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mercoledì 6 aprile 2016

Povero - Chiesa - Ricco.

Cristo risposte a queste norme della chiesa...




http://www.ugoquinzi.it/10-convinzioni-sbagliate-sui-preti-cattolici/



1. Se uno è diventato prete cattolico e ci ripensa non potrà mai sposarsi in chiesa

Falso. Un uomo che ha scelto di essere prete ed è stato ordinato da celibe non potrà sposarsi e continuare ad esercitare il ministero sacerdotale. Tuttavia può chiedere al Vescovo di essere dispensato dal celibato; in quel caso potrà sposarsi in Chiesa, ma non svolgerà più nessuna funzione ufficiale e pubblica. Resterà comunque prete (il sacramento non si può annullare) e in caso di necessità o di urgenza potrà e dovrà celebrare i sacramenti.

Da quando in qua, Cristo vi ha detto che esiste l'opzione di ripensamento.
Gesù mi ha detto questo: “ quando io scelsi in mezzo al popolo i miei discepoli, li scelsi bene e li cercai bene, sapevo che divenuti miei non mi avrebbero più abbandonato, avrebbero portato fino alla fine della loro vita, la missione che avrei posto sulle loro spalle; per cui dico a voi, chi vuole seguirmi sappia che è per sempre, e chi esce da me, non potrà prendere ne marito, ne moglie, perché è sempre mio, nello spirito quanto nel corpo e che nessuno nella mia chiesa può disporre diversamente, ma voi avete disposto come vi ha fatto comodo creando una chiesa diversa difforme dalla mie idee, dai miei pensieri, vi siete fatti leggi che non sono le mie leggi, quando un uomo entra per sua volontà lo fa per tutta la vita si sappia e non esiste nessuno, neppure un vescovo o il mio vicario che possa disporre diversamente, perché questa è la mia volontà. Queste norme sono vostre invenzioni, io non diedi mai a nessuno tale parola. Se qualcuno nel passato vi detto diversamente ha fatto la sua volontà non la mia”




2. Se uno è sposato e ha la vocazione non potrà mai diventare prete cattolico

Falso. Nella Chiesa cattolica esistono diversi riti, alcuni dei quali, come per esempio il rito bizantino, ammettono che una persona sposata possa legittimamente diventare prete. Invece effettivamente il rito romano (quello più conosciuto e praticato) ammette l’eventualità dell’ordinazione sacerdotale solo ad un vedovo (in quel caso il matrimonio non c’è più) o a determinate condizioni in casi del tutto speciali a uomini sposati con moglie vivente.

Cristo mi ha risposto: “ Io ho un solo rito, quello che il Padre mio ha posto su di Me, non ho mille rivoli, solo perché voi avete costituito mille chiese con mille idee, il rito è uno solo e solo quello è quello vero, gli altri sono cose che non servono e non contano, il mio rito è semplice e al tempo stesso glorioso; Io ho posto e creato una sola chiesa, non due, tre o mille, ho creato una sola legge non due, ho dato un solo verbo non due, ho una sola parola non due, ho una sola lingua non due.”

Se uno è sposato e vuole seguirmi, rinneghi se stesso, lasci la sua famiglia, dia tutto ai poveri e non alla chiesa e si faccia uno dei miei, altro non c'è, ma prima si assicuri di aver chi può nutrire i suoi figli e assicurar loro un futuro dignitoso ”

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3. I preti cattolici sono stipendiati dal Vaticano

Falso. Il Vaticano è uno Stato sovrano riconosciuto come tale dal diritto internazionale e non ha competenza negli affari economici dei cittadini di altri Stati. Nessun prete, per il fatto di essere prete, assume automaticamente la cittadinanza vaticana. Tra i dipendenti dei vari organismi dello Stato della Città del Vaticano possono figurare anche alcuni preti; in questo caso il loro stipendio è regolato come quello di qualunque altro lavoratore all’estero. Per tutti gli altri preti valgono le regole dello Stato nel quale operano.

4. I preti cattolici sono stipendiati dallo Stato Italiano

Falso. Lo Stato Italiano, secondo la revisione del Concordato nel 1984, non eroga più nessun emolumento per il clero cattolico. Gli unici preti effettivamente stipendiati dallo Stato Italiano sono quelli che figurano alle sue dipendenze (per esempio, docenti delle scuole ed università pubbliche).

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Queste due affermazioni sono in contrasto tra di loro, se il Vaticano non stipendia i suoi membri e neppure lo fa lo stato in cui risiedono chi lì stipendia il gatto con gli stivali?

Cristo dal canto suo mi ha detto: “ Chiunque entri nella mia chiesa diviene parte di Me, e con Me partecipa alla vita Eterna, se lo stato del Vaticano pone le sue radici in Me esso è di Me di mia proprietà, per cui qualsiasi membro mi dia i suoi voti di fedeltà a Me è dello stato Vaticano che mi riconosce quale suo Dio. “

Per cui si comprende bene che quanto sopra esposto dallo stato Vaticano è falso e fallace, perché tutti coloro che sono preti, nello stato della chiesa che è lo stato Vaticano dove essa risiede, sono suoi appartenenti ed ad esso fanno parte, perché se no ciò significherebbe che lo Stato Vaticano non avrebbe nulla a che vedere con lo stato della Chiesa e non appartiene a Cristo!


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5. I preti cattolici non pagano né vitto né alloggio

Falso. Se un prete risiede in Parrocchia è tenuto a partecipare alle spese del proprio mantenimento, versando alla Parrocchia una quota stabilita dal Vescovo per l’occupazione della sua stanza e per la consumazione dei pasti. I preti religiosi (per esempio: francescani, gesuiti, salesiani, eccetera) avendo fatto voto di povertà non sono tenuti a nessun tipo di spesa, in quanto non possiedono nessun tipo di reddito, e il denaro che ricevono a qualsiasi titolo deve essere messo a disposizione della comunità. I preti che vivono in un’abitazione distinta (né Parrocchia né convento né monastero, ma per esempio casa di famiglia) devono pagarsi tutto.

