Il
crollo del tetto della chiesa di S. Giuseppe dei falegnami
a Roma non è stata fatalità.
Stando
al racconto biblico, Dio inviò come segno di disapprovazione verso
il faraone e nel tentativo di piegarlo alla sua volontà, mediante eventi che potevano sembrare naturali, la grandine,
le cavallette, le rane e la relativa pestilenza etc.
Ora qui è
accaduto che le tarme si sono mangiate il legno del tetto della
chiesa di S.Giuseppe dei Falegnami a Roma, con il conseguente crollo del tetto, per cui le tarme, di cui evento è totalmente da considerarsi un evento naturale, anche se nessuno può sapere se tali insetti siano stati indotti ad agire in modo pensante su quelle travi, come fu in Egitto sulle risorse agrarie e poi sugli animali ed infine sull'uomo stesso.
Certamente Dio ha fatto in modo che le cose coincidessero, cioè la naturale erosione del tetto da parte di insetti, e l'evento che certamente Dio conosceva già prima che si compisse, come tutto il resto, ma ha fatto in modo che nessuno fosse presente in quel
posto in quel determinato momento, perchè la cosa importante non sono le mura o le opere d'arte di un edificio, ma l'essere umano che può divenire edificio, quindi ha preservato la vita di quegli sposi, per ragioni sue personali. La coppia di sposi che dovevano contrarre matrimonio ha definito l'evento miracoloso, ma lo è stato realmente in tutti in sensi, anche per il
fatto che il tetto è crollato per dare un segno alla chiesa che Dio
non è contento dell'operare di Essa, ha preso questa chiesa di S.Giuseppe perché
simbolo di quello che racchiudeva sotto di essa. Infatti la chiesa in questione, aldilà delle opere d'arte
al suo interno, è costruita sopra il Carcere Mamertino, dove pare
furono rinchiusi Pietro e Paolo, questo fatto è molto importante se
letto nell'ottica giusta e se compreso, in pratica esso ci dice che
Pietro e Paolo sono scontenti dell'operato dei loro successori e che
presto anche la Chiesa tutta potrebbe collassare sotto il peso dei
suoi peccati e fare una fine anche peggiore. Questi sono solo
piccoli segnali, di un disfacimento dei valori Cristiani che la
chiesa sta andando in contro, sicuramente nella chiesa nessuno bada
più a segnali che Dio manda, perché non si crede più in nulla, i
segnali non vengono più letti sotto una certa ottica, ma nemmeno si fa più caso e vengono presi semplicemente come eventi di natura
“naturale” un semplice attacco delle tarme alle infrastrutture di
legno e nulla di più, si bada che le opere murarie non danneggino
le opere d'arte e niente altro dimostrazione che all'uomo di oggi,
non interessa più il Sacro, ma semplicemente salvare le ricchezze
che sono racchiuse in esse.
A Napoli città superstiziosa per
eccellenza, questo fatto avrebbe sicuramente fatto pensare a qualche
pensiero funesto, come quando non avviene
la liquefazione del Sangue di S. Gennaro, la gente arriva tirasi i
capelli e pensano che questo porti sfortuna alla città, cosa che fa
ridere anche i sassi, ma certamente c'è un riscontro per il fatto
che l'anno potrebbe non essere molto positivo.
In questo caso invece
si è andati molto più in alto di S. Gennaro, si è arrivati a
toccare i santi Pietro e Paolo, per indicare direttamente il Papa,
come dire anche il papato crollerà, cioè è prossimo il suo collasso,
è prossima la sua caduta, non manca molto, questo è il senso di
questo segnale.
Ricordiamo che Dio spesso usa animali come gli
insetti, gli uccelli, etc, perché facilmente direzionabili per attuare le sue volontà,
come fu in Egitto con le piaghe, come avviene in molti altri luoghi; però l'uomo legge tutto questo come eventi casuali totalmente
normali, invece spesso sono segni di disapprovazione, del
comportamento umano, oggi invece guai a pensare a cose del genere si
è tacciati per superstiziosi se non malati mentali. Quando si va a leggere le piaghe
in Egitto non si è più superstiziosi, quando si va a leggere
l'apertura del mar Rosso, si crede, oggi però sempre più con le
pinze, perché oggettivamente la scienza cerca sempre di darne
spiegazione logica e naturale, quando poi si è trovato il punto esatto dove sarebbe
pure avvenuto il fatto, quindi dando ancora più credibilità alla
questione. Quindi abbiamo da un lato, la storia che oggi
archeologicamente confermata e dall'altro la natura umana che tende a
non credere, a negare l'evidenza delle cose, a screditare la divinità
di Dio e a spiegare tutto con la ragione, a scartare che Dio possa
agire su di noi in modi diversi, al solo fine di farci capire gli
errori e a comunicarci che c'è di più di un semplice crollo.
