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lunedì 22 febbraio 2016

3ergoglio, la dottrina unificata.

3ergoglio e la confusione dottrinale.

Il titolo vi sembra troppo forte, allora guardiamo alle sue esternazioni se sono coerenti alla fede che dovrebbe professare, come sacerdote, neppure come pontefice.

Non serve fare la lista di ciò che non fa, o di quel che fa bene o non bene, ci basta questo articolo che già dice tutto.

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Francesco ai Luterani: "La dottrina è frutto di interpretazioni e non deve dividerci"

 
2) Mi chiamo Anke de Bernardinis e, come molte persone della nostra comunità, sono sposata con un italiano, che è un cristiano cattolico romano. Viviamo felicemente insieme da molti anni, condividendo gioie e dolori. E quindi ci duole assai l’essere divisi nella fede e non poter partecipare insieme alla Cena del Signore. Che cosa possiamo fare per raggiungere, finalmente, la comunione su questo punto?
Grazie, Signora. Alla domanda sul condividere la Cena del Signore non è facile per me risponderLe, soprattutto davanti a un teologo come il cardinale Kasper! Ho paura! Io penso che il Signore ci ha detto quando ha dato questo mandato: “Fate questo in memoria di me”. E quando condividiamo la Cena del Signore, ricordiamo e imitiamo, facciamo la stessa cosa che ha fatto il Signore Gesù. E la Cena del Signore ci sarà, il banchetto finale nella Nuova Gerusalemme ci sarà, ma questa sarà l’ultima.
Invece nel cammino, mi domando - e non so come rispondere, ma la sua domanda la faccio mia - io mi domando: condividere la Cena del Signore è il fine di un cammino o è il viatico per camminare insieme? Lascio la domanda ai teologi, a quelli che capiscono. E’ vero che in un certo senso condividere è dire che non ci sono differenze fra noi, che abbiamo la stessa dottrina – sottolineo la parola, parola difficile da capire – ma io mi domando: ma non abbiamo lo stesso Battesimo? E se abbiamo lo stesso Battesimo dobbiamo camminare insieme. Lei è una testimonianza di un cammino anche profondo perché è un cammino coniugale, un cammino proprio di famiglia, di amore umano e di fede condivisa. Abbiamo lo stesso Battesimo. Quando Lei si sente peccatrice – anche io mi sento tanto peccatore – quando suo marito si sente peccatore, Lei va davanti al Signore e chiede perdono; Suo marito fa lo stesso e va dal sacerdote e chiede l’assoluzione. Sono rimedi per mantenere vivo il Battesimo. Quando voi pregate insieme, quel Battesimo cresce, diventa forte; quando voi insegnate ai vostri figli chi è Gesù, perché è venuto Gesù, cosa ci ha fatto Gesù, fate lo stesso, sia in lingua luterana che in lingua cattolica, ma è lo stesso. La domanda: e la Cena? Ci sono domande alle quali soltanto se uno è sincero con sé stesso e con le poche “luci” teologiche che io ho, si deve rispondere lo stesso, vedete voi. “Questo è il mio Corpo, questo è il mio sangue”, ha detto il Signore, “fate questo in memoria di me”, e questo è un viatico che ci aiuta a camminare. Io ho avuto una grande amicizia con un vescovo episcopaliano, 48enne, sposato, due figli e lui aveva questa inquietudine: la moglie cattolica, i figli cattolici, lui vescovo. Lui accompagnava la domenica sua moglie e i suoi figli alla Messa e poi andava a fare il culto con la sua comunità. Era un passo di partecipazione alla Cena del Signore. Poi lui è andato avanti, il Signore lo ha chiamato, un uomo giusto. Alla sua domanda Le rispondo soltanto con una domanda: come posso fare con mio marito, perché la Cena del Signore mi accompagni nella mia strada? E’ un problema a cui ognuno deve rispondere. Ma mi diceva un pastore amico: “Noi crediamo che il Signore è presente lì. E’ presente. Voi credete che il Signore è presente. E qual è la differenza?” – “Eh, sono le spiegazioni, le interpretazioni…”. La vita è più grande delle spiegazioni e interpretazioni. Sempre fate riferimento al Battesimo: “Una fede, un battesimo, un Signore”, così ci dice Paolo, e di là prendete le conseguenze. Io non oserò mai dare permesso di fare questo perché non è mia competenza. Un Battesimo, un Signore, una fede. Parlate col Signore e andate avanti. Non oso dire di più.


