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venerdì 15 aprile 2016

MARIO GIORDANO CONTRO BER GOG LIO!

Chiediamoci solo questo
 Cristo avrebbe mai fatto quello che questo pontefice fa oggi? 

NO, MAI!





MARIO GIORDANO “MASSACRA” PAPA FRANCESCO: COME FA A PREGARE ALLAH? IL SUO GESTO E’ UNA RESA NEI CONFRONTI DI CHI MASSACRA PER MOTIVI RELIGIOSI! VI SPIEGO PERCHE’


Mario Giordano: il Papa che prega Allah mi sembra una resa, non un dialogo


di Mario Giordano
Sarà pur stata un’“adorazione silenziosa”, e non una vera e propria preghiera. Sarà pur stato un gesto simile a quello compiuto da Benedetto XVI nel 2006, come s’affanna a precisare il preoccupato portavoce della Santa Sede. Sarà tutto quel che si vuole, ma fa un certo effetto vedere il Papa che si mette a mani giunte verso la Mecca nella Moschea Blu di Istanbul, mentre l’imam recita i versetti del Corano. E fa ancor più effetto pensare che quel Corano è lo stesso che, poco distante da lì, gli islamici usano per eccitare le folle a squartare i cristiani, a impalarli e crocefiggerli. A spazzarli via.
C’è un contrasto troppo forte fra il Papa che rispetta fino all’ultimo tutti i riti dell’Islam, si toglie le scarpe e s’inchina al “mihrab”, e gli islamici che a pochi chilometri dalla Moschea Blu non rispettano nulla dei cristiani. Non le loro chiese, non le tradizioni, non i riti. E nemmeno la loro vita.
Papa Francesco vuole dialogare con l’Islam, si capisce. Ma come si fa a dialogare con chi non vuole farlo? Come si fa dialogare con chi vuole solo abbatterti? Come si fa a dialogare con chi vuole piantare la bandiera del Califfato in piazza San Pietro? Il dialogo è una parola bellissima, che permette discorsi straordinari, preghiere comuni, gesti esemplari. Ci si toglie le scarpe insieme. Ci si inchina alla Mecca. Ci si trova d’accordo con l’imam e il gran muftì. Ma poi, in realtà, gli islamici non vogliono dialogare. L’hanno dichiarato apertamente: vogliono conquistarci. E distruggerci.
L’Islam buono e l’Islam cattivo? Una favola. Se fosse vero che i terroristi sono pochi fanatici marginali, non li avrebbero forse già messi a tacere? Non li avrebbero combattuti? Non li avrebbero almeno condannati con durezza? Invece no. Non sento dure condanne unite del mondo islamico contro gli orrori dei tagliagole. Non vedo mobilitazioni dei pellegrini della Mecca per fermare le mani dei loro confratelli. Non vedo fremiti di sdegno contro i massacri che vengono perpetrati contro i cristiani. Anzi: vedo silenzio. Quasi compiacimento. E, anzi, vedo fremiti di anti-cristianità che scuotono tutto il mondo arabo e arrivano perfino in Paesi che fino a ieri laici e nostri amici. A cominciare proprio dalla Turchia che sta scivolando sempre di più nell’Islam radicale, che non a caso sostiene sottobanco le milizie dell’Isis. E il cui presidente Erdogan ha appena riunito i 57 Paesi islamici per incitarli alla rivolta contro di noi: «L’Occidente ci sfrutta, vuole le nostre ricchezze – ha detto -. Fino a quando sopporteremo?».
Qualcuno ha cercato di spiegarmi che c’è pure una differenza tra il gesto di Benedetto XVI (che in moschea si fermò in raccoglimento ma non giunse le mani in preghiera) e quello di Francesco (che invece le ha unite, proprio come se stesse pregando). Se fosse vero, sarebbe un motivo in più per rimanere un po’ perplessi. Ma per rimanere perplesso a me basta, per la verità, vedere un Papa che si rivolge alla Mecca insieme con gli islamici proprio mentre molti islamici che si stanno rivolgendo alla Mecca hanno le mani sporche del sangue dei cristiani.

Mi pare che, dopo il famoso discorso Ratzinger a Ratisbona e la furiosa reazione che ne seguì da parte dei musulmani, i cattolici siano stati costretti a piegarsi. Noi facciamo gesti distensivi e loro moltiplicano i massacri. Noi costruiamo per loro moschee e loro distruggono le nostre chiese. Noi ci inchiniamo ai loro simboli nei nostri Paesi e loro non ci permettono di mostrare i nostri nei loro Paesi. Noi ascoltiamo i versetti del Corano con ammirazione e loro minacciano di declamarli dal Cupolone di San Pietro. Che vogliono trasformare all’incirca in un parcheggio dei loro cammelli.
Capisco l’ansia di Papa Francesco, che è un grande comunicatore, di costruire ponti con tutti: con gli islamici e con i non credenti (Eugenio Scalfari). Ma per costruire i ponti ci vogliono due cose. Primo: bisogna che dall’altra parte non ci sia chi ti vuol sgozzare o annientare, altrimenti è un autogol. Secondo: bisogna che i pilastri siano saldi, tutti e due. E il dubbio è proprio questo: il pilastro dell’Islam è saldo, quello dei non credenti pure. Ma il pilastro cattolico? È incerto. Barcollante. Sradicato. In effetti: non abbiamo radici. Le stiamo perdendo. L’Europa non ce le riconosce. Le chiese si svuotano. I preti invecchiano. I ragazzi non vanno più a catechismo. Dopo la cresima c’è la fuga. I valori del matrimonio e della vita sono messi costantemente in discussione. La famiglia tradizionale è massacrata. Come si può dialogare se non si hanno più valori da rappresentare? Come si possono aprire le porte agli altri, se non si è fortemente saldi dei propri principi? Se i propri valori sono stati attaccati, messi in vendita e liquidati?
In queste condizioni il ponte rischia di crollare. Non per il gesto del Papa, non per una preghiera rivolta alla Mecca, non per la Moschea Blu circondata da Paesi rosso sangue. Il ponte rischia di crollare perché lanciamo gittate in avanti senza assicurarci della nostra tenuta. Non perché loro sono violenti, ma perché noi siamo deboli. E perché anziché rafforzare la nostra debolezza, ci esponiamo alla loro forza. Al loro fanatismo. Alla loro violenza. Fino al giorno in cui sarà troppo tardi.
E ci accorgeremo che quello che ci ostiniamo a chiamare dialogo, in realtà è un loro monologo. O, peggio, una loro invasione. La conquista definitiva. E allora addio cattolici: rivolgersi alla Mecca non sarà più un gesto distensivo. Ma un comando del padrone islamico.