Andiamo nello specifico, nella chiesa di oggi abbiamo due pontefici
come si sa bene, un Pietro e un Paolo; Pietro è BXVI ancora vero
pontefice anche se Lui si definisce in pensione, ma sappiamo molto
bene che non può esistere un pontefice dimissionario per Dio, mentre
la chiesa ha disposto volontà diverse, ma Dio la pensa in modo
diverso; lo fa capire molto bene quando Gesù disse a Pietro “nella
tua vecchiaia ci sarà qualcuno che ti porterà dove non vuoi” questo
significa che il pontefice deve rimane al suo posto anche se condotto
in lidi dove egli non vuole, ma gli esegeti di essa hanno voluto
leggere quello che gli ha fatto comodo, non la semplice parola, ma
una serie di elucubrazioni immaginarie, perché questo pensare e comandare di Cristo, alla chiesa
non faceva comodo, fin da quel tempo lontano, avevano pensato e voluto
spodestare, se era il caso il pontefice reggente, quindi
l'interpretazione di quella frase doveva essere disposta
diversamente e così hanno fatto.
E il
secondo “pontefice” che sarebbe l'attuale vescovo di Roma, per
altro ricordo che Lui stesso ama farsi chiamare tale, perché sa
benissimo di non essere un vero pontefice, non perché è umile come
qualcuno crede o che Lui stesso vuol far credere. E come nella
profezia del Ragno Nero, monaco cistercense, è descritto due pontefici che camminano
l'uno a fianco dell'altro, il lupo e l'agnello, uno che porta sulla
schiena il simbolo del sole raggiante cioè il simbolo dei Gesuiti ed
è Francesco. Quindi il crollo del tetto, ha un senso ben preciso,
nella questione della chiesa attuale, non sono crollate le mura, non
è venuto giù l'altare ma solo il tetto, cioè il corpo centrale
della chiesa, ha un senso molto preciso, il tetto nella struttura
spirituale della chiesa, è la protezione dalle intemperie
spirituali, cioè la chiesa oggi è molto più suscettibile agli
attacchi demoniaci, i preti a causa delle loro scellerate scelte e
delle volontà di questo papato, non avranno più su di loro la
protezione che ebbero, cioè Dio ha tolto alla chiesa, la sua
protezione non si riconosce più in Essa, questo significa ed indica
che questa chiesa cioè la Chiesa tutta andrà presto in rovina. Ora
qualcuno non dica ma non è crollato il tetto sull'altare cioè
indicando i pontefici, niente affatto, la lettura non è questa, la
lettura è che il tetto sopra l'altare, riguarda unicamente Dio
stesso, per cui è ovvio che non sia crollato e che nulla abbia
toccato l'altare, il crocefisso come si legge non è stato neppure
sfiorato, ma solo il corpo centrale della chiesa spostato verso
l'altare, indicante proprio la testa della chiesa stessa, cioè il
papato e l'ordine dei vescovi di oggi, in pratica il Vaticano, cioè
il suo cuore, mentre la parte frontale del tetto verso l'ingresso
della chiesa non è crollato, facendo capire che le fondamenta sono
ancora stabili per ora. Quindi in sostanza abbiamo una Chiesa
attualmente che non corrisponde più all'idea iniziale di Cristo ed è
ribelle ad Esso, dispone e fa cose che non sono in linea con il
pensiero di Dio, mentre le sue fondamenta rimangono per ora stabili.
Diverso fu il crollo della chiesa di S. Francesco ad Assisi, non era
una chiesa che poggiava sugli apostoli, ma sul santo patrono
d'Italia, per altro, anche li vi era un senso, ma lasciamo stare
ormai non ha importanza.