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In tanto prima di tutto il titolo solitamente è il pensiero di sintesi di un intero articolo che dovrebbe in una riga esprimere il vero concetto di quel che contiene il cuore del discorso.

Francesco ai Luterani: "La dottrina è frutto di interpretazioni e non deve dividerci"



Se i testi sacri sono frutto di interpretazione, significa che per 3ergoglio, Cristo è interpretazione, quasi alla stregua di un invenzione, che ogni credente può fare come meglio crede, interpretare a seconda del proprio metodo di valutazione, e questo indica anche che 3ergoglio attua una sua interpretazione totalmente avulsa dal contenuto evangelico, un interpretazione tutta sua. Dove applicare le norme a seconda del proprio tornaconto ed intento finale.
Questo stesso titolo esprime già il senso totale e la propensione di 3ergoglio verso la protestantizzazione della chiesa. Quel che mi chiedo è, il patriarca di Russia è anch'egli sulla stessa linea?
Quindi, secondo 3ergoglio, la fede cioè Cristo non deve dividere ma unire, quando in realtà Cristo disse il contrario, sono venuto per dividere, quindi chi tenta di unire è satana.
Ma andiamo avanti nella lettura di questo documento…
Prima di commentare il testo, devo dire che la lettera così come è posta è estremamente astuta, melliflua, che tende a mescolare le volontà di Cristo, con le volontà umane e a rimaneggiare la stessa parola lasciata, per far divenire Cristo non più un Dio ma solo un modello base sul quale orchestrare una propria personale visione della dottrina e non fede.


Grazie, Signora. Alla domanda sul condividere la Cena del Signore non è facile per me risponderle, soprattutto davanti a un teologo come il cardinale Kasper! Ho paura!
Questa espressione è ridicola, e furbesca, vuole far credere di temere il suo amico teologo avanguardista Kasper, vuol far credere a noi che egli la pensa in modo diverso, quando proprio la parola “Ho paura” ne fa comprendere una finzione, in realtà da come è scritto, se ne comprende una perfetta sintonia tra i due.

Io penso che il Signore ci ha detto quando ha dato questo mandato: “Fate questo in memoria di me”.
Già il fatto di porre questa frase “Fate questo in memoria di me”.in questo contento vuole far credere che il pensiero che viene dopo sia pensiero di Cristo, quando in realtà è solo il suo.

(Attenzione a come si usano le parole, perché esse dicono tutto.)
E quando condividiamo la Cena del Signore, ricordiamo e imitiamo, facciamo la stessa cosa che ha fatto il Signore Gesù. E la Cena del Signore ci sarà, il banchetto finale nella Nuova Gerusalemme ci sarà, ma questa sarà l’ultima.
Usa la parola “condividiamo” il realtà Cristo non ha condiviso la cena con coloro che era fuori dalla sua volontà, ne tanto meno con coloro che erano suoi oppositori, ne che esprimevano la sua volontà in modo diverso dal suo, tant'è vero che la cena l'ha fatta in luogo chiuso e riparato, lontano da sguardi, ma solo con chi gli credeva e con i suoi, scelti da Lui, questo significa molto, ed è un discorso completamente opposto a quanto 3ergoglio vorrebbe far intendere. Ci sono molti modi per far una cena, e non è detto che questi abbiano intenti identici a quelli espressi da chi per primo l'ha proposta.

