una determinata maniera, essa rimane per Dio indissolubile e fissa, nel tempo e nei millenni. Questo significa che se chiunque mutasse per soddisfare un desiderio umano di un cambiamento della stessa legge di Dio, essa per Dio non ha alcune valore, per cui agli occhi di Dio, chiunque pone mano alla sua legge fa grave peccato e sarà condannato da Dio alla pena massima.

Per cui i moltissimi giovani nel mondo che si accoppiano come se fosse uno sport e danno vita a figli, che poi prontamente vengono soppressi, oggi si chiama aborto, una forma più elegante per non dire uccisi dalle giovani madri(non tutte, ma buona parte), sappiano che oltre a fare peccato di omicidio, perché per Dio è questo! La prima unione carnale che fanno, a cui da seguito un figlio, anche se non nato, per volontà loro, essi, agli occhi di Dio sono sposi. Quindi ogni altro contatto carnale che dia come frutto un figlio, è considerato da Dio adulterio

Quindi in questo abbiamo che Dio è contrario al divorzio, per cui è contrario pure a coloro che prendono la comunione dei divorziati e risposati e coloro che attuano questa cosa, fanno abominio innanzi a Dio, cioè fanno peccato non perdonabile, perché sentenziare, cose diverse da quanto Dio ha stabilito e rimarcato da Suo figlio Gesù, è superare l'autorità di Dio stesso e quindi fare lo stesso identico peccato che Lucifero fece.



“”Giovanni 8,3-11

3 Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, 4 gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5 Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». 6 Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. 7 E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». 8 E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9 Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.
Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. 
10 Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11 Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».””


Questo nel caso dell’adulterio, Gesù gli intima di non peccare più!


Ma nel nostro caso, Bergoglio concede al mondo la remissione del peccato dell’aborto, non tratta di adulterio, è ben diverso e decisamente molto più grave come peccato.
La parabola riportata da Mt 18,1-11 ha un altro senso oltre quello che ho scritto nel blog , vediamo di scoprire il senso nascosto della parabola..


1In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». 2Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro 3e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli.  5E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.6Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare.  7Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo!8Se la tua mano o il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno.  9E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna del fuoco.10Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. 11[..]»


"E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me."


Noi pensiamo che il termine accogliere indichi solo portare a se, invece non è vero, accogliere significa anche dentro di se, la maternità è un accoglienza del figlio, nel qual esso di sviluppa, infatti si dice che Gesù fu accolto dal seno di sua madre.
Gesù usa di proposito questa parola accogliere, proprio perché essa ha un significato più profondo di quello che pensiamo noi. Una madre accoglie il seme del padre, per farlo divenire figlio e quindi carne della propria carne, il quale è accolto nel seno della madre, che porta avanti la sua gestazione. Ora Gesù dice chi non accoglierà quello che i due genitori hanno creato, non accoglie Me, perché questa frase va in accordanza con quella dell’adulterio, L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto” la congiunzione o unione in questo caso si esprime nell’accoglienza o meglio dire nell’accogliere il frutto del concepimento, che è il figlio, visto nell’ottica di un debole, perché il bambino che deve ancora nascere porta in se la luce di Dio. Dunque chi rigetta questo bambino, rigetta Dio, chi abortisce questo bambino abortisce Dio, cioè lo rinnega, lo tradisce. Per cui un aborto di gran lunga un peccato più grave che adulterio.


"Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare."

In questo troviamo la sua condanna, verso anche coloro che si sono macchiati di aborto. Perché scandalizzare non è inteso solo nel termine di dare scandalo, ma anche come senso di offesa a questi piccoli indifesi, e un bambino in stato di gestazione che venisse ucciso nel grembo della madre, l’azione che si perpetra verso costui è di offesa nel senso fisico del termine, cioè di morte dello stesso, e la condanna di Gesù è meglio che si metta una macina al collo che si butti nel mare come dire che avrà l’inferno.


"Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all'uomo a causa del quale viene lo scandalo!"