I VOTI PIU SINCERI?
 Ma chi li ha dati tutti i suoi voti? 
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Opporsi a Satana è un diritto Sacro Santo di ogni Cristiano.


Questo articolo, m'è piaciuto molto, ve lo ripropongo, come esempio di un Cristiano con le Palle, scusate la parola, ma se ci fossero nella chiesa e nel popolo più persone come  Mario Giordano, le cose andrebbero decisamente meglio. Purtroppo però da quando la massoneria ha messo piede dentro la Chiesa, essa è diventata quasi del tutto massonica, per cui ben si capisce dove vuole andare e quale strada vuole prendere. Infatti oggi abbiamo che il Vaticano degli ecclesiasti da un lato e la chiesa secolare dall'altro c'è già una netta spaccatura al suo interno, basta ancora un po perchè questa diventi evidente e chiara. 

Ora che un pontefice sia eletto regolarmente o non eletto regolarmente, posto ed imposto, dal clero abbia più riguardi per un popolo che è persecutore dei Cristiani in tutto il mondo, fa ben capire dove si sta portando la chiesa, questo articolo in sostanza dice che chi siede sulla cattedra di Pietro, ha già tradito Cristo, visto che il suo operare è tutto rivolto verso e a favore dell'Islam. Quel che mi sorprende di più è la continua paura di Ratzinger, che invece di opporsi ad una cosa che sente anch'esso in cuor suo non giusta, permetta ed avvalli simili prese di posizione a favore di religioni avverse a Cristo e giustifichi di conseguenza qualsiasi cosa il suo successore voluto o imposto e benedetto da Lui. Portiamo pazienza perchè BXVI è anziano e teme forse per la sua vita, come infatti ha detto ancora all'inizio del suo Pontificato con il discorso dei lupi, più che quella dell'intero ovile, forse dirà che questa è volontà di Cristo, io invece dico che Cristo sta alla finestra a guardare le nostre decisioni e azioni, e per tali saremo giudicati, papi o non papi e premia chi ha fegato anche di rischiare il martirio, dopo tutto perchè si esaltano i martiri perchè sono stati immobili a far nulla o perchè hanno rischiato la loro vita per tutta la Cristianità e per la verità di Cristo? Se i preti dormono sugli allori attendendo di essere conquistati, allora siano i credenti ad opporsi, visto che quando tutto crollerà, su di essi Cristo farà rinascere una nuova chiesa. 


Se Cristo avesse avuto paura oggi non ci sarebbe nulla e nessuno!
Caro Mario Giordano, il popolo dei credenti non è solo debole, è anche indifferente, è schifato da quello che la chiesa negli ultimi anni ha sfornato, è stanco degli scandali venuti fuori e spesso coperti dalla mura Vaticane. Vede quando chi pratica e promuove una fede come quella di Cristo perfetta in tutto, ma esso stesso non la pratica, ma la dispensa solo al popolo, comportandosi poi esso stesso come i pagani, cosa può pensare un popolo che li ha adorati come dei? 
Essi stessi si credono dei quando non lo sono.
 Costoro sono peggio del popolo stesso, come Cristo disse rivolgendosi ai sacerdoti del tempio a Gerusalemme, sono piedi di putridume(peccati) e di ossa,(scheletri), che chiudono il regno di Dio agli uomini etc..
Ecco come vede nulla è cambiato! 
La parola di Cristo era vera per quel tempo come per ogni altro!!!
Fintanto che il papa viene eletto da un drappello di cardinali e vescovi e non da ogni appartenente al clero, per corrette votazioni, avremo sempre un pontefice voluto dall'uomo, non un santo!
Perché per eleggere un santo, ci vuole un collegio di santi!!
Quando il collegio è composto da trequarti di massoni, chi eleggeranno?
Un massone è ovvio!
E allora sappiamo già quale strada prenderà la chiesa, della sua rovina. 
Ma ahimè Essa non rovina solo se stessa, ma l'intero ovile.

domenica 10 aprile 2016

La Madonna con il velo islamico!!!

I preti a favore dell'islam!!!

Non mi dite che è per la pace tra le religioni!!!
Vi cresce il naso!!!

La foto l'ho reperita su Facebook da un sacerdote che l'ha proposta....come si vede visto che la sua pagina è pubblica...ognuno fa quel che vuole...è libero di decidere quello che desidera, nessuno gli dirà nulla, come evidentemente il suo vescovo è d'accordo. 
Ma io non posso, non dir la mia, su questa immagine che trovo orrenda!!!

Se la foto legata la profilo fosse rimossa dal profilo, io la rimetto qui..

Ma questa immagine fa molto riflettere nei tempi che stiamo vivendo... qualcuno ha commentato dicendo che forse è stata fatta così, per la festa dell'Addolorata, ma la pubblicazione è avvenuta il 4 aprile, l'Addolorata è festa il 15 settembre mi pare un po prestino.

Oltretutto il velo che è usato è un velo islamico lo si vede molto bene, per il modo castigato di averlo fatto indossare. Lo trovo assurdo! Oppure bisogna far piacere all'islam a far sparire la silhouette della Madonna perchè Donna? Penso che sia questa la vera ragione.


In pratica il prete senza dirlo, esplicitamente sta dimostrando di temere l'islam e di non aver fede come pare vantarsi, perchè il coprire la statua della Vergine, significa proprio nascondere la sua figura, per non urtare la sensibilità degli Islamici, mi chiedo questa gente, non va in chiesa a pregare il nostro Dio, visto che la Statua si troverà sicuramente in Chiesa e non certo fuori, perchè metterle il velo Islamico, non ha alcun senso ne logico, ne tanto meno religioso.
Visto che la statua in questione ha già il suo velo e il suo manto non ha necessità di averne altri.
Oltretutto esso la copre completamente, la dobbiamo castigare ancora di più?

Perché non ci mette direttamente il Burka forse gli Islamici integralisti saranno più contenti visto che non la vogliono neppure vedere!!! E visto la fine che gli hanno fatto fare in altri paesi calpestata, distrutta e offeso il suo nome Santissimo, non della statua ovvio perchè noi non siamo adoratori di statue ma Dio Si! Ma essendo questa la sua raffigurazione in pratica si offende la Madre di Dio, anche con queste geniali ideee ...

Mi chiedo quanta paura deve avere questo sacerdote per comportarsi così.
Vorrei fargli una domanda è più importante la vita terrena o quella eterna? 