Cristo mi dice: “ questo è giusto, ma la comunità religiosa non deve cercare danaro da vedove ed altri soggetti, ne da chi entra nelle sua stessa comunità. Non si prometta la vita eterna in cambio di danaro, perché non la otterrà ne l'uno che dona i suoi danari, ne chi lo chiede. Meglio vivere di acqua e pane che di vizi, il resto farò Io, se mi credete”





6. Tutti i preti cattolici fanno i voti di castità, povertà e obbedienza

Falso. Il grande universo dei preti si può distinguere in due categorie: i preti (cosiddetti) diocesani e i preti (cosiddetti) religiosi. I primi sono tali perché si pongono al servizio del Vescovo di una Diocesi (per esempio: la Diocesi di Roma); in questo caso vengono “incardinati” presso la propria Diocesi dove rimarranno praticamente tutta la vita (se non vengono chiamati ad altri incarichi o non scelgono di andare in missione). Costoro al momento di essere ordinati emettono tre promesse: promessa di celibato, promessa di obbedienza al proprio Vescovo e promessa di preghiera e santificazione. I secondi (sacerdoti religiosi) sono chiamati tali perché appartengono ad una famiglia religiosa (per esempio: francescani, gesuiti, salesiani, eccetera); per aderire alla famiglia religiosa e prima ancora di diventare preti sono tenuti ad emettere i tre voti, quello di castità, quello di povertà e quello di obbedienza. Rimarranno per tutta la vita inseriti in quella famiglia religiosa, che disporrà del loro servizio secondo le necessità e la vocazione.

Cristo risponde: “ Io non ho mai voluto dividere preti da preti di serie A o B, ne di un tipo o dell'altro per me dovevate essere tutti uguali ed un giorno tornerete tutti uguali, dovevate essere tutti miei discepoli ed apostoli, null'altro io ho disposto, voi invece vi siete divisi tra di voi, crescendo in orgoglio, e vi siete dati titoli che io mai dissi a nessuno di darvi. Se io Figlio del Dio Onnipotente ed Eterno il Padre Celeste che è Dio con Dio, mi sono fatto piccolo tra gli ultimi, perché voi avete fatto quello che io non vi ho comandato di fare? “ Tutte queste differenze tra di voi, non hanno senso, non siete angeli e non siete diversi tra di voi, ma tutti uguali tra gli uomini, più un uomo si crede grande e più esso è piccolo ai miei occhi, più è umile e più io lo innalzo nel mondo. Vi ripeto, se la chiesa non si fa povera ed anch'essa non fa voto di povertà come può pretendere che i suoi singoli si facciano poveri? Non può esistere nella comunità chi ha più di altri, tutti gestiscono in egual modo la cosa di tutti, altrimenti non c'è giustizia.”



7. I preti cattolici possono fare carriera



S.E. Mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno accoglie in diocesi il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio (22 marzo 2014). Nella foto: Cav. di Grazia ecclesiastico Don Placido Salvatore Bevinetto, Comm. di Merito Edoardo Puccetti, Delegato Vicario Toscana Comm. di Grazia ecclesiastico S.E. Mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno, Cav. di Grazia ecclesiastico Don Rodolfo Rossi, Priore della Delegazione Toscana Don Donato Mollica segretario del Vscovo, Cav. di Grazia ecclesiastico Don Cristian Comini (http://www.smoctoscana.it/2014.html)


Falso. Non esiste una “carriera” tra i preti cattolici, simile a quelle che si ritrovano in ambiente laico. Esiste una gradualità nel sacramento dell’ordine sacro, che si compone di tre specifici gradi con tre vocazioni e funzioni diverse: diacono, presbitero (prete) e vescovo. Tutte le altre denominazioni, come per esempio papa, cardinale, arcivescovo, patriarca, arciprete, generale, provinciale, abate, priore, guardiano, ispettore, prefetto, rettore, parroco, viceparroco, curato, cappellano, monsignore, eccetera, sono semplici titoli ai quali, in certi casi, corrispondono alcuni compiti distinti. Ma non esiste per i preti cattolici  la possibilità di “avanzamento di grado”, non esistendo né concorsi, né gare, né posti da occupare, né strategie politiche da rispettare. È vero che alcuni possono essere malati di carrierismo; ma si tratta, appunto, di una malattia (a volte incurabile)…


Gesù risponde: “Nei cieli chi è molto in alto ha meno di quello che sta molto in basso, così dovete essere voi, chi si pone sopra agli altri a vigilare e condurre la comunità perché non devii, deve stare sotto gli altri, che sono inferiori ad esso”




8. I preti cattolici non vanno mai in pensione

Falso. Dal punto di vista dello Stato Italiano, raggiunta l’età per il ricevimento della pensione, come tutti i cittadini in regola con i contributi anche i preti percepiranno una pensione in linea con quanto versato. Dal punto di vista dei compiti svolti al servizio della propria Diocesi o della propria famiglia religiosa, solitamente i preti sono invitati a chiedere di essere dispensati da ogni incarico raggiunta l’età di 75 anni. Dal momento in cui riceve tale dispensa, un prete può sentirsi libero di svolgere qualsiasi attività o di godersi il meritato riposo.


Gesù risponde:” La pensione per un consacrato non può esistere, ho detto a Pietro ricordati che un giorno ci sarà qualcuno che ti condurrà dove tu non vuoi, intendendo che quel giorno sarà quello della sua vecchia, non era inteso solo quello che voi avete dedotto, ma anche questo, intendevo dire che quel giorno ci sarà qualcuno che dovrà prendersi cura di lui, e terminerà la tua vita nelle chiesa. Cioè qualcuno si dovrà mettere a fianco di chi è anziano e non si lasci un sacerdote anziano vivere da solo i suoi anni più difficili, perché anche in questa fase della vita ci vuole misericordia”





9. I preti cattolici ricevono un lauto stipendio

Falso. Lo stipendio dei preti è disciplinato da una legge canonica nazionale e varia poco rispetto agli incarichi ricoperti. Il criterio di fondo è che lo stipendio serve a sostenere una vita sobria e dignitosa, non certo ad arricchirsi. Per i preti cattolici in Italia la retribuzione netta media è simile a quella di un operaio, circa 900 € mensili. Se qualche prete mostra di avere qualcosa di curiosamente sproporzionato al suo stipendio delle due l’una: o si tratta di eredità di parenti o di guadagni illeciti…



Se stiamo a quanto è uscito in questi giorni possiamo dire che questo discorso è parziale, e non guarda a tutto il clero ma solo alla parte più debole di esso. Perché i cardinali e vescovi hanno stipendi profumati  e vivono in attici di lusso, ben diversi da quelli del parroco. Ma io potrei personalmente portare dei casi, dove anche alcuni parroci sono ben ricchi, ricordo di uno che possedeva più di 100 appartamenti e palazzine, non so se erano tutti suoi o no. 

L'ex-vescovo di Padova Mattiazzo possederebbe piantagioni di caffè in Africa, certo che gli affari toccano tutti da quello che vedo e voi cari preti non siete da meno. 