Qui non parla solo, dello scandalo dato da adulterio, ma di ogni genere di scandalo che colpisce i più indifesi prima di tutto i bambini e anche i non nati, quindi coloro che sono e vengono abortiti. L’aborto è uno scandalo, come l’adulterio e molte altre cose, infatti parla in senso plurale. Qui Cristo avverte, GUAI  all'uomo a causa del quale viene lo scandalo!" ci fa capire che, l’uomo o la donna che creano lo scandalo, saranno condannati.


""""Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. """

Il termine disprezzare ha anche un altro senso, il disprezzo viene da qualcosa che noi reputiamo passabile indegno della nostra stima, s’intende anche rifiutare quel dono dato, per esempio disprezziamo chi ha dei doni(l’invidia), si disprezza chi ha una gravidanza quando tu non la puoi avere, etc. però si disprezza anche il dono di Dio, che è la vita umana, la nascita di un figlio può essere disprezzata dagli stessi genitori, che desiderano liberarsi da quella nascita, uccidendo il nascituro. Per cui uccidere un figlio è come fare abominio! E la condanna è identica a quella che Gesù esprime se fate del male a questi innocenti meglio che vi mette la mola al collo e vi gettata nel mare, perché si comprende che la condanna è gravissima.


Quindi Gesù vede nei deboli, negli innocenti, negli immacolati, nei fragili, nei feti e nei bambini la luce di Dio, che non deve essere toccata, non deve essere disprezzata, non deve essere uccisa, quindi Gesù nettamente è contrario all’aborto ! E nessuno dico nessuno può permettersi di sentenziare diversamente se una persona lo fa la sua condanna l’ha già stabilita Cristo è l’inferno!


Però ci dice, che tra tutti i peccati che Dio non perdona in assoluto, ne esiste solo uno, che è quello contro lo Spirito Santo. Per cui anche questo peccato dell’aborto può essere perdonato, per quanto sia un peccato gravissimo, che ti manda all’inferno; quindi una donna che abortisce spesso, dovrà pentirsi amaramente per tutta la sua vita per evitare la pena peggiore, ma il pentimento non potrà essere solo, di tipo personale dovrà altrettanto prendesi cura dei più deboli come quelli che essa ha ucciso, per sua o per altra volontà, si perché non è solo la condanna personale, ma anche quella di chi induce la donna e commettere questo peccato, sia colui che l’ha proposto, che colui che lo ha indotto.


Ora, ritorniamo alle frasi di Bergoglio:

"Assolvere le donne che sono pentite per il peccato di aborto"

Concedo ai sacerdoti la facoltà di assolvere quanti hanno peccato di aborto”



Bergoglio non può concedere proprio nulla perché non è Cristo, non ha potere di cambiare la legge di Cristo.


Inoltre questo aspetto del voler concedere l’assoluzione dal peccato dell’aborto in forma papale, ha uno scopo ben preciso, quello di aumentare gli aborti e non quello di diminuirli, perché così si permette l’omicidio dei non nati, Non vi era nessuno bisogno che un pontefice dicesse nulla sull’argomento, perché già i sacerdoti lo facevano se la persone si pentiva e non riproponeva più lo stesso peccato, ora visto che ciò già si compiva che necessità vi era di dichiaralo? Nessuno a rigor di logica, ma in realtà vi è eccome, proprio quella di permettere gli aborti e in un certa deresponsabilizzare verso coloro che li commettono, come dire tranquilli non c’è nulla di grave, da oggi Bergoglio ha deciso di cambiare le regole, per cui dare un assoluzione più facile ha proprio questo scopo.

Quindi facciamo attenzione una cosa è l’adulterio e una cosa l’aborto due aspetti diversi ma implicitamente fanno parte della stessa cosa.

L’aborto è un rifiuto, per cui in sostanza ogni aborto è come ucciderete Cristo stesso, cioè rinnegare Dio.