Oltretutto obbligare la gente a pregare innanzi ad una statua con un velo islamico si vuole inculcare indirettamente nelle mente delle persone, il concetto occulto di islam, tanto per potare avanti silenziosamente questa idea, forse il prete sa che la chiesa sarà islamizzate e si prende avanti, con il lavoro, aiutando indirettamente l'islam non ad integrarsi ma a trasformare il nostro culto nel loro.
Così facendo le donne saranno più propense a mettere il velo nero islamico, quando questo arriverà con prepotenza anche da noi, non è vero caro sacerdote che è proprio questo quello che sta facendo?
Quindi lei non lavora per Dio, ma contro, e a favore dell'Islam!
Complimenti sempre meglio!!!

venerdì 8 aprile 2016

INFALLIBILITA'

Infallibilità si o no! ?

Molti si chiedono se si possa criticare un pontefice, senza rischiare di essere presi per eretici?

Io dico di si, per un semplicissimo motivo, se il pontefice si ritiene successore di pietro, non può essere successore di Cristo, perchè non un Dio. ma c'è di più, chi contesto Pietro fu S.Paolo che lo rimproverò di aver detto cose non esatte, ma allora si ritorna sempre alla stessa domanda ....
tra due santi, che si presume che in entrambi ci sia lo spirito santo che è perfezione , come può uno dei due dire cose diverse e difformi dall'altro? Non può, per cui uno dei due pensa con la sua testa...C'è da chiedersi in questo chi dei due dice il vero?

Ma c'è un altro esempio da porre, molto più stringente e concreto sul discorso dell'infallibilità papale. Quando Gesù aggredì a ragion veduta, i sacerdoti del tempio, criticandoli aspramente per quello che erano, e facevano verso il prossimo, essi come lo trattarono se non come un eretico e addirittura un bestemmiatore? Quindi Gesù non considerava costoro infallibili, anzi fallibili, per cui l'infallibilità è solo appannaggio di Dio, e non certamente di un uomo che non è Dio ne Cristo. 

Oltretutto dirsi infallibili è come dirsi immacolati, è la stessa cosa, quindi c'è da chiedersi dove sta l'immacolatezza di un pontefice? Può essere un pontefice immacolato, e quindi infallibile come lo è la Vergine Madre, Sposa di Cristo Dio e di Suo Figlio gesù Cristo così come lo è lo Spirito Santo e il Padre Celeste? 

Vediamo di sondare questa parola INFALLIBILITÀ....

Attenzione che non confondiamo Dio per infallibilità non intende dire una cosa astratta a astrusa, ma il vero senso profondo del termine, non un senso aleatorio, o astratto fornito così con un significato inventato a dok, lo dico perchè taluni hanno la mania per giustificare cose non vere di abdurre cose strane...

Secondo l'enciclopedia Trecani: 

Vocabolario on line

infallibilità s. f. [der. di infallibile]. – Carattere, condizione, privilegio di persona o cosa che è o si ritiene infallibile; impossibilità di sbagliare, d’ingannarsi, o d’indurre in errore: l’i. di Dioidi un oracolodi un giudiziodi una normadi una previsionedi un rimedio.

Mentre nella teologia cattolica è intenso questo:
Nella teologia cattolica, prerogativa soprannaturale per cui la Chiesa nel suo insieme, e il papa anche individualmente, quando parla ex cathedra, cioè in qualità di pastore e dottore supremo, non possa errare in materia di fede, cioè nel custodire, interpretare e insegnare la verità rivelata.


Dio con quale pensiero ragiona? 
Essendo Dio un essere Onnipotente, esso non sbaglia mai, quindi infallibile, ma se è infallibile, è pure perfetto, cioè inviolabile, ma se lo è, è pure immacolato, quindi dirsi Infallibili è come dirsi inviolabili ed Immacolati. 
C'è da chiedersi un pontefice è Immacolato? Si può paragonare un Pontefice alla Madre di Dio o Cristo stesso, non ha forse detto Cristo ai suoi apostoli che solo uno è il Maestro e che nessun'altro lo è? Se queste sono le parole di Cristo e io ne sono certissimo, significa che il pontefice non può essere immacolato, come non lo potevano essere Pietro ne gli altri apostoli in terra, per cui nemmeno il pontefice è Infallibile, perchè l'infallibilità è di solo appannaggio di Dio, del Suo Cristo e dello Spirito Santo e della Madre Sua, perchè Immacolata. 

Ed anche il dire che si infallibili ex-cattedra non è corretto, perchè comunque sia, è sempre mente umana che giudica, che decide, che prende le decisioni, Lo spirito Santo non ti dirà mai di far cose che egli non condivide o che vede nel futuro portar danno al gregge. 
Se anche il fatto di essersi auto creati un dogma a proprio favore considerandosi infallibili, è un gesto di inumiltà, dinanzi a Dio, è di porsi quasi al pari di Cristo.

Lo spirito Santo non ha mai consentito ad alcun uomo di sentirsi un Dio, ne lo ha mai spinto a farlo. Quindi questo dogma è puramente un idea umana, per ragioni di tipo umano, non certo per ragioni di tipo divino. 

Il dogma dell'immacolata concezione fu la Vergine S.Sma che venne a convalidarlo Lei di persona, mediante Bernadette a Lourdes. Quello dell'infallibilità è venuto qualcuno a convalidarlo?  Per cui questo atto dell'Immacolata è stato voluto da Dio in persona, come conferma, che il dogma riguardante la Madre di Dio. 

Possiamo considerare il pontefice infallibile se e quando è preso dallo Spirito Santo e lo manifesta pubblicamente!  Altrimenti non lo può essere. 
Allora si! che si può dire che è infallibile. C'è da chiedersi come si fa a capire, quando lo è? E come si fa capire che lo sia. Si può capire se lo è, lo si capisce dalle affermazioni che fa, ricordandosi che lo Spirito Santo risponde a delle precise virtù a se stesso. 

Lo Spirito santo è il primo umile!
Lo Spirito Santo non sbaglia mai! 
Quindi non sbaglia nel parlare, nell'agire e nel disporre.
Lo Spirito Santo è perfetto!
Per cui tutto quello che afferma è giusto, vero e incontrovertibile!
Lo Spirito Santo non si contraddice mai!
Non cambia mai più idea.
Lo Spirito Santo è immacolato
Quindi afferma tutto in verità e giustizia!
Lo Spirito Santo non farà mai dire a due Santi o Apostoli due cose contrapposte!

Se il pontefice esprime i suoi concetti con questi termini si può dire che in quel momento è infallibile, perchè preso dallo Spirito Santo! 
Ma se per caso i suoi concetti esposti al pubblico dimostrano fallacità possono essere disconosciuti, e l'infallibilità non sussiste.