Quindi quando fate omelie a sfondo finanziario, prima guardatevi dentro cosa siete e poi potrete parlare se voi non avete peccato come diceva appunto Cristo, "chi non ha peccato scagli la prima pietra" qui invece vedo che tutti sono bravi e pontificano, ma che pochi fanno veramente mia culpa.

Gesù risponde: “Nei cieli chi è molto in alto ha meno di quello che sta molto in basso, così dovete essere voi, chi si pone sopra agli altri a vigilare e condurre la comunità perché non devii, deve stare sotto gli altri, che sono inferiori ad esso, se Io mi sono reso ultimo, perchè voi che siete primi vi rendete re?”



L'ultima l'ho tolta perché non ha alcun senso sul resto del contesto...e fa pure ridere...

La chiesa comunista non è chiesa di Dio!

La chiesa comunista non è chiesa di Dio!


Sarò franco l'uomo di chiesa, ha indagato la vita di Cristo sotto tutte le angolazioni, avete scrutato il suo parlare mediante i sacri testi, esegeti e santi, avete girato e rigirato secondo il vostro pensare, più o meno giusto, tutto di Cristo, per lo meno quello che voi pensate abbia rivelato.
Ha rivelato quello che riteneva giusto, l'uomo sapesse.

Ora dai vostri pensieri e dalle vostre parole cosa avete tratto e cosa andate dicendo e ponendo come leggi per quanti vi credono. Ma ancora non fate della sua parola quello per cui è nata, per talune cose, l'avete aggirata, rimestata e annacquata, avete colto dalla Sua vita, alcune regole, che le avete poste più o meno fisse, ma poi è arrivato il tempo, quello che i primi apostoli avevano posto come segno fisso, per taluni non andava più bene, ed ecco che avete iniziato lentamente a deviare verso strade diverse, a dividervi in fazioni, a seconda del pensiero di ognuno, non era più Cristo il centro del vostro vivere e pensiero, ma eravate voi.

Per cui tutto avete pensato, così da creare due strade, la Sua l'avete abbastanza conservata e la vostra fatta su vostra misura, sulle vostre intenzioni, per cui dovevate far combaciare la Sua con la vostra e non è stato per voi facile, per cui avete ideato con abilità ed astuzia delle norme che transitano tra l'una e l'altra in modo da trovare quella continuità che voi volevate attuare per un vostro sereno benessere, che nelle realtà va anche in netto contrasto con il Suo pensiero, ma voi avete agito così, per voi stessi.

Quando Cristo disse ai primi discepoli che dovevano lasciare tutto, e vagare come raminghi per il mondo, portando la Sua parola, non inteso in senso aleatorio, ma preciso e assoluto, mentre voi nel corso di 2000 anni avete fatto quello che v'è sembrato meglio per voi non per LUI, non per Dio.

I voti che andate professando e chiedendo ai vostri stessi appartenenti o coloro che vogliono entrare nella stessa comunità, come quello di castità, povertà, fedeltà etc, in realtà non li praticate realmente, come dovrebbe essere, non per tutti sono d'obbligo, per taluni sono un opzione.

Ma non è tutto, il voto di povertà per esempio che Cristo stesso vi chiese, mediante le Sue parole, non solo lo pretendete ma la stessa comunità, in senso generale del termine, non lo attua su se stessa, ma solo sui singoli appartenenti e nemmeno per tutti, così facendo la comunità nel suo insieme è ricchissima e solo coloro che non hanno fatto voto di povertà, sono super-ricchi, e i molti poverissimi, Cristo non vi ho detto questo; quando i suoi discepoli andavano errando per il mondo, nella comunità di quei tempi non avevano nulla di più di quanto Cristo gli ha consentivo.
Perché voi fate diversamente di quanto Cristo vi ho detto?
Perché la comunità è ricchissima e perché pochi in essa detengono questo immenso potere?
E perché gli altri sono così poveri da non essere neppure in grado di sostentarsi, se voi non glielo consentite?
Voi praticate una religione di stampo comunista, contraria alla volontà di Cristo.

Egli non vi ha mai detto accumulare ricchezze, ne vi ha mai detto di rendere i vostri fratelli servi di chi comanda, se Cristo è nostro Dio e si è sfatto servo dei suoi discepoli, perché voi vi siete fatti re e principi di costoro?

Se Cristo che è sopra ad ogni uomo, principe, demone, angelo, e si è fatto nulla, perché voi che sedete in alto vi siete fatti Re?

Perché sedete in alto e non in basso tra i poveri del mondo?

Perché non avete rispettato la Sua parola e ne avete composta una vostra a vostra immagine?

Come voi disubbidite a Cristo facendo delle vostre norme e leggi, come vi pare, così Cristo si sentirà libero di agire nel mondo e scegliere nel mondo una nuova casa, come egli stesso verso i sacerdoti Ebraici, disse: “Dio abbandonerà questo tempio e non sarà più la sua Casa”, e così è stato ed è ancora! Attenti che presto o tardi lo farà anche con Noi-Voi preti Cristiani suoi seguaci.

Perché voi avete abbandonato la retta via, la verità e il verbo, avete fatto della Sua casa una spelonca di ladri e la prostituzione è in essa, dove non c'è più angolo dove trovare santità, e voi siete come tutti coloro che voi andate criticando.

Come potete insegnare la verità se voi non l'applicate, su voi stessi?
Nessuno uomo si dica più cristiano finché non prova sulla sua pelle cosa sia esserlo, secondo quanto Lui ha stabilito, se vogliamo essere di Cristo lasciamo le cose di questo mondo, e liberiamoci dei fardelli pensanti di esso.

E voi, che tanto chiedete povertà, umiltà, castità, etc, siatelo prima voi e poi i vostri sottoposti, non ci sia nessun primo e nessun ultimo tra di voi, così come Cristo disse prima del suo martirio e resurrezione.

Ma il mondo sta andando in perdizione.

La chiesa dell'uomo usa due pesi e due misure, che non ne usi anche tre  a discrezione.

Una chiesa che da il suo voto a Dio e l'altro all'uomo, non è chiesa di Dio.

Se l'uomo di chiesa diventa di essa, e diventa membro di un altro stato, perché influenza la vita pastorale della comunità tanto da indurla a votare per chi il prete vuole?

Se esso ha dato veramente la totalità dei suoi voti a Cristo non deve votare per uno stato in cui esso non appartiene più, visto che esso essendo di Cristo e avendo dato voto di fedeltà a Cristo, a tolto qualsiasi voto di fedeltà allo stato che lo ospita, non può votare e dar altro voto a nessuno, altrimenti fa peccato grave contro Cristo.