- io mi domando: condividere la Cena del Signore è il fine di un cammino o è il viatico per camminare insieme? “
Ma prima di giungere a quella metà o per correre quel cammino, bisogna credere in Cristo, bisogna amarlo, e non bisogna stravolgere la sua parola come ci fa più comodo, rendendola edulcorata.

Lascio la domanda ai teologi, a quelli che capiscono. “ altra frase furba, che vorrebbe far credere che lui non capisce e che sono altri che lo imbeccano, ma chi ci crede è proprio sciocco. Oltretutto è anche contraddittoria, perché dire “quelli che ci capiscono” è come dire che lui parla per nulla a vanvera.

E’ vero che in un certo senso condividere è dire che non ci sono differenze fra noi, che abbiamo la stessa dottrina – sottolineo la parola, parola difficile da capire – ma io mi domando: ma non abbiamo lo stesso Battesimo? E se abbiamo lo stesso Battesimo dobbiamo camminare insieme.”
Se ci fu lo scisma significa che le due posizioni della chiesa e dei luterani erano completamente differenti e distanti. Che poi ci possano essere state delle mezze-verità questo è un altro discorso, ma il protestantesimo nega verità di fede, che non sono colmabili. Quindi un tentativo di avvicinamento significa che il cristiano deve negare alcune verità di fede consolidate da secoli, questo non è possibile, per far ciò bisogna distruggere e mediare una dottrina intermedia, che attui una sorta di eguaglianza dottrinale, ma questo porterà alla distruzione della chiesa in se stessa.

Lei è una testimonianza di un cammino anche profondo perché è un cammino coniugale, un cammino proprio di famiglia, di amore umano e di fede condivisa. Abbiamo lo stesso Battesimo.
Sarò mai valido il battesimo dei protestanti? 3ergoglio,asserisce che il battesimo protestante è uguale al nostro, lo sarà nei modi, ma lo è anche nello spirito, io dico di no! Chi infatti protesta e contesta la verginità di Maria, la sua assunzione, la sua immacolata concezione è come uno che si mette la mola intorno al collo e si butta nel pozzo. Quindi il battesimo fatto da costoro non è valido nei cieli.

Quando Lei si sente peccatrice – anche io mi sento tanto peccatore – quando suo marito si sente peccatore, Lei va davanti al Signore e chiede perdono; Suo marito fa lo stesso e va dal sacerdote e chiede l’assoluzione. Sono rimedi per mantenere vivo il Battesimo.”
Cristo non ha mai detto che se parlava con un peccatore anche lui si sentiva peccatore, è un idiozia, il peccato appartiene a chi lo fa, non si sposta da persona a persona. Cosa centra l'assoluzione cosa il battesimo, nulla!!!

Quando voi pregate insieme, quel Battesimo cresce, diventa forte; quando voi insegnate ai vostri figli chi è Gesù, perché è venuto Gesù, cosa ci ha fatto Gesù, fate lo stesso, sia in lingua luterana che in lingua cattolica, ma è lo stesso.”
Tutto dipende cosa insegnano le rispettive dottrine.

La domanda: e la Cena? Ci sono domande alle quali soltanto se uno è sincero con sé stesso e con le poche “luci” teologiche che io ho, si deve rispondere lo stesso, vedete voi. “
Certo che lui ha “io ho” già il fatto che pone quell'io, indica che c'è presunzione nel suo modo di parlare e lo si evince dalla frase “ le poche luci che io ho”. E poi dice che lui non è teologo e che lascia agli altri dir e pensare, ma cosa sta dicendo.

Questo è il mio Corpo, questo è il mio sangue”, ha detto il Signore, “fate questo in memoria di me”, e questo è un viatico che ci aiuta a camminare. Io ho avuto una grande amicizia con un vescovo episcopaliano, 48enne, sposato, due figli e lui aveva questa inquietudine: la moglie cattolica, i figli cattolici, lui vescovo. Lui accompagnava la domenica sua moglie e i suoi figli alla Messa e poi andava a fare il culto con la sua comunità. Era un passo di partecipazione alla Cena del Signore.”
Solo che il Signore Gesù Cristo non aveva moglie ne figli, piccola differenza perché i figli sono gli apostoli.
Mescolare le parole è sempre stato utile per somministrare confusione.