Ora da quando questo dogma è stato creato, quante volte il pensiero excatedra è stato mutato, da altri pontefici successori?

Se io fossi pontefice, restituire questo dogma a Dio, visto che nessun uomo cathedra o non cathedra può essere come Dio!

Visto che sembra un modo coercitivo per imporre un volere, e un modo di arrogarsi diritti e tipici solo di Dio. 

Poi anche la terminologia di intendersi "supremo pastore e dottore"... è un modo arrogante di parlare, che Cristo se fosse in terra oggi non permetterebbe ad alcun pontefice di arrogarsi questi diritto. Visto che Gesù ha ben detto che solo uno è il maestro e quindi uno solo è il supremo Pastore del gregge.

Se la chiesa non impara ad essere essa stessa serva degli altri, non si eleverà mai.
Gesù quando dice lasciate le vostre ricchezze hai poveri, è riferita anche alla chiesa non crediate di esserne esclusi. 

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Vediamo i dogmi. 

Mi chiedo una cosa, c'è bisogno di creare un dogma per trasmettere la parola di Cristo, io personalmente credo in tutto quello che Cristo mi ha rivelato mediante i vangeli, non escludo nulla di quello che ha detto. 


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I Dogmi, cosa e quali sono?

Cosa sono i dogmi?
Sono le 'Verità di Fede' della Chiesa

Perchè esistono?
I Dogmi sono stati satibliti per L'Unità di fede della Chiesa, per sancire quale deve essere il credo.
Furono in origine stabiliti per controbattere diverse eresie che erano nate tra alcune comunità dei primi Crisitani.
L'imperatore Costantino, volendo una Chiesa unita e sapere quale doveva essere il Credo, chiamo tutte le Chiese e Cristiani del tempo a partecipare al primo Concilio Ecumenico di Nicea, il quale pure sancì il primo dei Dogmi

Da dove vengono i Dogmi?
Sono Vertità di Fede che si trovano sia nelle scritture sia credute fin dalle prime comunità cristiane ed insegnate dai Padri della Chiesa.
Sono sati sanciti solitamente per controbattere eresie che andavano contro queste verità di fede, rendendole indisputabili.

Cosa NON sono i Dogmi?
Non sono:
- Invenzioni della Chiesa Medievale
- Inventati fuori dalle Sacre Scritture
- Mezzi per schiavizzare il mondo.

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DOGMA: Gesù Cristo è il Figlio unigenito di Dio, generato ma non creato consustanziale al Padre, eterno e immutabile
Fu proclamato nel primo concilio di Nicea (325): Gesù Cristo è il Figlio di Dio, è stato generato prima dei secoli, ma non è una creatura di Dio, ed è della stessa sostanza del Padre. 

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Scusate ma qui c'è una contraddizione in termini logici.... se si dice che Gesù è stato generato nei secoli da Dio, ma poi si dice che non è creatura di Dio, queste due frasi sono tra di loro in contraddizione perchè il termine generare, è uguale a creare, è la stessa cosa, se io genero significa che creo, qualcosa, che sia un fiore, un atomo, o un essere vivo o vivente, non cambia, non esiste nulla che non si generi dal nulla, tutto viene generato cioè creato, viene determinato cioè esiste, ma poi specifica che è della stessa sostanza del Padre, allora se è della medesima sostanza del Padre ed è generato dal Padre significa che è da esso creato, e quindi sua creatura perchè suo Figlio, quindi tutti gli esseri generati per la natura del Padre eterno, sono creature della medesima sostanza, cioè Dio stesso. Quindi è creatura che proviene dalla medesima natura. 

Se intendete dire che non è un essere umano, cioè creatura umana, beh sicuramente non lo è, come intendete voi. Ma io se fossi in voi non direi scemenze, sarei assai più prudente. Visto che si parla di Dio e anch'esso è essere esistente, senziente e quindi in un certo senso una "creatura" che è sempre esistita, ma essendo essere senziente Dio è un essere creato a se stesso. L'essere umano con la sua piccola testa crede di capire tutto lo scibile esistente, come disse il Cherubino a S.Agostino, anche gli spiriti sono creature di Dio, non esistono solo gli esseri umani o animali creature, esistono altri esseri che si possono definire creature, perchè provengono dal Creatore.

Se Gesù viene dalla medesima sostanza del Padre perchè suo Figlio è ovvio che creato-generato da Lui. Gesù lo dice chiaramente chi è, il Padre stesso nel Figlio.  Proprio perchè voi siete chiesa dovreste esprimervi e esporre i vostri concetti in modo molto più umile, perchè non siete dei.


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Scritture: Segue direttamente dal Vangelo e gli Scritti di S. Paolo apostolo.
Proclamato contro le eresie Ariane ed affini. L'arianesimo sosteneva che Gesù è la prima delle creature e la più perfetta ma non è Dio.




DOGMA: Dio è uno e trino
Ha assunto la forma di dogma durante il concilio di Costantinopoli del 381. Dio è uno solo in tre persone: Dio-Padre, Dio-Figlio e Dio-Spirito Santo. Le persone divine sono distinte tra loro, ma la loro distinzione non divide l’Unità divina.

Scritture: Segue direttamente dal Vangelo e gli Scritti di S. Paolo apostolo.
Proclamato contro le eresie Ariane ed affini.


DOGMA: Maria è Madre di Dio
Dogma proclamato dal concilio di Efeso (431). Maria è Madre di Dio perché è madre di Gesù. Infatti, colui che è stato concepito per opera dello Spirito Santo e che è diventato veramente suo figlio, è il Figlio eterno di Dio Padre. E’ Dio egli stesso.

Scritture: nel vangelo Maria è la madre di Gesù Cristo. Essendo Gesù Vero Dio e Vero Uomo, Maria è la Theotokos (Madre di Dio), come madre di Gesù.

Nota: Il termine 'Madre di Dio' non implica ne vuole affermare che Maria abbia creato o generato Dio o una delle sue persone (ipostasi) o che sia esistita prima degli altri uomini. Maria ha fatto nascere Gesù Cristo, ovvero L'Incanrnazione del Logos (seconda persona della SS Trinità), non il Logos stesso.

Proclamato contro le eresie nestoriane che affermavano che Gesù esiste Due persone, l'Uomo Gesù e il Logos (seconda ipostasi della Trinità) separatamente.
Questo Dogma invece stabilisce che Gesù, come Incarnazione del Logos è Una Persona con due nature, una Umana ed una Divina. Quindi Maria è, per estensione, Madre di Dio in quel senso.