Una chiesa comunista non è chiesa di Dio!

Non esiste come ha detto Bergoglio elogiando l'azione delle prime comunità cristiane dove secondo lui esisteva senza danaro, senza poveri, senza proprietà privata, perché questa idea è solo di stampo comunista, Cristo non ha mai detto che non ci deve essere proprietà privata, non ha mai detto questo, perché se guardiamo bene, anch'esso ha una proprietà privata, che è il regno eterno, e tutto quello che appartiene ad esso; compreso l'universo gli appartiene, quindi la sua proprietà privata è tutto quello che esiste. Mentre Francesco I - Bergoglio vorrebbe distruggere il concetto di possedere una proprietà privata per concentrarla invece nelle mani di pochi, che dovrebbero distribuirla secondo il suo pensare, “distribuiti secondo il bisogno”. Secondo quanto ci fa più piacere e secondo quanto ci aggrada di più a chi ci piace di più, e chi non corrisponde a questo non gli si da nulla ed anzi lo si elimina. 

Poi Bergoglio condanna il danaro: “Dio e il denaro sono due padroni il cui servizio è inconciliabile”; “la vera armonia, quella grazia interiore che può dare solo lo Spirito Santo, ha un rapporto molto forte con il denaro: il denaro è nemico dell'armonia, il denaro è egoista".

Non sò se avete notato, Egli che si pone come spazzaneve, per ripulire il mondo, fa un azione curiosa e strana, dice le stesse cose di Cristo, il danaro è egoista, ma al tempo stesso afferma che la proprietà privata deve venir meno, ma allora c'è un qualcosa che non torna, in questo discorso, e dice anche “distribuiti secondo il bisogno” allora è chiaro è lui che vuole divenir proprietario del privato degli altri, ed è lui che si pone come elemento spartitraffico, è lui che vuole divenire distributore del danaro pubblico, ma Cristo non si è fatto per nulla povero, per non aver per le mani danaro, perché Francesco- Bergoglio invece vuole tutto contrario? 

Notiamo anche un altra cosa, paragona Dio ad un padrone e lo avvicina al concetto di danaro come se l'uno e l'altro sono cose da abbandonare, “Dio e il danaro sono due padroni, il cui servizio è inconciliabile” E' inconciliabile tra di loro o per entrambi verso altro? Non usa la stessa terminologia di Cristo ma usa una parola diversa e frammischia la parola di Cristo ad altra, che nulla centra.

Questa è un astuzia che agevola la banca di stato, tutti egualmente poveri, ma solo uno ricco, chi governa sul mondo, da quello che esso ritiene giusto, secondo il suo metro di misura. Come fu nella vecchia URSS che nessuno possedeva alcuna ricchezza, ma tutto era nelle mani di chi governava, e Lui Francesco si vuole porre evidentemente lui come soggetto candidato, ad essere il primo della lista, evidentemente, ne ha un beneficio il suo parlare. Oppure anch'egli è disposto a cedere le ricchezze immense dello stato Vaticano al principe di questo mondo?

La vera chiesa di Cristo è serva del mondo, non dominatrice di esso.
Se la chiesa non si fa serva, non è di Cristo.
So che questo non vi piace, lo so già, perché tutti voi vorreste godere e non perdere i benefici acquisiti. Ma pensate invece a Cristo, che non gli interessava vivere eternamente qui tra noi, ma tornare al Padre Suo. E noi invece prolunghiamo la nostra vita, solo perché desideriamo gioire dei peccati del mondo. A cosa serve tanta ricchezza se poi si perde se stessi?

No, alla chiesa comunista!
La medaglia è composta da due facce dal comunismo reale dal nazismo finanziario in una sola parola nazismo-comunista che sarà quello promosso e portato avanti dall'anticristo. 
No a satana!


Cerchiamo di capire cosa sia il nazismo + finanziario... un po di link rendo più chiara la questione:

https://it.wikipedia.org/wiki/Portale:Nazismo

https://it.wikipedia.org/wiki/Nazionalsocialismo

http://www.libreidee.org/2011/10/contro-il-nazismo-finanziario-un-nuovo-software-lumanita/

http://www.blitzquotidiano.it/video/gianluca-buonanno-al-parlamento-ue-in-europa-nazismo-finanziario-2227011/

http://www.disinformazione.it/naziwallstreet.htm

Abbasseranno i salari per salvare l'euro nazismo finanziario

c'è molto altro da leggere..

Qualcosa per ricordare ai più cose stato ed è il comunismo, specie i giovani di oggi che non vogliono sapere, e poi finisco per divenir loro comunisti senza sapere neppure cosa è stato:


https://it.wikipedia.org/wiki/Comunismo

http://antimassoneria.altervista.org/wp-content/uploads/2015/09/sion-e-il-re-del-mondo-copy.pdf

http://www.comunismoecomunita.org/?tag=capitalismo-finanziario

http://necropolisgulag.altervista.org/crimini1.htm

http://ita.anarchopedia.org/Comunismo



il Nazicomunismo finanziario: 

http://www.iconicon.it/blog/2014/05/nazicomunismo-finanziario/

etc.


lunedì 4 aprile 2016

Il Mondo dell'occulto in espansione progressiva!


Il Mondo dell'occulto in espansione progressiva!