Una domanda in un utente diciamo così! ;)

Tutti gli assassini non posso esser assolti? Scusami ma veramente no ci capisco più' nulla..tu cosa proporresti? Li lasceresti condannati a vita anche se pentiti? Boh...

Anche chi commette aborto è un assassino lo dice Dio, per cui non c’è differenza solo che l’assassinio di un bambino abortito o di un indifeso, è peggiore di quello di un adulto, chiunque esso sia, e Gesù ne esprime la condanna, certo che dice anche che chi vuole aver tolto il peccato, non solo si deve pentire ma deve anche agire nel senso opposto dello stesso, e contribuire a far si che altri non continuino a perpetrarlo, perché non basta il pentimento con il proposito di non commetterlo più, serve anche l’azione del pentimento per aver rimesso il peccato in toto, inoltre non vi era nessun bisogno di specificare una cosa già conosciuta, questo modo di fare, di Bergoglio ha in realtà ben altro senso, e mira in ben altra direzione.

Allora abbiamo che, un conto è perdonare chi si pente di qualsiasi peccato, ma questo Cristo lo ha sempre detto e nel vangelo si vede chiaramente e un conto è decretare al posto di Cristo, cosa Cristo non ha detto, cioè porsi come fece Lucifero, cambiare con astuzia la legge di Dio, lasciando intendere cose diverse da quelle di Cristo. Chi dovesse fare questo genere di peccato, si ricordi, che lo stesso peccato ricade su chi lo ha perpetrato ai danni del prossimo, inducendo nell’errore, coloro che non comprendo fino in fondo la parola di Cristo, nel suo vero e reale senso.

Non possiamo far credere che le donne o le coppie pensino che con questa idea del perdono facile, sia consentito uccidere un figlio, perché questa è solo l’idea iniziale, dalla quale poi la discesa è rapida, verso la distruzione del sesto comandamento. Se oggi ancora non si riesce ad ottenere la distruzione del comandamento perché gran parte del popolo cristiano, non tollera questo genere di pensiero, ma quando il popolo sarà per la maggior parte protestante anche questo comandamento prenderà la via dell’oblio e verrà anch’esso eliminato con un colpo di spugna, per far ciò ovviamente si inizia da lontano e si cede su alcuni punti, noi non abbiamo ancora capito che Bergoglio sta attuando la scristianizzazione della chiesa, con un astuzia sopraffina o meglio dire la sua protestantizzazione, mediante questi piccoli cedimenti, trucchetti, servono proprio a scalfire le basi su cui si reggono i comandamenti, ma se, si nota esso ha preso di mira il peccato che nel mondo si compie di più, così facendo, un po alla volta il comandamento viene sempre più ridotto d’importanza e i cristiani cattolici, diventano protestanti in tutti i sensi e nessuno se ne accorgerà, neppure i cristiani che si ritengono integralisti, dando per buono, che quello che via via viene stabilito sia parola di Dio. Anzi proprio costoro, si rilasseranno prendendo la questione molto sottogamba, nella più totale confusione, considerandola una cosa da poco, inoltre anche questi, hanno spesso peccatacci di questo tipo, per cui pian pano si adegueranno, vedendo la cosa sempre meno pensante, per cui un alleggerimento della legge Eterna ha proprio questo scopo, di creare una nuova generazione di persone, tiepide alla legge di Dio, quindi facendola passare come una cosa da poco. Invece sono le cose da poco, che sono il grande pericolo della riforma della Chiesa, o meglio dire della riforma della legge di Dio. Già un altra legnata ha assestato tempo or sono, questa ulteriore sarebbe uno dei piccoli tasselli, che mancano al puzzle, per arrivare a ridisegnare il comandamento, toto. Ma il popolo è cieco, non vede e forse per quieto vivere non vuole vedere, e il clero compiacente spesso peccaminoso, si adegua, si perché gli va bene così, mentre l’altro è oppresso da questo e non ha la forza di emergere, anche perché i sacerdoti che sono con il Vero Cristo si stanno riducendo giorno dopo giorno al lumicino.