:DOGMA: Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo
Gesù Cristo, nell’unità della sua persona divina, ha due nature inscindibili, quella umana e quella divina, ed è perfetto quanto alla divinità e perfetto quanto alla umanità (concili di Efeso, 431, e di Calcedonia, 451).

Sempre contro eresie Ariane, Nestoriane ed affini. Rafforza e specifica su ciò che venne stabilito nel Dogma su Maria Madre di Dio.
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DOGMA: Maria è sempre vergine
Il II concilio di Costantinopoli, nel 553, sancì la perpetua verginità di Maria: prima, durante e dopo il parto di Gesù Cristo. Quando i Vangeli parlano di “fratelli e sorelle di Gesù”, si tratta di parenti prossimi (che è corretto da dire dato che il termine 'fratello' era usato anche per 'parente prossimo').

Dal Catechismo:
500 A ciò si obietta talvolta che la Scrittura parla di fratelli e di sorelle di Gesù [Cf  Mc 3,31-35; 500  Mc 6,3;  1Cor 9,5;  Gal 1,19 ]. La Chiesa ha sempre ritenuto che tali passi non indichino altri figli della Vergine Maria: infatti Giacomo e Giuseppe, “fratelli di Gesù” ( Mt 13,55) sono i figli di una Maria discepola di Cristo, [Cf  Mt 27,56 ] la quale è designata in modo significativo come “l'altra Maria” ( Mt 28,1). Si tratta di parenti prossimi di Gesù, secondo un'espressione non inusitata nell'Antico Testamento [Cf Gen 13,8;  Gen 14,16;  Gen 29,15; ecc...].
501 Gesù è l'unico Figlio di Maria. Ma la maternità spirituale di Maria [Cf  Gv 19,26-27;  Ap 12,17 ] si estende a tutti gli uomini che egli è venuto a salvare: “Ella ha dato alla luce un Figlio, che Dio ha fatto “il primogenito di una moltitudine di fratelli” ( Rm 8,29), cioè dei fedeli, e alla cui nascita e formazione ella coopera con amore di madre” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 63].
506 Maria è vergine perché la sua verginità è il segno della sua fede “che non era alterata da nessun dubbio” e del suo totale abbandono alla volontà di Dio [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 63 e  1Cor 7,34-35]. Per la sua fede ella diviene la Madre del Salvatore: “Beatior est Maria percipiendo fidem Christi quam concipiendo carnem Christi-Maria è più felice di ricevere la fede di Cristo che di concepire la carne di Cristo” [Sant'Agostino, De sancta virginitate, 3: PL 40, 398].


Questo Dogma ha radice nella Tradizione, ovvero sin dai primi Cristiani, si credeva che Maria, come Madre di Cristo, fosse sempre vergine.


DOGMA: Transustanziazione
E’ la conversione del pane e del vino nel corpo e nel sangue di Cristo, al momento della consacrazione. La transustanziazione divenne dogma nel 1215, nel IV concilio Laterano, e fu confermata dal concilio di Trento, quando la Chiesa cattolica, in seguito alla riforma protestante, stabilì i confini dell'ortodossia.

I vangeli raccontano della istituzione della Eucarestia (“Questo è il Mio Corpo... Questo è il Mio Sangue”)
S. Paolo rafforza il concetto: 1 Corinzi 11, 23-29

23Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane 24e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». 25Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». 26Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. 27Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. 28Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; 29perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.
Sempre stabilito contro diversi movimenti eretici del tempo che rifiutavano la Vera Presenza di Cristo nella Eucarestia.

:
DOGMA: Il purgatorio esiste
E’ lo stato di quanti muoiono nella grazia di Dio, ma, anche se sono sicuri della loro salvezza eterna, hanno ancora bisogno di purificazione. La dottrina del Purgatorio fu sancita come dogma nei concili di Firenze (1439) e di Trento (1545-1563).

Il purgatorio non è 'nato nel medioevo' come protestanti o anticlericali credono, ma è stato insegnato già da i primi padri della Chiesa. Referenze alla Scrittura Padri della Chiesa stanno nel catechismo stesso:

III. La purificazione finale o Purgatorio
1030 Coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo.
1031 La Chiesa chiama Purgatorio questa purificazione finale degli eletti, che è tutt'altra cosa dal castigo dei dannati. La Chiesa ha formulato la dottrina della fede relativa al Purgatorio soprattutto nei Concilii di Firenze [Cf Denz. -Schönm., 1304f ibid. , 1820; 1580]. La Tradizione della Chiesa, rifacendosi a certi passi della Scrittura, [Cf ad esempio,  1Cor 3,15; 1031  1Pt 1,7 ] parla di un fuoco purificatore:
Per quanto riguarda alcune colpe leggere, si deve credere che c'è, prima del Giudizio, un fuoco purificatore; infatti colui che è la Verità afferma che, se qualcuno pronuncia una bestemmia contro lo Spirito Santo, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro ( Mt 12,31). Da questa affermazione si deduce che certe colpe possono essere rimesse in questo secolo, ma certe altre nel secolo futuro [San Gregorio Magno, Dialoghi, 4, 39].
1032 Questo insegnamento poggia anche sulla pratica della preghiera per i defunti di cui la Sacra Scrittura già parla: “Perciò [Giuda Maccabeo] fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato” ( 2Mac 12,45). Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico, [Cf Concilio di Lione II: Denz. -Schönm., 856] affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. La Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti:
Rechiamo loro soccorso e commemoriamoli. Se i figli di Giobbe sono stati purificati dal sacrificio del loro padre, [Cf  Giobbe 1,5 ] perché dovremmo dubitare che le nostre offerte per i morti portino loro qualche consolazione? Non esitiamo a soccorrere coloro che sono morti e ad offrire per loro le nostre preghiere [San Giovanni Crisostomo, Homiliae in primam ad Corinthios, 41, 5: PG 61, 594-595].




Contro le eresie protestanti e simili del tardo medioevo.
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DOGMA: Immacolata concezione
Proclamata da papa Pio IX l’8 dicembre 1854, satbilisce che la Vergine Maria è stata concepita pura, senza peccato originale. E’ cioè stata preservata dalla condanna universale del peccato fin dal concepimento.