Non possiamo più dire che l'occulto sia solo nascosto e prerogativa di certe società, oggi giorno è ovunque e sopratutto è libero dal sentirsi non più oppresso, per cui si mostra senza timore, come ogni società segreta si mostra, tipo massoneria, illuminati, ecc. Ha talmente esteso le sue maglie che va dai piccoli ai potenti, e ha sempre più adepti sempre più scrittori che spingono il popolo e sopratutto giovani a sperimentare cose pericolosissime, per l'anima e anche per la salute mentale e fisica. Oggi nascono come funghi centri per il culto satanico che sono alla luce del sole, le sinagoghe di Satana, dicono di non praticare occultismo ma semplicemente di pregare satana, ma nel momento in cui tu preghi un demone in realtà pratichi l'occultismo, anche senza riti, o senza formule particolari. Questo mostrarsi attira molti ad entrare e capire questo mondo occulto, che è nettamente in antitesi a Cristo, il problema che il mondo attuale cerca satana, ma solo perché sta perdendo un riferimento solido nella chiesa, visto che essa sempre più nei suoi vertici più alti non guarda a Cristo come vero Dio, ma sopratutto ad un uomo come noi. Per cui il fulcro è spostato verso l'autorità del pontefice e non più a Cristo, che appare sempre più secondario, ma anche perché a detta di gente sempre meno credente, per ottenere una grazia ci vuole troppo sacrificio, e troppo tempo, quando questo mondo perverso vuole solo far tutto in fretta, avere tutto e subito e senza perdere i suoi vizi, senza sforzi e senza rinunciare alle cose che piaccio di più, per cui ovviamente satana promette miracoli e guarigioni rapidi a chi si da a lui, senza però dire quali rischi incorre chi si da a lui, cioè la dannazione eterna, forse molti credono di poter tornar in dietro in tempo, non sanno che per tanti non sarà così. Ovviamente questa espansione è dovuta al lassismo della chiesa e all'abbattimento dei valori cristiani ed etici che ha colpito ogni ceto e classe sociale.
Oggi con l'aumentare dei culti pagani, specie quelli atti ad evocare spiriti maligni, ma anche defunti, sono cresciuti anche i casi di possessione, per cui necessità un aumento di esorcisti e purtroppo oggi giorno non è facile trovarne, proprio perché per essere esorcisti oggi ci vogliono dei carismi particolari che ahimè ben difficilmente si ritrovano nella chiesa contemporanea presa dagli scandali e dalla mancanza di fede anche tra i preti, per cui loro stessi temono la pratica e molto spesso questi preti nemmeno ci credono in satana. L'esorcista deve essere una persona assolutamente integerrima, non paurosa, certa del potere di Cristo e assolutamente non peccatrice, anzi necessario ed inderogabile essere puri e “santi” altrimenti l'esorcista stesso può cadere preda dello stesso demonio, oltre che essere fortemente schernito e deriso dagli stessi demoni, in presenza di laici o civili. Per cui oggi la chiesa cerca anche nel laicato nuovi esorcisti o aiutanti, se mi fosse possibile lo farei pure io. Come ho sempre detto stando alle parole di Cristo, e non alla visione della chiesa, qualsiasi credente in Cristo lo potrebbe fare, se questo fosse assolutamente sicuro e certo nella sua fede e sopratutto non chiedesse un solo quattrino, quindi se costoro vi chiedono danaro andatevene. 




giovedì 31 marzo 2016

Allucinante per Bergoglio Cristo è diventato il serpente del male!





Anche in questo sito si dimostra che il video è stato rimosso....


Francesco disperde le pecore di Cristo!!!


Aldilà del senso dato da Francesco, al suo discorso, tutto da analizzare con precisione, perché aldilà della stesura ben ritoccata a posteriori del sito Vaticano e quindi rimaneggiato con tono e senso diverso, ma le sue parole dissero altro. Ma che un pontefice paragoni Cristo a un serpente è proprio una cosa che mai nessun pontefice prima di lui si è mai sognato o permesso nemmeno lontanamente di fare o pensare, neppure BXVI con tutta la sua grande teologia si è mai immaginato un risvolto del genere, neppure i santi pontefici di un tempo come Celestino V o addirittura S. Pietro o gli altri apostoli, ne tanto-meno i più grandi dottori della chiesa ed esegeti o taluni santi...si sono mai sognati di paragonare Cristo ad un serpente.....Questo modo di parlare è fatto per creare sconforto e confusione tra i credenti che sempre più sbandati si rifugiano in altri lidi, pare proprio che questo “pontefice” sia qui per disperdere il gregge, non per tenerlo dentro l'ovile, usando per altro parole confuse e ben poco chiare, quasi parrebbero più un codice segreto che un intento di conversione. Poi mi chiedo a che pro far questo curioso anomalo discorso, a chi giovava questa cosa, al popolo, e per quale ragione per dir cosa, per insegnar cosa, nulla di importante parole inutili. Per testimoniare che Dio usò anche un serpente che era più forte di tutti gli altri serpenti esistenti sulla terra, che anche lui si poteva servire della forma di serpente? Già i serafini hanno la forma serpeggiante come fiamme. 

Ho forse voleva far capire semplicemente che l'uomo non doveva temere il serpente antico cioè il diavolo, e che era una forma allegorica per far capire che lui detiene nelle sue mani ogni potere.

Ma far passare il Figlio Dio per un serpente, come se Gesù fosse il serpente del male, come se Gesù fosse il male, questo insulto a Cristo non l'ho mai sentito proferire da nessun pontefice prima. E ha anche detto che Gesù si è fatto peccato e quindi serpente, un allusione direi terribile, si è fatto peccato??? Ammazza!!! Povero Gesù che si è preso i peccati di tutti i peccatori, avrebbe fatto bene a non prenderseli tutti, viste certe menti mal pensanti. 

Come dire che Cristo è il male.... questa è la diretta conseguenza della sua ammissione .... mi dispiace ma lei confonde volontariamente le parole di Cristo, non per edificare ma per distruggere.

Si direi proprio che lei protegge non i deboli in spirito ne i deboli in materia, ma i poveri islamici  che hanno tanto bisogno di essere accolti nella chiesa, ma non quella di Cristo, ma la sua. 


Guardi io voglio aver pietà di lei e prego per lei!!
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E i veggenti e compagni......nel mondo tacciono, ma che bravi, questi falsi veggenti, tutti presi a far soldi a tutelare la loro immagine e salvare i loro interessi!!!      Ma tuonare in difesa di Cristo nessuno!!!


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Mentre poi si legge nel sito del Vaticano dire ben altre cose, che Bergoglio non aveva proferito con quell'intenzione ma ben diversa.



PAPA FRANCESCO

MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA 
DOMUS SANCTAE MARTHAE

Il serpente che uccide e quello che salva

Martedì, 15 marzo 2016



(da: L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLVI, n.062, 16/03/2016)

Se vogliamo capire la «storia della nostra redenzione» dobbiamo guardare il crocifisso. L’omelia di Papa Francesco durante la messa celebrata a Santa Marta martedì 15 marzo ha ruotato attorno al «mistero» della sofferenza e della morte di Gesù che si è “fatto peccato” per la salvezza dell’uomo.

Al centro della riflessione del Pontefice, seguendo la liturgia del giorno, c’è stata l’immagine del serpente, portatrice di un «messaggio».