Poi lui è andato avanti, il Signore lo ha chiamato, un uomo giusto. Alla sua domanda Le rispondo soltanto con una domanda: come posso fare con mio marito, perché la Cena del Signore mi accompagni nella mia strada? E’ un problema a cui ognuno deve rispondere. Ma mi diceva un pastore amico: “Noi crediamo che il Signore è presente lì. E’ presente. Voi credete che il Signore è presente. E qual è la differenza?” – “Eh, sono le spiegazioni, le interpretazioni…”.
E certo per non voler dire la verità sono sempre interpretazioni… quando si dimentica volutamente che Cristo ordinò a Pietro di abbandonare la sua casa e sua moglie, forse aveva anche figli. 3ergoglio avrebbe dovuto rispondere, lasci suo marito se vuole salvare le vostre anime….

La vita è più grande delle spiegazioni e interpretazioni. Sempre fate riferimento al Battesimo: “Una fede, un battesimo, un Signore”, così ci dice Paolo, e di là prendete le conseguenze. Io non oserò mai dare permesso di fare questo perché non è mia competenza. Un Battesimo, un Signore, una fede. Parlate col Signore e andate avanti. Non oso dire di più.
Ecco il protestante che crede in Paolo e non non in Cristo. Che ha riposto il suo credo in uomo e non un un Dio. Che pone un apostolo più alto del suo Dio che è il Signore, anche se parla del Signore, ma crede in chi gli ha riferito che il Signore è tale.

Questo modo mellifluo e astuto di parlare, non porta credenti a Cristo ma li fa fuggire perché porta scompiglio alle certezze di fede di molti. Che presi dallo sconforto abbandonano Cristo per darsi al mondo e magari prendere una fede che li dannerà in eterno. 
Quando i protestanti capiranno il loro errore forse sarà tardi!

giovedì 18 febbraio 2016

I SANTI IN TOUR FANNO MIRACOLI!!!

Il Tour dei Santi, un idea brillante!


In questo il Pontefice Francesco ha azzeccato non si può essere sempre ingiusti, bisogna anche dire che talune idee sono buone e fanno bene, sopratutto allo spirito oltre che alla mente e al corpo. Tralasciando altre cose, che per ora non ci interessano, guardiamo al positivo di questi eventi.. certamente questi eventi, portano a Francesco ancora più consensi e inducono una maggiore propensione ad essere accondisceso e creduto, io rimango fermo, al fatto, altro non dico. 

Vediamo di capire perché le grazie avvengono con tanta velocità e con tanta forza, cercherò di spiegarvi bene le cose, visto che Nostro Signore mi ha reso concesso tanta grazia nel sapere la verità dello Spirito. Quindi io devo dire la verità per quella che è!!! 

Insegnare ed elargire la verità è la cosa più importante per far meglio apprezzare la Potenza e la Gloria di Dio, sono qui per questo!!! 

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Articolo del Mattino di Padova:

17 febbraio 2016

L'annuncio al Santo. Una ragazza con grave infezione al volto appoggia alla mascella malata un fazzoletto che poco prima era appoggiagto alla teca del Santo e guarisce: i medici non sanno dare una spiegazionedi Silvia Quaranta

PADOVA. Probabile miracolo di San Leopoldo: a dare l'annuncio è l’Arcivescovo Giovanni Tonucci, delegato pontificio per la basilica di sant’Antonio e prelato di Loreto, durante la messa di questa mattina al Santo.

Il miracolo sarebbe successo lunedì mattina a Loreto, dove la teca del santo era stata esposta alla venerazione dei pellegrini: si parla di una ragazza con una grave infezione alla mascella, misteriosamente guarita prima dell'intervento chirurgico.