L'Immacolata Concezione
490 Per esser la Madre del Salvatore, Maria “da Dio è stata arricchita di doni degni di una così grande carica” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 55]. L'angelo Gabriele, al momento dell'Annunciazione, la saluta come “piena di grazia” ( Lc 1,28). In realtà, per poter dare il libero assenso della sua fede all'annunzio della sua vocazione, era necessario che fosse tutta sorretta dalla grazia di Dio.
491 Nel corso dei secoli la Chiesa ha preso coscienza che Maria, colmata di grazia da Dio, [Cf  Lc 1,28 ] era stata redenta fin dal suo concepimento. È quanto afferma il dogma dell'Immacolata Concezione, proclamato da papa Pio IX nel 1854:
La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale [Pio IX, Bolla Ineffabilis Deus: Denz. -Schönm., 2803].
492 Questi “splendori di una santità del tutto singolare” di cui Maria è “adornata fin dal primo istante della sua concezione” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 56] le vengono interamente da Cristo: ella è “redenta in modo così sublime in vista dei meriti del Figlio suo” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 56]. Più di ogni altra persona creata, il Padre l'ha “benedetta con ogni benedizione spirituale, nei cieli, in Cristo” ( Ef 1,3). In lui l'ha scelta “prima della creazione del mondo, per essere” santa e immacolata “al suo cospetto nella carità” ( Ef 1,4).
493 I Padri della Tradizione orientale chiamano la Madre di Dio “la Tutta Santa” (“Panaghia”), la onorano come “immune da ogni macchia di peccato, dallo Spirito Santo quasi plasmata e resa una nuova creatura” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 56]. Maria, per la grazia di Dio, è rimasta pura da ogni peccato personale durante tutta la sua esistenza.


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DOGMA: Infallibilità papale
Il dogma è contenuto nella costituzione Pastor aeternus approvata dal Concilio Vaticano I il 18 luglio 1870. Afferma che il papa deve essere considerato infallibile quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il suo “supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani” e “definisce una dottrina circa la fede e i costumi”. Pertanto quanto da lui stabilito vincola tutta la Chiesa per sempre.

L'ufficio di insegnare

888 I vescovi, con i presbiteri, loro cooperatori, “hanno anzitutto il dovere di annunziare a tutti il Vangelo di Dio”, [Conc. Ecum. Vat. II, Presbyterorum ordinis, 4] secondo il comando del Signore [Cf  Mc 16,15 ]. Essi sono “gli araldi della fede, che portano a Cristo nuovi discepoli, sono i dottori autentici” della fede apostolica, “rivestiti dell'autorità di Cristo” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 25].
889 Per mantenere la Chiesa nella purezza della fede trasmessa dagli Apostoli, Cristo, che è la Verità, ha voluto rendere la sua Chiesa partecipe della propria infallibilità. Mediante il “senso soprannaturale della fede”, il Popolo di Dio “aderisce indefettibilmente alla fede”, sotto la guida del Magistero vivente della Chiesa [Cf ibid., 12; Id. , Dei Verbum, 10].
890 La missione del Magistero è legata al carattere definitivo dell'Alleanza che Dio in Cristo ha stretto con il suo Popolo; deve salvaguardarlo dalle deviazioni e dai cedimenti, e garantirgli la possibilità oggettiva di professare senza errore l'autentica fede. Il compito pastorale del Magistero è quindi ordinato a vigilare affinché il Popolo di Dio rimanga nella verità che libera. Per compiere questo servizio, Cristo ha dotato i pastori del carisma d'infallibilità in materia di fede e di costumi. L'esercizio di questo carisma può avere parecchie modalità.
891 “Di questa infallibilità il romano Pontefice, capo del collegio dei vescovi, fruisce in virtù del suo ufficio, quando, quale supremo pastore e dottore di tutti i fedeli, che conferma nella fede i suoi fratelli, proclama con un atto definitivo una dottrina riguardante la fede o la morale. . . L'infallibilità promessa alla Chiesa risiede pure nel corpo episcopale, quando questi esercita il supremo Magistero col successore di Pietro” soprattutto in un Concilio Ecumenico [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 25; cf Concilio Vaticano I: Denz. -Schönm. , 3074]. Quando la Chiesa, mediante il suo Magistero supremo, propone qualche cosa “da credere come rivelato da Dio” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 10] e come insegnamento di Cristo, “a tali definizioni si deve aderire con l'ossequio della fede” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 25]. Tale infallibilità abbraccia l'intero deposito della Rivelazione divina [Cf ibid].
892 L'assistenza divina è inoltre data ai successori degli Apostoli, che insegnano in comunione con il successore di Pietro, e, in modo speciale, al vescovo di Roma, pastore di tutta la Chiesa, quando, pur senza arrivare ad una definizione infallibile e senza pronunciarsi in “maniera definitiva”, propongono, nell'esercizio del Magistero ordinario, un insegnamento che porta ad una migliore intelligenza della Rivelazione in materia di fede e di costumi.A questo insegnamento ordinario i fedeli devono “aderire col religioso ossequio dello spirito” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 25] che, pur distinguendosi dall'ossequio della fede, tuttavia ne è il prolungamento.

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DOGMA: Assunzione di Maria
E’ l’ultimo dogma, proclamato da papa Pio XII il 1° novembre 1950. Indica che la Madonna, finito il corso della sua vita terrena, fu “assunta” (cioè accolta) in Paradiso con l’anima e con il corpo, accanto al Figlio e a Dio Padre 

Essendo Maria senza peccato (vedere dogma precedenti) non poteva morire semplicemente come tutti gli esseri umani, quindi, giunto il termine della sua vita terrena, ella fu assunta in cielo con anima e corpo.

Questa ultima affermazione che fate, non è logica... E' assolutamente vero che è Immacolata!!! 
Però, se Cristo essendo Figlio di Dio e Dio con Dio, anch'esso non poteva morire perchè senza peccato, invece è morto in croce, quindi se è vera una cosa non può essere vera l'altra, bisogna capire cosa sia vero, e qui mi fermo, non perchè non so, ma perchè non voglio dire.

Voi siete dei, pensateci voi. 










mercoledì 6 aprile 2016

Povero - Chiesa - Ricco.

Cristo risposte a queste norme della chiesa...




http://www.ugoquinzi.it/10-convinzioni-sbagliate-sui-preti-cattolici/



1. Se uno è diventato prete cattolico e ci ripensa non potrà mai sposarsi in chiesa

Falso. Un uomo che ha scelto di essere prete ed è stato ordinato da celibe non potrà sposarsi e continuare ad esercitare il ministero sacerdotale. Tuttavia può chiedere al Vescovo di essere dispensato dal celibato; in quel caso potrà sposarsi in Chiesa, ma non svolgerà più nessuna funzione ufficiale e pubblica. Resterà comunque prete (il sacramento non si può annullare) e in caso di necessità o di urgenza potrà e dovrà celebrare i sacramenti.