Cristo
per altro ci fa capire come l'uomo nel futuro avrebbe sottovalutato i
segnali che Dio manda nel mondo, dicendo che l'uomo sarebbe stato
capace di interpretare i segnali del tempo meteorologico a prevederli, ma non
sarebbe stato capace di vedere l'andamento del suo destino, questo è
molto chiaro come intendimento, l'uomo avrebbe perso la capacità di
vedere nei segni del mondo, dove e come il mondo andrà a finire, in
fatti è proprio così. Anche se oggi s'invetano algoritmi per spiegare anche le catastrofi e cercare di anticiparne gli eventi, tutto secondo idee matematiche, come per esempio prevedere le pandemie, cosa per altro non vera, dovremo invece dire che tali espedienti servono solo per mascherare le vere intenzioni quelle di creare le pandemie del futuro e attuarle nel tempo. Come vediamo siamo bravi mediante algoritmi
matematici ad interpretare l'evolversi del tempo meteorologico, ma
non siamo in grado di vedere mediante il nostro stesso agire, dove
noi stessi portiamo il mondo e non siamo in grado di vedere dove il
mondo è destinato andare, dimostrando che noi siamo sempre in balia
di eventi non comprensibili e non facilmente catalogabili, ma se
qualcuno c'è, che è in grado di far ciò, costui o non è creduto o
non è ascoltato, ma sopratutto preso per un pazzo e se è il caso
anche messo a tacere, perché da fastidio, non tanto al mondo intero,
quanto allo stesso papato e a quanti trovano inopportuno questo
pensare.
Sicuramente qualcuno dirà che son crollate molte altre
chiese, per terremoti ed eventi vari, ma bisogna vedere se le chiese
crollate avevano qualche affinità con gli apostoli o qualche santo o con Dio stesso, in particolare molto legato alla storicità della chiesa, oppure
perché la chiesa era usata non per il rito sacro, ogni evento ha un
suo senso.
Per altro c'è da dire che non è un bel segnale neppure per Roma, per la posizione che tale chiesa occupa nel territorio, come si vede nella capitale, è praticamente a ridosso dei Fori, abbiamo a poca distanza l'altare della Patria, i musei Capitolini, per altro ricordo che questi sono stati di proprietà dei pontefici, quindi tutto ricollega alla stessa dimensione spirituale e anche geo-politica, non voglio dire altro, dato che la gente è molto superstiziosa .
Ovviamente l'uomo maligno, spesso di scienza, che vuole discreditare tali pensieri, dirà che anche il crollo del ponte a Genova potrebbe essere volontà di Dio, prima di tutto esorto la gente a non fare questo pensiero, perchè è un peccato contro lo Spirito Santo come ho sempre detto, poi ognuno faccia quello che gli pare. Dio non è mai colpevole di Nulla, ci manda segnali, in forme diverse, ma nessuno può e deve condannare l'opera di Dio, perchè nessuno può sapere che cosa Egli fa, quando e perchè lo fa, ma sopratutto se quanto avviene è volontà di Dio stesso. Il fatto del ponte nessuno può dire di chi sia la colpa, sicuramente è colpa dell'uomo, delle sue volontà e delle sue intenzioni, non è certamente colpa di Dio escludiamolo subito senza neppure pensarci, perchè Dio non vuole mai la morte di nessuno dei suoi figli, anche perchè verrebbe meno il pensiero di Gesù, sul fatto che Dio Padre è il Dio della vita e non della morte, anche se Egli stesso potrebbe ed ha potere di togliere la vita a chiunque, se lo volasse. Quello che Dio può fare delle sue creature angeliche, demoniache o umane è solo volontà sua per motivi a noi sconosciuti, che non dobbiamo investigare.
Cosa significa togliere la vita, significa spegnere e fermare il battito del cuore, cioè sottrarre la vita in un essere vivente e dato che la Vita è Dio, significa togliere Dio. Possiamo dire che tutti gli esseri umani hanno Dio in loro, si questo è vero, ma non tutti sono volontariamente figli di Dio, cioè di Cristo, pur essendo vivi e pur avendo in se stessi la vita. Non si può essere figli di Dio Padre se non si è anche figli di Cristo, escludendo l'uno escludi l'altro o tutti e due o niente.
Ma per morte non s'intende tanto quella fisica, quanto quella dello spirito(anima), per quello che in Apocalisse si specifica le due morti, una è del corpo e una è dell'anima e la morte vera è quella dell'anima, mente quella del corpo è quasi una non morte, infatti Gesù risorge i corpi "non morti" come diceva Lui che dormivano e non erano realmente morti. La morte dell'anima è la condanna eterna che l'uomo deve evitare se vuole vivere in eterno, quindi divenire eterno.