Di fronte allo stupore dei medici, la ragazza avrebbe
spiegato che la zia, poco prima, le aveva appoggiato sulla guancia un fazzoletto che aveva passato sull'urna di San Leopoldo. I medici, secondo quanto raccontato dall'arcivescovo Tonucci, stanno cercando delle spiegazioni razionali, per dimostrare che questa guarigione è davvero miracolosa.

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Per quale ragione avvengono questi miracoli così rapidi?

Intanto prima di tutto, è tutta responsabilità del credente stesso, che si appresta a chiedere la grazia con vera e fervente fede, cioè come dico sempre se non c'è certezza nelle fede, nulla si ottiene. 
Così come fu per l'Emorroissa, che pensava in cuor suo, che bastava toccare la veste e sarebbe guarita, sapeva ed infatti ottenne la grazia perché ne aveva certezza e non dubitava, questo è il segreto fondamentale. Così anche il centurione che possiamo dire ancora più grande, visto che non servì neppure il tocco, bastò la parola, "vai il tuo servo è guarito!"


Ora come avviene questo fatto ai santi non più in vita? 
Si perché il caso di Gesù era in vita, quando accaddero queste cose. 
Qui invece il santo è morto, vi è solo il suo corpo, eppure questo corpo spesso è incorrotto, permette egualmente il miracolo. Il motivo è anche in un certo senso semplice da comprendere, sta nel fatto che il Santo, essendo stato esempio di virtù in vita e ricettacolo del Signore Nostro Dio, cioè suo tempio perfetto, in terra, e Sua manifestazione, più il santo era perfetto nelle opere e nella preghiera e più esso era santo presso Dio, per cui ogni santo va da se, ogni santo compie i miracoli in relazione proprio alle sue doti carismatiche o poteri che Dio gli elargì quanto era in vita. Passato a miglior vita, sul corpo del defunto Santo, rimane un a"aurea" di santità, un forma eterica tipo plasma che ne mantiene inalterato lo stato di conservazione per sempre, cioè il tempo non agisce se non limitatamente ad alcune parti del corpo, mentre altre sono quasi perfettamente o perfettamente conservate, questa "energia" è proporzionalmente più intensa in relazione appunto al grado di santità del soggetto santo, per cui chiunque tocchi questa persona che in sostanza è come se fosse viva, ne riceve da essa, la grazia che desidera, ovviamente deve desiderare la grazia, non è come Gesù che la grazia poteva venire lo stesso, anche senza una specifica volontà, c'è una differenza sostanziale tra Dio e i santi umani, essi attingono da Dio il loro potere, che in realtà è potere di Dio, per cui, il Santo umano va pregato e implorato, mentre per Gesù basta un tocco e una parola, sempre con lo stesso desiderio. Questa energia che circonda il loro corpo, si espande fin oltre una certa distanza, ma ovviamente più si è vicini più la grazia è facile ottenerla. Quindi anche il recarsi alla salma del santo è un atto di umiltà che la persona fa verso Dio, aumenta molto di più la possibilità di ottenere il miracolo. per cui appoggiare un fazzoletto in prossimità del volto o delle mani, ne attinge di questa forza invisibile che rimane impregnata su di esso, e la persona che lo stringerà a se, dove ha il suo male, sarà risanata. Quindi è un evento totalmente normale per quello che riguarda la santità di costoro, sicuramente se il corpo rimanesse esposto per sempre ci sarebbero un infinità di grazie molto di più che non racchiuso nella sua tomba. E questo vale per qualsiasi santo le cui spoglie sono incorrotte, il pontefice a mio parere farebbe cosa giusta e buona e sicuramente una grande misericordia se facesse esporre tutte le spoglie di tutti i santi il cui corpo è incorrotto, forse questo potrebbe arginare quello che deve venire, perché certamente molti si convertirebbero ed egli forse avrebbe una grazia per se stesso. 