Concedo ai sacerdoti la facoltà di assolvere quanti hanno peccato di aborto”

La frase, in nome di chi dovrebbe essere concessa? Di Bergoglio o di Cristo!

Concedo? Cioè fatemi capire, il termine concedere lo può dire solo chi ha il potere di farlo, e da quanto so Bergoglio non è Dio, per cui esso non può concedere proprio nulla, se Cristo non lo concede e non disse di concederlo. Questo concetto è sbagliato e ripeto Cristo aveva già espressamente detto nei vangeli chi poteva essere perdonato.


Per cui il ribadire un concetto già espresso con questo tono, si vuole solo proporre al mondo come il nuovo evangelizzatore che non è. L’astuzia di questa frase sta proprio in chi l’ha proposta Bergoglio che in definitiva non avrebbe detto nulla di particolare se non fosse che Cristo l’ha già espressa prima; per cui il concedere un altra volta il perdono in materia di peccato di omicidio, come qualsiasi altro, anche l’aborto lo è, è voler superare Cristo, questo è il vero intento che si cela dietro a questa apparente frase, che appare come in continuità con il concetto di Cristo, ma in realtà nasconde un proposito diverso.. Farsi passare lui per Cristo. Neppure se fosse il vero pontefice potrebbe farlo, visto che per le parole stesse di Cristo un allievo o apostolo non è più grande del suo Maestro, intendendo dire che tutti gli apostoli non potranno mai essere Maestri, come per dire che Pietro non poteva essere PAPA, e in questo concetto abbiamo anche il rimprovero di Gesù quando dice che nessuno si deva far chiamare padre, perché uno solo è il Padre che sta nei Cieli, con questo Gesù intendeva parlare non dei padri dei figli degli uomini, ma di coloro che si fanno chiamare padri, ma padri non sono, cioè i sacerdoti e il pontefice.


Ribadire questo concetto ha lo scopo di rendere l’aborto meno importante, declassarlo, scusarlo e in qualche modo, anche spronarlo, visto che la gente dice beh adesso abbiamo il perdono si sentono liberi di compierlo con più facilità, quindi gli omicidi saranno percepiti dal popolo come evento meno grave, che non un omicidio di un adulto, , quasi fosse una scusante, per costoro, non ha alcun senso specificare qualcosa che Cristo stesso aveva già ampiamente detto, invece lo specificare e il portare alla luce ribadendo lo stesso concetto per altro legandolo alla precedente decisione di amministrare l’eucarestia ai divorziati risposati, prende proprio il senso che ha, quello di sostituirsi in toto a Cristo. 


Francesco:

"Con altrettanta forza, tuttavia, posso e devo affermare che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il Padre", spiega però Bergoglio, "Ogni sacerdote, pertanto, si faccia guida, sostegno e conforto nell'accompagnare i penitenti in questo cammino di speciale riconciliazione".

Il caro Bergoglio dimentica le parole di Gesù, pare che lo faccia di proposito.
Bisognerebbe chiedere a Bergoglio per quante volte vale questa riconciliazione in caso di aborto!!!?

L'anno  indetto da Bergoglio doveva essere della misericordia, invece è stato l'anno della distruzione, se la misericordia che esso ha promosso provenisse da Dio, il 2016 sarebbe stato un anno di pace, invece è stato tutto il contrario..  Mi chiedo che misericordia ha portato con se. 
Visto che in molti luoghi dove si è recato sono avvenuti spesso fatti nefasti come mai? 

La misericordia di Dio non viene perchè un pontefice la indice, ma solo se l'uomo la merita, chiedendo perdono ed umiliandosi a Dio. Non si ottiene perdono semplicemente dicendo che Dio perdona tutto, perchè è falso; Dio non perdona tutto, perdona solo, se chiedi perdono, è una menzogna affermare ciò. 


importante

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!