Il serpente, ha detto il Papa, «è il primo degli animali che viene nominato nel libro della Genesi», ed è ricordato come “il più astuto”. Il serpente torna, ed è il passo richiamato dalla prima lettura, nel libro dei Numeri (21, 4-9) quando si narra di come nel deserto il popolo mormorasse contro Dio e contro Mosè: «Il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti. Quelli mordevano la gente e un gran numero di israeliti morì». Allora il popolo si pentì, chiese perdono e Dio ordinò a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta. Chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita». Ha commentato il Pontefice: «È misterioso: il Signore non fa morire i serpenti, li lascia. Ma se uno di questi fa del male a una persona, guardi quel serpente di bronzo e guarirà». Il serpente, quindi, viene innalzato per ottenere la salvezza.

A questo punto, sempre seguendo lo sviluppo della liturgia del giorno, Francesco ha ripreso il brano del vangelo di Giovanni (8, 21-30) in cui Gesù, discutendo con i dottori della legge, «dice loro chiaramente: “Se non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati! E quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che ‘Io Sono’”».

“Io Sono!”, ha spiegato, «è il nome di Dio; quando Mosè domanda al Signore: “Se il popolo mi dice, ma chi ti manda? Chi ti manda, a te, a liberarci? Qual è il nome? ‘Io Sono!’”». Quindi: «Innalzare il Figlio dell’uomo! Come il serpente...».

Lo stesso concetto era stato ribadito da Gesù in un passo riportato «due capitoli prima», quando egli «dice ai dottori della legge lo stesso: “Come Mosè ha innalzato il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, perché chiunque crede in lui sia salvato».

Il serpente cioè, ha detto il Pontefice chiudendo il ragionamento, è «simbolo del peccato; il serpente che uccide; ma un serpente che salva. E questo è il mistero del Cristo».

Anche san Paolo, ha ricordato il Papa, «parlando di questo mistero, dice che Gesù svuotò se stesso, umiliò se stesso, si annientò per salvarci». L’apostolo, anzi, suggerisce un’espressione ancora più forte: «Si è fatto peccato». Allora, volendo usare il simbolo biblico, potremmo dire: «Si è fatto serpente». Ed è questo, ha detto Francesco, «il messaggio profetico di queste letture di oggi. Il Figlio dell’uomo, che come un serpente, “fatto peccato”, viene innalzato per salvarci».

Dobbiamo quindi «guardare il Crocifisso e guardare proprio questo mistero: un Dio “svuotato” della sua divinità — totalmente! — per salvarci». Ma, ha aggiunto il Pontefice, «chi è questo serpente che Gesù prende su di sé per vincerlo?»: la risposta si legge nell’Apocalisse di Giovanni, dove si ritrova il nome — tra l’altro, ha fatto notare il Papa, che il serpente nella Bibbia «è il primo nominato degli animali e forse credo che sia l’ultimo» — e si legge che «è stato vinto il serpente antico: Satana». Il peccato quindi, ha detto il Papa, «è l’opera di Satana e Gesù vince Satana “facendosi peccato”». Così dalla croce egli «innalza tutti noi». Perciò «il Crocifisso non è un ornamento, non è un’opera d’arte, con tante pietre preziose, come se ne vedono: il Crocifisso è il mistero dell’“annientamento” di Dio, per amore».

Il serpente, ha spiegato il Pontefice, «profetizza nel deserto la salvezza»: viene infatti «innalzato e chiunque lo guarda viene guarito». Ma questa salvezza, ha sottolineato, non è stata fatta «con la bacchetta magica da un dio che fa le cose»; piuttosto è stata fatta «con la sofferenza del Figlio dell’uomo, con la sofferenza di Gesù Cristo». Una sofferenza tale da portare Gesù a chiedere al Padre: «Padre, per favore, se è possibile io non vorrei bere questo calice». Si vede qui «l’angoscia», accompagnata, però dall’espressione: «Ma sia fatta la tua volontà».

È questa, ha concluso il Papa, «la storia della nostra redenzione», è questa «la storia dell’amore di Dio». Perciò, «se noi vogliamo conoscere l’amore di Dio, guardiamo il Crocifisso». Lì incontriamo «un uomo torturato, morto, che è Dio, “svuotato della divinità”, sporcato, “fatto peccato”». Di qui la preghiera finale: «Che il Signore ci dia la grazia di capire un po’ di più questo mistero».



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Musica leggera e rock via dalle chiese!



Frisina contro musica leggera e rock.





Articolo qui.


Che Mons. Marco Frisina sia un bravo compositore di bellissime musiche sono d'accordo, perché io amo particolarmente ascoltare alcuni dei suoi brani come “schema Israel” ed altri... che abbia ragione nell'affermare che certa musica moderna e rock non sia assolutamente adatta alle chiese è altrettanto vero, spesso si sentono delle schifezze infinite, per altro anche cantate assai male da chi pensa di aver una gran voce, certo ogni parroco si adatta a quello che ha attorno, ma per lo meno si cerca di dar il meglio a Dio. 

Però a lato di queste contestazioni, direi quasi un po frivole ed esteriori, io guarderai ad altro...

Più che non alla musica leggera, dire no alla musica blasfema e alle danze ignobili di certi preti ridicoli, ballerini e cantautori che non fanno nemmeno bella pubblicità ai rispettivi cantanti delle musiche che interpretano, anzi direi proprio che potrebbero addirittura svilire l'immagine degli artisti stessi, danneggiandola, perché nelle loro bocche certe canzoni fanno ridere...basta vedere come si comporta la gente, che ride e starnazza e che con il loro atteggiamento non si rendono conto di sbeffeggiare Dio. 

La musica in generale, se fatta per Dio essa è tutto per Dio, ognuno la esprime come sente e come sa fare meglio, il Signore vuole il meglio da ogni persona, non si cura di come noi lo esprimiamo questo meglio, ahimè questo è sempre e solo un nostro pensiero, per cui siamo noi che giudichiamo come dovrebbe essere una buona musica per Dio, mentre Dio ha un metro diverso dal nostro, che non è fatto di esteriorità ma di sentimenti veri.

Quindi caro Mons. Frisina, si curi dei sentimenti veri e non delle apparenze che spesso Dio apprezza di più un canto semplice che un orchestra.

Se Cristo avesse guardato alla prostituta perché tale, non gli avrebbe neppure permesso di avvicinarsi, invece dell'esteriorità non se n'è curato ha guardato il suo cuore.


E Voi vi perdete a guardare come al solito le esteriorità!!



Glielo lo dice uno che è figlio di una cantate lirica che ancora oggi all'età di 83 anni ha mantenuto gran parte della bella voce aveva da giovane e che è capace di superare in potenza ancora un intero coro di cantanti lirici. 

lunedì 14 marzo 2016

Sacerdote e Prete!