Consiglio le persone andate ovunque ci siano le spoglie dei santi, e chiedete grazie non solo per voi, ma fate un fioretto anche per gli altri specie per chi non crede, chiedete pietà a Dio per il mondo intero, date qualcosa di voi in sofferenze e vedrete che l'Immacolata sarà felicissima accontentarvi tutti, non c'è limite a Dio, nel concedere qualsiasi voglia grazia. 


Per altro mia nonna era devotissima a S.Leopoldo Mandic e l'allora vescovo di Padova, nel 1958 la considerava una santa, tanto che in punto di morte gli fece visita e tutta la mia famiglia è sempre stata devotissima a questo Santo oltre che alla vergine S.S.ma, per altro la mia prima apparizione in luogo pubblico l'ebbi proprio difronte alla statua della Vergine, ma sono un tipo che cela tutto in modo così perfetto che nessuno se ne accorse, per cui sono sempre stato devoto alla Vergine prima di tutto.

lunedì 15 febbraio 2016

L'esercito di Bergoglio!

link: BERGOGLIO:“MIGRANTI INSEMINERANNO L’EUROPA STERILE”

By Alessandro -
In un colloquio con il Corriere della Sera, Bergoglio ha definito i clandestini “il seme miracoloso che consentirà all’Europa di tornare ad essere fertile sul piano demografico“. Quasi uno stupro culturale, da parte dell’attuale occupante del Soglio di Pietro.
Bergoglio paragona i clandestini a Sara, la moglie di Abramo, che ebbe un figlio in tarda età. Secondo lui “l’Europa è come Sara, la moglie sterile di Abramo, che prima si spaventa ma poi sorride di nascosto” e la speranza è che l’Europa “sorrida di nascosto” agli immigrati.
Mentre la stuprano. Questo di Bergoglio è un pensiero inquietante, che somiglia tanto ad uno stupro etnico di massa. Uno stupro che deve, secondo le ‘loro’ intenzioni, ‘volontario’.
L’Europa deve e può cambiare. Deve e può riformarsi. Se non è in grado di aiutare economicamente i paesi da cui provengono i profughi, deve porsi il problema di come affrontare questa grande sfida che è in primo luogo umanitaria, ma non solo“. L’Europa non ha nessun obbligo morale di ‘aiutare i paesi dai quali provengono i profughi’, semmai è un atto volontario. Ma visto da dove proviene il 90 per cento di questi ‘profughi’, Pakistan e Senegal ad esempio, il problema nemmeno si pone.
Le parole sull’inseminazione sono, usando la terminologia che tanto piace agli ‘antirazzisti’, un ‘incitamento allo stupro etnico’. In questo caso, visto che a dirle è un Papa, una ‘benedizione


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Non si può non commentare….



 Se la notizia è vera, perché oramai qui le bufale circolano come le notizie vere, per cui prendiamo con le pinze, ma certamente chiunque facesse un asserzione del genere, sarebbe da denunciare almeno mediatica-mente, perché affermare che i migranti, con gli stupri insemineranno, significa aizzare questi popoli e dar loro il permesso di agire contro la legge di ogni singolo stato, contro l'autorità giudiziaria, a torturare le nostre donne, le figlie, le madri, significa dar loro il permesso di agire , con lo stupro, è qualcosa di deplorevole da parte di chi lo ha ideato, direi satanico, Cristo non avrebbe mai e poi mai affermato una cosa del genere, per operare il male verso i popoli del mondo!!!!. L'Europa per altro definita sterile, io non mi trovo molto d'accordo, avremo un calo delle nascita, me è dovuto ad altre ragioni, più sociali che effettive. La Germania non credo proprio che vorrà divenire mulatta, ne la snob Francia, ne tanto meno altre nazioni europee che hanno fatto dell'essere bianco, candido, latteo un diritto assoluto, un marchio distintivo di fabbrica, non credo che gli svedesi, i tedeschi, ecc vogliano perdere i loro bei figli biondi occhi azzurri, ecc. Per cui un affermazione del genere è da irresponsabili, è da persone che non amano la nazione che li ospita, ne l'Europa, ma auspicano che popoli barbari, oppressori ci invadano non solo per il motivo da esso esposto, ma anche per portare la cultura islamica,m inseminare non s'intende solo nel senso di stuprare, ma anche di inculcare, ma un pensiero del genere, sottintende ben altri pensieri ben più nascosti e oscuri, fatti passare come acqua di rose, come cosa vera e saggia, buona da mangiare come una mela avvelenata, tanto non ti fa male ti aprirà gli occhi, disse il serpente a Eva! Ed infatti abbiamo ben visto che frutto ha dato il serpente a quella donna ingenua sedotta. E qui si vuol perpetrare ancora lo stesso peccato? Ah bene sempre meglio!!! Il nuovo esercito del pontefice si sta determinando, gli invasori lo difenderanno, da chi egli dovrebbe esser pastore.