Da quando in qua, Cristo vi ha detto che esiste l'opzione di ripensamento.
Gesù mi ha detto questo: “ quando io scelsi in mezzo al popolo i miei discepoli, li scelsi bene e li cercai bene, sapevo che divenuti miei non mi avrebbero più abbandonato, avrebbero portato fino alla fine della loro vita, la missione che avrei posto sulle loro spalle; per cui dico a voi, chi vuole seguirmi sappia che è per sempre, e chi esce da me, non potrà prendere ne marito, ne moglie, perché è sempre mio, nello spirito quanto nel corpo e che nessuno nella mia chiesa può disporre diversamente, ma voi avete disposto come vi ha fatto comodo creando una chiesa diversa difforme dalla mie idee, dai miei pensieri, vi siete fatti leggi che non sono le mie leggi, quando un uomo entra per sua volontà lo fa per tutta la vita si sappia e non esiste nessuno, neppure un vescovo o il mio vicario che possa disporre diversamente, perché questa è la mia volontà. Queste norme sono vostre invenzioni, io non diedi mai a nessuno tale parola. Se qualcuno nel passato vi detto diversamente ha fatto la sua volontà non la mia”




2. Se uno è sposato e ha la vocazione non potrà mai diventare prete cattolico

Falso. Nella Chiesa cattolica esistono diversi riti, alcuni dei quali, come per esempio il rito bizantino, ammettono che una persona sposata possa legittimamente diventare prete. Invece effettivamente il rito romano (quello più conosciuto e praticato) ammette l’eventualità dell’ordinazione sacerdotale solo ad un vedovo (in quel caso il matrimonio non c’è più) o a determinate condizioni in casi del tutto speciali a uomini sposati con moglie vivente.

Cristo mi ha risposto: “ Io ho un solo rito, quello che il Padre mio ha posto su di Me, non ho mille rivoli, solo perché voi avete costituito mille chiese con mille idee, il rito è uno solo e solo quello è quello vero, gli altri sono cose che non servono e non contano, il mio rito è semplice e al tempo stesso glorioso; Io ho posto e creato una sola chiesa, non due, tre o mille, ho creato una sola legge non due, ho dato un solo verbo non due, ho una sola parola non due, ho una sola lingua non due.”

Se uno è sposato e vuole seguirmi, rinneghi se stesso, lasci la sua famiglia, dia tutto ai poveri e non alla chiesa e si faccia uno dei miei, altro non c'è, ma prima si assicuri di aver chi può nutrire i suoi figli e assicurar loro un futuro dignitoso ”

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3. I preti cattolici sono stipendiati dal Vaticano

Falso. Il Vaticano è uno Stato sovrano riconosciuto come tale dal diritto internazionale e non ha competenza negli affari economici dei cittadini di altri Stati. Nessun prete, per il fatto di essere prete, assume automaticamente la cittadinanza vaticana. Tra i dipendenti dei vari organismi dello Stato della Città del Vaticano possono figurare anche alcuni preti; in questo caso il loro stipendio è regolato come quello di qualunque altro lavoratore all’estero. Per tutti gli altri preti valgono le regole dello Stato nel quale operano.

4. I preti cattolici sono stipendiati dallo Stato Italiano

Falso. Lo Stato Italiano, secondo la revisione del Concordato nel 1984, non eroga più nessun emolumento per il clero cattolico. Gli unici preti effettivamente stipendiati dallo Stato Italiano sono quelli che figurano alle sue dipendenze (per esempio, docenti delle scuole ed università pubbliche).

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Queste due affermazioni sono in contrasto tra di loro, se il Vaticano non stipendia i suoi membri e neppure lo fa lo stato in cui risiedono chi lì stipendia il gatto con gli stivali?

Cristo dal canto suo mi ha detto: “ Chiunque entri nella mia chiesa diviene parte di Me, e con Me partecipa alla vita Eterna, se lo stato del Vaticano pone le sue radici in Me esso è di Me di mia proprietà, per cui qualsiasi membro mi dia i suoi voti di fedeltà a Me è dello stato Vaticano che mi riconosce quale suo Dio. “

Per cui si comprende bene che quanto sopra esposto dallo stato Vaticano è falso e fallace, perché tutti coloro che sono preti, nello stato della chiesa che è lo stato Vaticano dove essa risiede, sono suoi appartenenti ed ad esso fanno parte, perché se no ciò significherebbe che lo Stato Vaticano non avrebbe nulla a che vedere con lo stato della Chiesa e non appartiene a Cristo!


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5. I preti cattolici non pagano né vitto né alloggio

Falso. Se un prete risiede in Parrocchia è tenuto a partecipare alle spese del proprio mantenimento, versando alla Parrocchia una quota stabilita dal Vescovo per l’occupazione della sua stanza e per la consumazione dei pasti. I preti religiosi (per esempio: francescani, gesuiti, salesiani, eccetera) avendo fatto voto di povertà non sono tenuti a nessun tipo di spesa, in quanto non possiedono nessun tipo di reddito, e il denaro che ricevono a qualsiasi titolo deve essere messo a disposizione della comunità. I preti che vivono in un’abitazione distinta (né Parrocchia né convento né monastero, ma per esempio casa di famiglia) devono pagarsi tutto.

Cristo mi dice: “ questo è giusto, ma la comunità religiosa non deve cercare danaro da vedove ed altri soggetti, ne da chi entra nelle sua stessa comunità. Non si prometta la vita eterna in cambio di danaro, perché non la otterrà ne l'uno che dona i suoi danari, ne chi lo chiede. Meglio vivere di acqua e pane che di vizi, il resto farò Io, se mi credete”





6. Tutti i preti cattolici fanno i voti di castità, povertà e obbedienza

Falso. Il grande universo dei preti si può distinguere in due categorie: i preti (cosiddetti) diocesani e i preti (cosiddetti) religiosi. I primi sono tali perché si pongono al servizio del Vescovo di una Diocesi (per esempio: la Diocesi di Roma); in questo caso vengono “incardinati” presso la propria Diocesi dove rimarranno praticamente tutta la vita (se non vengono chiamati ad altri incarichi o non scelgono di andare in missione). Costoro al momento di essere ordinati emettono tre promesse: promessa di celibato, promessa di obbedienza al proprio Vescovo e promessa di preghiera e santificazione. I secondi (sacerdoti religiosi) sono chiamati tali perché appartengono ad una famiglia religiosa (per esempio: francescani, gesuiti, salesiani, eccetera); per aderire alla famiglia religiosa e prima ancora di diventare preti sono tenuti ad emettere i tre voti, quello di castità, quello di povertà e quello di obbedienza. Rimarranno per tutta la vita inseriti in quella famiglia religiosa, che disporrà del loro servizio secondo le necessità e la vocazione.