Sacerdote e Prete!


Qualcuno si chiederà perché faccio questa distinzione, per la verità è la Madre di Dio che fa questa distinzione, abbiamo un caso esemplare noto dell'uso della parola Prete proprio nelle parole della Madre di Dio, durante le apparizioni a Lourdes a Bernadette Soubirou la Vergine SSma chiama queste persone preti e non sacerdoti, nessuno ha capito perché usa questo termine, vedo di spiegare la cosa.

A rigor di logica un qualsiasi consacrato dovrebbe essere sacerdote sempre, ma le parole dell'Immacolata ci fanno capire una realtà diversa, perché ci chiediamo?

Perché Dio distingue la medesima persona in due persone diverse?

Vedo di spiegare, il motivo sta nel fatto che l'uomo quando è sull'altare e fa le veci di Cristo è sacerdote, mentre quando è e vive la vita normale fuori dalla chiesa, addirittura fuori dalla zona dell'altare è solo un prete, questo è l'esatto motivo, perché chiama preti, tutti coloro che hanno preso i voti. Ma specifichiamo meglio la questione.

Sacerdote è colui che in quel preciso momento che recita, consacra e amministra l'eucarestia, solo in quel momento esso assume il titolo di sacerdote, perché in realtà in quel momento egli essere umano, non è più essere umano, ma è Cristo, parte di Cristo, cioè quell'essere umano diviene il sacerdote, non un sacerdote, facciamo all'articolo che uso, “Il e Un” . Un sacerdote sarebbe uno qualsiasi, uno tra tanti, mentre IL sacerdote è uno solo, cioè Cristo, quindi il prete che si appresta a far messa, e sale verso l'altare diviene “IL Sacerdote” solo in quell'occasione, mentre quando è fuori da quell'ambito è solo un prete. Un prete è per l'Immacolata è un essere umano, come molti altri, che essendo di Cristo, cioè votato a lui, si comporta non da Cristo, ma da uno qualsiasi, pensa e ragiona e si comporta come molti, che non sono votati a Cristo. Per cui il prete, in parte potrebbe non essere tale, salvo il fatto di vestire in un certo modo, per il quale è identificabile.

Quindi quando sono presso l'altare a dir messa, essi assumono in se stessi l'essere di Cristo e diventano Sacerdote, cioè IL Sacerdote, cioè Cristo stesso. Non è un sacerdote qualsiasi che possiede potere, non è un sacerdote che ha potere in se di benedire l'Eucarestia e farla divenire corpo di Cristo, ma è lo stesso Cristo che nel frangente della messa consacrata fa divenire sacerdote regale cioè Cristo stesso, il prete, per cui cambia la sua denominazione da prete diviene IL Sacerdote. E come Sacerdote Regale amministra il corpo di Cristo e anche i suoi poteri.
Purtroppo però non tutti i preti quando sono presso l'altare a dire messa, sono IL Sacerdote, alle volte incontriamo preti che rimangono preti anche in questa funzione. Perché molto conta quello che è prima che giunga a dir messa, cioè nel senso che se il prete non è casto, puro, come la neve, sia nel corpo che nello spirito e nella mente, non diverrà IL Sacerdote Regale, cioè non sarà Cristo stesso, in quel momento, ma lo sarà solo al momento della consacrazione dell'eucarestia, perché Gesù Cristo, non vuole che nessun essere umano che si appresti a ricevere il suo corpo, possa ricevere qualcosa non di suo. Anche se purtroppo si sa che nel corso della storia ci sono state anche riti non sacri fatti con cose sacre e fatti anche sa preti.

Per cui il prete sappia che quando si reca sull'altare per pietà di quanti si recano presso Cristo, esso deve presentarsi puro ed immacolato, perché dal momento che inizia la funzione religiosa esso non è più se stesso ma è Cristo in quel momento; e quindi il prete diviene IL SACERDOTE.

S. Pio da Pietrelcina era IL Sacerdote continuamente, come prima di lui lo furono altri Santi Sacerdoti.

La differenza sostanziale tra prete e sacerdote sta solo in questo, essi anche se sono di Cristo non sempre sono in Cristo, cioè i preti.


Perché uno solo è IL Sacerdote; Cristo! Non esistono i sacerdoti, quindi ogni prete divine un corpo solo, con Cristo nel momento della Sacra Messa. Cioè IL Fondamento unico Cristo. Non esistono tanti fondamenti ma uno solo. Perché uno solo è il potere e uno solo è il Verbo!

Mi chiedo ma il prete si rende conto che quando sale all'altare diviene come Cristo?
No! Perché sapete, se si rendesse conto che è Cristo IL Sacerdote regale, allora forse non direbbe tante fesserie. Ma ahimè, abbiamo pochi santi sacerdoti e ancor meno ne avremo!

Gesù sapeva distingue?

Gesù sapeva distinguere?

Ieri a messa sono rimasto sconcertato per un affermazione di un giovane sacerdote, secondo il mio punto di vista fin troppo moderno. Cmq, aldilà di come si presenta ed eccessiva sbrigatività, guardo a quello che dice a quello che afferma, che m'interessa di più, e come il mio solito prendo nota subito delle espressioni usate e dei concetti che i sacerdoti vogliono trasmettere al pubblico.

La prima espressione che mi ha destato un certo senso di sgomento è stata questa.


La frase la disse nel contesto di dire che Gesù essendo vissuto tra gli uomini ha imparato a distinguere, per cui ne è venuto fuori con questa frase, “Gesù sapeva distinguere.”

L'espressione per chi non sa cogliere il vero pensiero, potrebbe non dir nulla di male, invece il male sta proprio nell'espressione stessa.
Attestare che Gesù sapeva distinguere significa che, colui che pensa ciò, crede che Gesù non sia Dio, ma solo un uomo, per un motivo molto semplice.

Dire ad una persona tu sai distinguere, la classifichi come un essere umano, che è vissuto e ha appreso la distinzione tra maschio e femmina o uomo e donna, tra bene e male, etc, ma si può dire ad un Dio che sa tutto, tu sai distingue? No! Per il semplice motivo che è ovvio che un Dio sa distingue, altrimenti non sarebbe Dio se non sapesse distingue, ma questa curiosa espressione nasconde un altro proposito. Quando si asserisce innanzi ad un pubblico questo genere di espressioni si sta subdolamente trasmettendo un pensiero che vuol far credere che Gesù era solo un uomo e poco Dio, perché un vero conoscitore della parola di Dio, non avrebbe mai usato questa espressione, se in esso avesse avuto lo Spirito Santo, ma oggi giorno quanti sono i sacerdoti “santi”che posso permettersi di non dire simili eresie?