Elezioni ?

Elezioni !



Visto che oggi giorno tutti vorrebbero divenir qualcuno, e tutti aspirano al posto più ambito in uno stato, come c'è chi aspira divenir premier, c'è chi vorrebbe divenir papa, dato che l'elezione per l'uno e per l'altro non è dissimile perché per entrambe, ci vuole una commissione di “saggi” per ottenere si pensa il miglior rappresentanze, che appunto possa rappresentare al meglio gli intendimenti del popolo. Mi chiedevo come mai, un premier deve essere eletto dal popolo e un pontefice deve essere aletto da un piccola cerchia di sacerdoti? Non sarebbe più equa la nomina anche del pontefice come quella di un deputato, anche perché così veramente si garantirebbe allo Spirito Santo di poter agire, liberamente, come in realtà avviene nelle elezioni civili di un qualsiasi stato, mentre in quello della chiesa, si fa di tutto per impedire a Dio di indurre una sua direzione. Sarebbe giusto e corretto che i pontefici li eleggesse il popolo, anziché un ristretto numero di soggetti, che fanno solo i loro specifici interessi e non certo l'interesse dello Spirito Santo, quindi quello del popolo; allora non ci sarebbero più coloro che con la forza e l'inganno spodestano un pontefice a favore di un altro, non perfettamente eletto. Sarebbe un vero segno di civiltà e modernità se il pontefice fosse eletto dal popolo. Elezioni di un pontefice è molto più importante di quella di un premier visto che di pontefice ve n'è uno solo, per tutto il mondo, candidati, potrebbero essere non solo gli alti prelati, ma chiunque nella chiesa è credente e battezzato in Cristo, ma sopratutto che sia realmente umile, intelligente, sapiente e saggio, privo di vanto e di altezzosità, e oggi ve ne sono pochi ma molto degni, per ricoprir questa carica, anche tra sacerdoti, frati, abati, ecc. Mah ahimè, qui ci si scontra con un potere arroccato e tutto propenso a tutelare la casta che si ribellerebbe al solo pensare che uno di loro non possa più ambire al quel soglio e che uno qualsiasi, scelto veramente per mano di Dio il Santo dei Santi, che conduce molti verso la sua idea. E' sì, da molto tempo i pontefici non sono più eletti per volontà dello Spirito Santo, ma per volontà umana, perché gli intrighi di corte sono sempre stati grandi, come in ogni regno, c'è chi trama per la sua idea e il suo candidato. Così sono anche le elezioni degli uomini nella società, che seguono metri non distanti e non dissimili. Ma nella società è difficile prevedere chi sarà l'eletto, è ancora oggi un terno al lotto, mentre nelle stanze vaticane l'esiguo numero dei prelati, hanno vita molto facile e conoscerne quasi gli intenti diventa un quasi fatto, per cui la scelta non è più una casualità lasciata al “fato” ma è ponderata prima di divenir effettiva. Sarebbe giusto e corretto se fosse un popolo intero a decider il suo principe anche nella fede, darebbero dimostrazione di trasparenza ed equità. Mah la mia idea è un utopia. Più piccolo è il numero degli elettori più grande è l'inganno!

importante

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!