La moltiplicazione degli errori di Bergoglio
Un’affermazione di Bergoglio di incredibile gravità è passata sotto silenzio: la rendiamo pubblica e aspettiamo la risposta di chi preferisce arrampicarsi sugli specchi invece di testimoniare la verità.
Secondo i Vangeli, Cristo ha più volte sfamato migliaia di persone con pochi pani e pesci. Per Bergoglio non si trattò di una moltiplicazione. Si trattò almeno di un miracolo, naturalmente inspiegabile? Bergoglio si guarda dall’affermarlo. Resta la spiegazione dell’esegeta modernista scomunicato Loisy: “Per il Loisy la moltiplicazione dei pani è una allegoria mistica (benché sia riportata anche da tutti e tre i Sinottici) e simboleggia la stessa dottrina del successivo discorso di Gesù sul pane vivo; ma né la moltiplicazione né il discorso sono realtà storiche” (Giuseppe Ricciotti, Vita di Gesù Cristo, n. 372).
Jorge M. Bergoglio, 17 maggio 2013, Città in Vaticano: “(…) In particolare in quello dei pani e dei pesci, i quali “non si moltiplicarono” – ha spiegato – ma “semplicemente non finirono, come non finì la farina e l’olio della vedova. Quando uno dice ‘moltiplicare’ può confondersi e credere che faccia una magia… No, semplicemente è la grandezza di Dio e dell’amore che ha messo nel nostro cuore, che, se vogliamo, quello che possediamo non termina (…)”.
Proposizione n. 14 condannata dal Sant’Uffizio col decreto Lamentabili del 7 luglio 1907: “Gli Evangelisti riferirono in molte narrazioni non tanto ciò che effettivamente accadde, quanto ciò che essi ritennero maggiormente utile ai lettori, ancorché falso”.
Segnalato dal Centro Studi Federici
“Corradino ha ragione, ma pochi hanno notato che quello che in realtà sta accadendo è il trionfo del neomodernismo. Ricordate il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci fatto da Gesù stesso per sfamare la folla dei fedeli che ascoltavano la sua parola? Ebbene l’esegeta modernista Loisy, condannato e scomunicato dalla Chiesa, non poteva ammettere il miracolo e quindi affermava che la moltiplicazione dei pani e dei pesci era solo un’allegoria mistica ( benché riportata da tutti e tre i Sinottici) e simboleggerebbe, niente meno che: ‘la dottrina del successivo discorso di Gesù sul pane vivo; ma né la moltiplicazione né il discorso sono realtà storiche’ (Cfr. Giuseppe Ricciotti in “Vita di Gesù Cristo”, n.372).
Ebbene Jorge M. Bergoglio, il 17 maggio 2013 (ma come mai nessuno ne parla?) affermò: ‘…In particolare quello del pane e dei pesci , i quali non ‘si moltiplicarono’ – ha spiegato – ma ‘semplicemente non finirono, come non finì la farina e l’olio della vedova. Quando uno dice ‘moltiplicare’ può confondersi e credere che faccia una magia…No, semplicemente è la grandezza di Dio e dell’amore che ha messo nel nostro cuore, che, se vogliamo, quello che possediamo non termina(…)’
Insomma miracolo= magia…per cui la religione diverrebbe una sorta di società filantropica. Vorrei ricordare la preposizione n.14 condannata dal S. Uffizio col decreto Lamentabili del 7 luglio 1907 che condanna esplicitamente l’interpretazione modernista ed eretica del Vangelo…Del resto oggi siamo all’abolizione del peccato come nel caso della Comunione ai divorziati che, dopo le dichiarazioni di un altro ‘antipapa’, il Cardinal Kasper, si cercherà di introdurre attraverso la ‘nuova pastorale’, ovvero l’ortoprassi…piano, piano, si abolirà in effetti il Sacramento del matrimonio che, per sua natura è indissolubile: ‘Non osi ‘uomo dividere ciò che Dio ha unito’.
