Dal Catechismo della Chiesa Cattolica
Tuttavia il giusto
atteggiamento cristiano consiste nell’abbandonarsi con fiducia nelle mani della
provvidenza per ciò che concerne il futuro e a rifuggire da ogni curiosità
malsana a questo riguardo. L’imprevidenza può costituire una mancanza di
responsabilità.
Questo
canone è errato nella sua prima parte, “”2115 Dio può rivelare l’avvenire ai suoi profeti o ad altri santi””” perché Dio ha sempre dimostrato
che Egli si manifesta a chiunque egli voglia, non dipende dal volere della
chiesa, ma anzi la chiesa dipende da Dio, Gesù lo dice chiaramente a Pietro
quando lo stesso chiede a Cristo cosa centrasse Giovanni apostolo tra di loro,
e Cristo rispose infastidito: “potrò
fare delle mie cose quello che voglio?” questa affermazione dimostra
che Dio può decidere liberamente disgiunto dalla chiesa, e far delle sue
creature quello che gli pare e che la chiesa non deve permettersi dal tono di
Gesù di metter becco sulle sue decisioni ….
Infatti Gesù poi aggiunge a Pietro”tu pasci le mie pecorelle” per dire che egli doveva preoccuparsi di accudire al gregge che al resto ci pensava il Signore. Moltissimi profeti e anche santi prima di essere tali, il Signore li faceva sorgere tra la gente comune, spesso povera ed ignorante, e non erano certamente appartenenti al clero, poi furono condotti nel clero, solo perché altrimenti la chiesa non avrebbe riconosciuto tale soggetto, ma questo atteggiamento è lo stesso dei farisei, che volevano decidere cosa era giusto e cosa Gesù avrebbe dovuto fare, secondo la loro volontà, per essere riconosciuto, secondo il loro modo di pensare la legge che essi stessi avevano posto, ad uso e consumo.
Infatti Gesù poi aggiunge a Pietro”tu pasci le mie pecorelle” per dire che egli doveva preoccuparsi di accudire al gregge che al resto ci pensava il Signore. Moltissimi profeti e anche santi prima di essere tali, il Signore li faceva sorgere tra la gente comune, spesso povera ed ignorante, e non erano certamente appartenenti al clero, poi furono condotti nel clero, solo perché altrimenti la chiesa non avrebbe riconosciuto tale soggetto, ma questo atteggiamento è lo stesso dei farisei, che volevano decidere cosa era giusto e cosa Gesù avrebbe dovuto fare, secondo la loro volontà, per essere riconosciuto, secondo il loro modo di pensare la legge che essi stessi avevano posto, ad uso e consumo.
Già
il fatto di scrivere in modo perentorio che
Dio può rivelare fare o dare è una bestemmia, perché limita l’azione di
Dio, come se la chiesa possedesse il potere stesso di Dio, cosa che non ne
ha a disposizione neppure una goccia, se non che Dio stesso lo conceda. È proprio la parola stessa “Dio può rivelare”
È
una decisione della chiesa, che dice cosa Dio
può o non può o non deve fare, questa è un azione malvagia verso Dio e
verso il popolo da far spavento, come se Dio non sapesse cosa è giusto o non è
giusto fare. Oltretutto dimostra poca fiducia verso Dio, mi chiedo come si
siano permessi giudicare l’operato di Dio!
Il fatto di dire "o ad altri santi." esclude chiunque altro voglia Dio, cioè qualsiasi persona che non sia canonicamente considerata per la chiesa valida... cioè fuori dalla chiesa.
Come
è appunto la parabola quando Gesù accusava i dottori della legge che chiudevano
le porte dei cieli agli altri perché così neppure loro potessero entrarvi, così
con queste leggi capziose i teologi hanno fatto la stessa cosa. Dio non lo può
limitare nessuno, ne papi, ne vescovi, ne preti, Egli comunica la sua parola a
chi egli ritiene giusto, il problema semmai è che la chiesa dice che deve
proteggere il popolo, ma in realtà con queste leggi essa protegge solo se
stessa, mettendo il bavaglio a Dio. Come Gesù ha detto “posso fare delle mie cose
quello che voglio ?” E voi gli avete risposto no! Tu fai quello che vogliamo noi! Decidiamo noi siamo noi che guidiamo il gregge …questa è stata la vostra risposta, lo si evince proprio dalla prima farse.