Da ciò comprendiamo che bisogna ascoltare con molta attenzione le singole espressioni di un sacerdote, anche qualsiasi essere umano; certo, incentrate nel discorso che sta facendo, ma esse rivelano molto precisamente sia i suoi pensieri che le sue vere intenzioni e cosa realmente esso vuole trasmettere al popolo che lo ascolta, molto spesso anzi quasi sempre questo popolo per quanto sia formato da persone di tutti i tuoi di intelligenza, spesso anche coloro che sono assai intelligenti non vedono e non percepiscono queste piccole sottigliezze che magari non sono dette nemmeno pensando, ma dimostrano in realtà i pensieri celati, nascosti di chi le afferma.
E il popolo beve come se fosse oro puro.

Questi generi di frasi, inserite anche in un bel discorso hanno l'unico scopo di tarlare la deità di Cristo, e renderlo meno Dio, di quanto sia, e ogni volta si inseriscono nella mente umana nuovi strani concetti che alla fine si accumulano tutti assieme producendo nel popolo non più un affettività positiva verso Gesù, ma distorta, si arriva a pensare e considerare Cristo ne più e ne meno che un semplice essere umano che si è elevato spiritualmente in maniera autonoma, determinando una sua veduta. Ovviamente questi concetti errati, che nascono in seno ad una pessima affettività verso Dio, fanno bene alla parte avversa, specialmente fanno bene a quanti combatto Cristo con svariati artifici, che la nostra società sagacemente propina, e ovviamente questi giovani preti, e non solo giovani, si lasciano prendere da idee promosse da chi opera sotterraneamente per demolire il palazzo. Per cui un buon sacerdote deve sempre ponderare con assoluta ed estrema attenzione quando va dicendo alla folla, quando insegna, perché altrimenti non fa opera santificante, ma demolente ed esso stesso diviene senza rendersene conto aiutante di satana. Quindi bisogna stare veramente attenti e pensare bene a quello che si afferma, per non dire cretinate ed insegnare cose sbagliate.






Altra affermazione di questo sacerdote.

Il paradiso non è pieno di santi, ma di peccatori come noi!”?

Se in paradiso ci fossero i peccatori, come noi, i santi dove sarebbero?
L'espressione è alquanto strana, e contraddittoria, il paradiso è fatto di Santi, e non certo di peccatori, perché allora se fosse come questo prete dice, Dio porta in paradiso chi non merita, il paradiso non sarebbe paradiso ma ben altro posto, tutto al suo opposto.
Ma se vogliamo essere magnanimi forse il prete intendeva dire che in paradiso ci possono andare anche i peccatori come noi, sempre che questi peccatori vogliano redimersi, perché se sono peccatori impenitenti, “come noi”, allora certamente il paradiso nemmeno col binocolo lo vedono.
Ma l'espressione lascia molte lacune di eresia, “non è pieno di Santi” è come dire che Dio non è SANTO, ma che esso è in realtà fatto per i peccatori, certamente Cristo cercava i peccatori per convertirli, ma una volta che il peccatori era convertito era un passo dalla santità per cui cambiava il suo stato, e passava da peccatore a Santo, quindi l'affermazione sarebbe sbagliata comunque sia, e non tiene presente di questo cambiamento, per cui anche dei due ladroni sulla croce, uno crede in Gesù e l'altro lo denigra, tutti e due erano peccatori, seguendo la logica di questo prete, Cristo avrebbe dovuto salvare entrambi se il paradiso è per i peccatori non per i santi, evidentemente il prete si vede nella classe dei peccatori più che dei santi, per cui non è certo che sarà salvato, per cui dice o trova la scusa per sentirsi anch'esso salvato, dicendo a tutti che i peccatori sono la classe più grande e non i santi, non accorgendosi che affermando ciò bestemmia Dio.

Che Gesù cercava i peccatori per redermeli, era ovvio, i buoni non certo li deve salvare qualcuno, perché sono già sulla strada della salvezza, per cui si cercano le pecorelle smarrite e le si fa diventare buone, facendole entrare nello stesso ovile, ma una volta che il peccatore diviene parte della stessa parte non è più peccatore, diviene un buono, per cui potrebbe meritare il paradiso. Mai nessuno è entrato in paradiso che non fosse meritevole, per cui chi afferma che il paradiso non è dei santi e non vivono lì, dice una grande cavolata, ed insegna ed inculca nella gente che sempre non ragiona e non pensa, ma crede ciecamente a quello che afferma uno qualsiasi, che crede di essere illuminato. Come ho detto sopra se il sacerdote non ragiona senza lo Spirito Santo, dice tante stupidaggini.




Questa poi mi ha fatto sorridere.
Quando è stato il momento delle richieste al Signore, il pubblico ripeteva senza capire, come al solito tanti pappagalli.

Renderci misericordiosi come il Padre. “

La cosa mi fatto sbarrare gli occhi!
Allora vedo di spiegarvi perché questa affermazione è errata nella bocca di chiunque, anche fosse il pontefice.

Nessuno può chiedere di essere come Dio Padre, perché per essere come il Padre bisogna essere come il Figlio e lo Spirito Santo.
Questa frase per noi è impossibile da realizzare, Dio non concede a nessuno di essere misericordioso come Egli E', è matematicamente impossibile essere misericordiosi come Dio, oltretutto vi anche un altro discorso, nella frase si esclude il Figlio e lo Spirito Santo, cosa assai grave, perché la Trinità è un solo essere e allo stesso tempo tre diversi, ma la misericordia appartiene a tutti e tre allo stesso modo, per cui asserire di essere misericordiosi come il Padre esclude di fatto il Figlio e lo Spirito Santo, dall'essere misericordiosi e potrebbe sottintendere un recondito pensiero maligno. Inoltre è una richiesta errata, semmai sarebbe stato giusto ed umile chiedere di donarci la misericordia, non di “essere come il Padre” è un espressione di arroganza. Nessuno può essere come Dio, ricordiamoci la frase che descrive il nome dell'Arcangelo Michele, Mikael, che significa “chi è come Dio”, quindi chiedere di essere misericordiosi come Dio, è essere presuntuosi, una totale mancanza di umiltà.

Renderci misericordiosi come il Padre. “= facci diventare misericordiosi come il Padre cioè dei!!! In sostanza si chiede indirettamente di essere dei anche noi...un desiderio di deità.

Attenzione a quello che si dice e si fa dire alla gente.



importante

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!