Ma c’è di più e di peggio. Dice San Paolo : ‘Se Cristo non fosse risorto vana sarebbe la nostra fede’…ovvero se da quel sepolcro, dopo tre giorni, non fosse risuscitato veramente, e non simbolicamente, l’uomo di Nazareth, non avrebbe senso la nostra fede, la nostra religione…per questo la Pasqua di Resurrezione, più che il Natale, è una festa che disturba, perché certifica non una verità ma la Verità: il Cristo, nostra forza e nostra speranza, è veramente risorto, con nelle mani e nei piedi il segno delle ferite della croce.
Ebbene l’altro giorno Bergoglio è apparso, mano nella mano, con don Luigi Ciotti, per commemorare le vittime della mafia…con quel don Ciotti difensore della libera droga, dell’aborto, dell’eutanasia e, soprattutto, con quel don Ciotti che, a una domanda che gli venne posta sulla resurrezione e sulla vita eterna rispose che in effetti ogni uomo resuscitava e viveva di nuovo nel nostro ricordo. Capito? La stessa spiegazione che Bergoglio ha dato del miracolo della moltiplicazione del pane e dei pesci… un simbolo: così come la vita nel ricordo delle altre persone. No! Noi risorgeremo in anima e, nel giudizio finale, anche in corpo, con quel nostro corpo a cui si deve rispetto (infatti ora la gente si fa cremare, così, come si bruciano le carcasse degli animali morti per epidemia) perché è il tempio dello Spirito Santo.
Del resto lo stesso Bergoglio non ha detto che non esistono i ‘valori non negoziabili’, non ha forse detto che coloro che si ostinano a fare ‘crociate’ contro l’aborto sono dei ‘fissati’? Non ha detto ai giornalisti che gli hanno chiesto dei matrimoni gay : ‘Chi sono io per giudicare?’ E, infine, non ha taciuto forse di fronte all’eutanasia sui minori che viene già eseguita in Belgio, contro questo crimine che grida vendetta al cospetto di Dio? E, di grazia, di fronte a questa apostasia, cosa dovrebbero fare i politici : scavalcare il papa?
Ora, papà, dovrebbero dirci i fautori dell’ordine napoleonico, tipo Spaccavigne o Andreuccio Fornelli, quelle anime belle e candide che passano le loro giornate a comporre peana sui tanghi argentini, dovrebbero dirci tutti questi avvocati dei miei stivali che, quotidianamente, sembra abbiam perso la bussola, se quando il papa ha dato quell’interpretazione (eretica) del miracolo del pane e dei pesci abbia usato usato la sua infallibilità e se siano infallibili anche le altre dichiarazioni rispetto ai ‘valori non negoziabili’…e infine se siano infallibili anche i suoi silenzi sull’eutanasia sui bambini in Belgio…
Del resto non ci facciamo illusioni: visto che stanno chiudendo seminari e interi ordini religiosi, visto che non ci sono più vocazioni (un seminarista uno nel seminario di Firenze) qualcuno potrebbe pensare che ci saranno dei sacerdoti formati secondo la Tradizione (lì non ci sono crisi vocazionali) che potrebbero prendere le chiese che, giornalmente, vengono abbandonate. No, questa gente è capace di ordinare sacerdoti (sic) cani e porci e di fare accedere pure al sacerdozio le donne, così, si dice, ci sarà la Lucetta Scaraffia con la mitra, ma se, dico io, Bergoglio, come ha fatto con il matrimonio, si affiderà ai sondaggi dei ‘fedeli’ che leggono ‘Il mio papa’ (al prezzo di cinquanta centesimi) o a quelli delle ‘periferie esistenziali’, allora vedrete i risultati: vedremo vestita in rosso cardinale, con mitra in capo e pastorale in mano, la Minetti che, forse, come spettacolo, sarebbe meglio della Lucetta Scaraffia….ma c’è poco da ridere: questa è la situazione”.