Cristo risponde: “ Io non ho mai voluto dividere preti da preti di serie A o B, ne di un tipo o dell'altro per me dovevate essere tutti uguali ed un giorno tornerete tutti uguali, dovevate essere tutti miei discepoli ed apostoli, null'altro io ho disposto, voi invece vi siete divisi tra di voi, crescendo in orgoglio, e vi siete dati titoli che io mai dissi a nessuno di darvi. Se io Figlio del Dio Onnipotente ed Eterno il Padre Celeste che è Dio con Dio, mi sono fatto piccolo tra gli ultimi, perché voi avete fatto quello che io non vi ho comandato di fare? “ Tutte queste differenze tra di voi, non hanno senso, non siete angeli e non siete diversi tra di voi, ma tutti uguali tra gli uomini, più un uomo si crede grande e più esso è piccolo ai miei occhi, più è umile e più io lo innalzo nel mondo. Vi ripeto, se la chiesa non si fa povera ed anch'essa non fa voto di povertà come può pretendere che i suoi singoli si facciano poveri? Non può esistere nella comunità chi ha più di altri, tutti gestiscono in egual modo la cosa di tutti, altrimenti non c'è giustizia.”



7. I preti cattolici possono fare carriera



S.E. Mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno accoglie in diocesi il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio (22 marzo 2014). Nella foto: Cav. di Grazia ecclesiastico Don Placido Salvatore Bevinetto, Comm. di Merito Edoardo Puccetti, Delegato Vicario Toscana Comm. di Grazia ecclesiastico S.E. Mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno, Cav. di Grazia ecclesiastico Don Rodolfo Rossi, Priore della Delegazione Toscana Don Donato Mollica segretario del Vscovo, Cav. di Grazia ecclesiastico Don Cristian Comini (http://www.smoctoscana.it/2014.html)


Falso. Non esiste una “carriera” tra i preti cattolici, simile a quelle che si ritrovano in ambiente laico. Esiste una gradualità nel sacramento dell’ordine sacro, che si compone di tre specifici gradi con tre vocazioni e funzioni diverse: diacono, presbitero (prete) e vescovo. Tutte le altre denominazioni, come per esempio papa, cardinale, arcivescovo, patriarca, arciprete, generale, provinciale, abate, priore, guardiano, ispettore, prefetto, rettore, parroco, viceparroco, curato, cappellano, monsignore, eccetera, sono semplici titoli ai quali, in certi casi, corrispondono alcuni compiti distinti. Ma non esiste per i preti cattolici  la possibilità di “avanzamento di grado”, non esistendo né concorsi, né gare, né posti da occupare, né strategie politiche da rispettare. È vero che alcuni possono essere malati di carrierismo; ma si tratta, appunto, di una malattia (a volte incurabile)…


Gesù risponde: “Nei cieli chi è molto in alto ha meno di quello che sta molto in basso, così dovete essere voi, chi si pone sopra agli altri a vigilare e condurre la comunità perché non devii, deve stare sotto gli altri, che sono inferiori ad esso”




8. I preti cattolici non vanno mai in pensione

Falso. Dal punto di vista dello Stato Italiano, raggiunta l’età per il ricevimento della pensione, come tutti i cittadini in regola con i contributi anche i preti percepiranno una pensione in linea con quanto versato. Dal punto di vista dei compiti svolti al servizio della propria Diocesi o della propria famiglia religiosa, solitamente i preti sono invitati a chiedere di essere dispensati da ogni incarico raggiunta l’età di 75 anni. Dal momento in cui riceve tale dispensa, un prete può sentirsi libero di svolgere qualsiasi attività o di godersi il meritato riposo.


Gesù risponde:” La pensione per un consacrato non può esistere, ho detto a Pietro ricordati che un giorno ci sarà qualcuno che ti condurrà dove tu non vuoi, intendendo che quel giorno sarà quello della sua vecchia, non era inteso solo quello che voi avete dedotto, ma anche questo, intendevo dire che quel giorno ci sarà qualcuno che dovrà prendersi cura di lui, e terminerà la tua vita nelle chiesa. Cioè qualcuno si dovrà mettere a fianco di chi è anziano e non si lasci un sacerdote anziano vivere da solo i suoi anni più difficili, perché anche in questa fase della vita ci vuole misericordia”





9. I preti cattolici ricevono un lauto stipendio

Falso. Lo stipendio dei preti è disciplinato da una legge canonica nazionale e varia poco rispetto agli incarichi ricoperti. Il criterio di fondo è che lo stipendio serve a sostenere una vita sobria e dignitosa, non certo ad arricchirsi. Per i preti cattolici in Italia la retribuzione netta media è simile a quella di un operaio, circa 900 € mensili. Se qualche prete mostra di avere qualcosa di curiosamente sproporzionato al suo stipendio delle due l’una: o si tratta di eredità di parenti o di guadagni illeciti…



Se stiamo a quanto è uscito in questi giorni possiamo dire che questo discorso è parziale, e non guarda a tutto il clero ma solo alla parte più debole di esso. Perché i cardinali e vescovi hanno stipendi profumati  e vivono in attici di lusso, ben diversi da quelli del parroco. Ma io potrei personalmente portare dei casi, dove anche alcuni parroci sono ben ricchi, ricordo di uno che possedeva più di 100 appartamenti e palazzine, non so se erano tutti suoi o no. 

L'ex-vescovo di Padova Mattiazzo possederebbe piantagioni di caffè in Africa, certo che gli affari toccano tutti da quello che vedo e voi cari preti non siete da meno. 

Quindi quando fate omelie a sfondo finanziario, prima guardatevi dentro cosa siete e poi potrete parlare se voi non avete peccato come diceva appunto Cristo, "chi non ha peccato scagli la prima pietra" qui invece vedo che tutti sono bravi e pontificano, ma che pochi fanno veramente mia culpa.

Gesù risponde: “Nei cieli chi è molto in alto ha meno di quello che sta molto in basso, così dovete essere voi, chi si pone sopra agli altri a vigilare e condurre la comunità perché non devii, deve stare sotto gli altri, che sono inferiori ad esso, se Io mi sono reso ultimo, perchè voi che siete primi vi rendete re?”



L'ultima l'ho tolta perché non ha alcun senso sul resto del contesto...e fa pure ridere...

importante

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!